Creato da Massimiliano_UdD il 30/03/2012

L'uomo dei difetti

Le riflessioni di un Viandante fuori dai giochi...

ORMAI SIETE QUI E SIETE VENUTI SPONTANEAMENTE!

Credo ci sia un'effettiva possibilità voi siate approdati al mio umile desco per errore. Magari proprio mentre facevate click sul blog della procace biondona di turno. Un'emozione di troppo, la mano che trema, e il click che va a finire sul collegamento di fianco. Questo. Il mio ovvero de "L'uomo dei difetti". 
Il convivio ha già avuto inizio, quindi, vi avverto.
L'ospite è sacro, ma il padrone di casa va onorato. Allacciate le cinture, mettetevi comodi.
Il viaggio ha inizio...

 

QUESTA, è LA MIA

 

Questa è la mia.

 

 Difficoltà mi colse
quando spaiato volli,
col verbo,
plasmare il siffatto legame,
tra l'uomo normale
e la (D)onna sua regale.


Inebriante è il profumo,
ansante è il respiro,
di tanti momenti
è il mio taccuino.


Funesta la sete
mai paga la fonte
.
Tra i fuscelli,
rovente,  la via mi confonde.
Allorché  dotto in pazzia,
borioso sentenzio:
Questa,  è la mia.


M.
(L'uomo dei difetti...)

 

QUANTA STORIA DIETRO UN VECCHIO...

Ad ogni nuovo respiro...
Si fa la storia.

Immaginandomi al "capolinea", vorrei potermi voltare e abbandonarmi ad un'ultima illusione:  Aver fatto della buona storia.

Quella che state per leggere,  in particolare,  è una riflessione alla quale sono intimamente legato.
La scrissi qualche anno fa, a matita...  E la scrissi per me.
Davanti, avevo il camino.
Alle spalle,  i trentacinque anni che m'avevano veduto bambino, ragazzo, uomo.
Intorno, solo l'abbraccio dei ricordi.
Lo sguardo, solo in parvenza perduto a discernere tra le fiamme il punto angoloso dalla cuspide. Avrei voluto, forse dovuto, esser nudo per godere appieno della proiezione che, "al di qua" dei miei occhi, s'andava saggiando...

Ho provato ad immaginare "il Vecchio" che potrei diventare...

IL VECCHIO


Non conquisto nuove terre per recintarle.
Le conquisto per conoscerle.
A me non importa se l'Amore impazzisce ancora per il mio odore,
se ho gettato la spugna o se ho deposto le armi.
Quello che conta è averlo conosciuto.
Attraverserò la Primavera,
poi quella dopo, e un'altra ancora...
Avrò gli occhi zuppi d'acqua,
saprò tante cose più di oggi,
  altrettante le avrò dimenticate
e allora mi chiameranno "vecchio".
Non il saggio...
Il vecchio.
Quanta storia dietro un Vecchio...


M.
(L'uomo dei difetti...)

 

QUESTA NOTTE è GIà DOMANI

Chi davvero ti vuole Bene sceglie le parole quando ti parla...
Chi ti ritiene importante non ti offende...
Chi preferisce perdere il suo tempo piuttosto che trascorrerlo con te, potrà anche essere una brava persona, ma, certamente, non è quella giusta per te...
Se in cuor tuo credi di meritare qualcosa in più della pura elemosina, abbandona il carro vizioso e affinchè in te rimanga ancora traccia di uomo, dileguati nella notte, quando tutti dormono, senza far rumore... e l'unica ombra che ti porterai dietro sarà alla stregua di un brutto sogno.
Questa notte è già domani...

M.
(L'uomo dei difetti...)

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 117
 

 

« Non più rosso fu il colo...Questa notte, non è la t... »

IL TURGORE DI QUELLA SOLA NOTTE.

Post n°143 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da Massimiliano_UdD
 

 

Nel turgore di quella notte

 

E fu allora che il turgore di quella notte,
spazzò via ogni notte...


Declinò il crepuscolo,
dallo squarcio l'aurora s'avventò sulla fanciulla,
e su quelle labbra che tumide e dischiuse,
or ora laceranti, saggiavano...
e allorché dotte, arroventate e poi sapienti,
la risanavano...
Perché al mistero mai s'arrese
giacché ella l'ebbe scelte.

E cullata fosse anche tra un milione, ovunque, l'avrebbe ravvisate...
Perché di quei baci stagliò il fragore
allorquando spumeggianti l'avvolgevano,
e poi morbidi e lascivi, la riassettavano.
Nel turgore, detonante, di quella sola notte...

E così come l'indaco non discioglie,
la voluttà di quell'incanto la resa ebbra, e orgogliosa, e fiera...
Perché adesso, ella sapeva...


M.
(L'uomo dei difetti...)

[Post Scriptum]
Questa mia riflessione in versi nasce da un commento che scrissi per una mia cara amica.  Ispirato dal suo "Oltremare" - Blog: Aessenza Ondivaga.
Essendo mie non trascurabili produzioni, mi fa piacere presentarle anche al mio umile desco. Immagino siano gradite anche a taluni di voi, magari ai più sensibili...

Commenti al Post:
alexandra1865
alexandra1865 il 18/02/14 alle 16:06 via WEB
Ogni tua riflessione è....a noi gradita ^_^.
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 20/02/14 alle 14:45 via WEB
Cara, Alexy!
Questo mi fa molto piacere... Allora vieni a leggermi più spesso! In questa, in particolare, ci sarebbe molto da dire, sognare...
Il mio (A)ugurio per una giornata davvero (S)erena, un bacio!
 
Katartica_3000
Katartica_3000 il 18/02/14 alle 16:18 via WEB
Sottoscrivo!^_^
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 20/02/14 alle 14:46 via WEB
Grazie a te, (S)tregheTTa!
Un abbraccio sincero, un sorriso di buon auspicio per la serata...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
silvia il 18/02/14 alle 21:02 via WEB
Molto bella e sensuale, è sempre un piacere leggerti, buona serata!
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 20/02/14 alle 14:48 via WEB
(R)omantica, (S)ensuale, (I)spirata...
Grazie, Silvia! Ti auguro uno splendido proseguimento di settimana! ;-)
 
picciro
picciro il 18/02/14 alle 23:08 via WEB
Ella ora sapeva..
Lui l'aveva sempre saputo che..
quella notte..sì magica,
ogni cosa svelò dell'intima essenza..
che s'acquietava..
come onde che spumeggianti,
si adagiano sugli scogli..levigandoli..Che par sì lotta e invece è dolce
lasciando poi levigata e sazia quella roccia..
che del rumoreggiar del mare..
ne fa virtù cara alla sua pelle!

Sempre in piena quel mar ch'entro rugge

(A)bbracci dolcissimi e sogni sereni ti siano compagni mio caro (A)mico..
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 20/02/14 alle 15:08 via WEB
Cara, Rosa...
Mi fa molto piacere tu sia venuta a lasciare la tua traccia poetica su questa mia, ispirata, e di tangibile essenza...
E fu così che l'uomo della terra s'inchinò allo splendore di quel mare, e di quelle onde, e di quella spuma che figlia del privilegio l'avvolgeva...
Anche per questo, ella sapeva...

(A)bbraccio dolce e caro, (A)mica mia... Sereno fine settimana!
 
johnkeating2012
johnkeating2012 il 20/02/14 alle 15:18 via WEB
Ci sono notti in cui l'unica possibilità è arrendersi...
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 20/02/14 alle 16:27 via WEB
Bentornata...
Anche arrendersi può saper di meraviglioso , certe volte, in certe notti, tra certi cuori...

Sereno fine settimana...
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
maddy il 25/02/14 alle 11:20 via WEB
ènella fusione che avviene la vera soddisfazione :)
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 25/02/14 alle 12:27 via WEB
Questa tua... Mi porta a dedurre, che...
 
gaza64
gaza64 il 20/02/14 alle 18:56 via WEB
Una preziosa riflessione, questa tua: sentita e da sentire ancora...
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 21/02/14 alle 11:00 via WEB
Ti ringrazio, Gaza. Mi fa molto piacere questa riflessione sia stata in qualche modo di tuo gradimento. Ispirata, preziosa...
Di certo, mia.

Sei la benvenuta al mio umile desco, torna quando vuoi. Il mio (A)ugurio per un sereno fine settimana... Un sorriso di buon auspicio...
 
Venere_o8
Venere_o8 il 21/02/14 alle 11:06 via WEB
Sai Massi, amico mio…
Voglio ridirti come la vedo io su questa cosa bellissima…
Nulla davvero come un bacio, può farci sentire certe cose…
E’ questa l’annosa questione, che se manca, se sentiamo esserla improponibile, fa vacillare certe possibilità concrete, come anche il solo valutare edificabile un rapporto…
E qui non si parla di bellezza ed avvenenza, ma di ben altro, che va molto più lontano perché vuol durare prepotentissimo…
E allora io credo che solo una certa specie di baci eletti, voglio chiamarli così, che vedono il didentro bello che abbiamo se ne abbiamo, sanno sciogliere il cuore di noi donne e far vacillare quello vostro…
Quando iniziato quel gioco bellissimo, posato e schiuso e anelato, cercando e ricercando turgori e morbidezze tumide e arrendevoli, mentre qualcosa pare si sciolga pericolosamente dentro, perché è così dolce tutto quanto e irresistibile è il vacillare e cedere… Saggiando ancora e ancora tutto quello che possono insieme due paia di labbra, miracolosamente appaiate così;solo di questo val la pena dire...
Non vorrei abusare ora del tuo spazio… Ho già detto un bel po’sull'argomento…
Buone cose e belle e care sempre…
Hai il mio abbraccio ed il sorriso… A presto…
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 21/02/14 alle 20:46 via WEB
(V)enere... (V)enere...
E' questo desco che ti parla... (A)busa, (A)busa... Altrimenti dovrò muovere questa tavola, questo bacco e l'UdD, alla volta dell'Ondivaga... ;-) ;-)

(A)mica mia!
Tu sai bene come sono quando l'ispirazione m'attraversa le membra...
Ed io sono nostalgico, mi affeziono a tutto ciò che per me ha significato, e lo custodisco nel posto che ho di più caro, al caldo...
Mi parli di "baci eletti"... Ah, che bella invenzione i baci allorché eletti. Sono baci "figli del privilegio". Perché non solo sono preziosi, e rari come i padroncini delle labbra che vi partecipano, ma sanno raccontare quel mondo, e quella purezza di cui i più ne ignorano addirittura l'esistenza. Saper godere della bellezza di un anima che percepiamo rara, affine, nostra. Saper come piangere all'unisono durante quel gioco, e brillare perché l'altro, brilla.
Tutto questo, non ha nulla a che spartire con l'avvenenza, e con quanto, soggetto allo scorrere inesorabile... Scema, invecchia.
Sai...
A me basterebbe la carezza di labbra a me accordate ed elette per farmi dimenticare che a questo mondo esistano anche altri modi per fare l'amore...
Sono troppo troppo troppo (R)omantico e sensibile ? Sono anacronistico e fatto male ?
Può darsi... Ma ti giuro che questo è ciò che di me più mi piace...
Perché questo non è come il viso. Come le mani. Come la bocca. Questo non si vede. Posso proteggerlo. E donarlo solo a chi, come me, non saprebbe vivere lontano dalle emozioni sprigionate da quel miracolo che a certi eletti si compie ai "lati delle labbra"...

Vieni più spesso da me...
Il mio abbraccio a farti compagnia durante il tuo fine settimana, e che sia davvero sereno...
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 22/02/14 alle 01:31 via WEB
Notte Massimiliano..Pvt piena.. Con un bacio si dice ..tutto..e tutto sta in un bacio..Non v'è nulla di più romantico e allo stesso tempo di più travolgente di un bacio.. Senza il preludio di un bacio..qualsiasi altra cosa..anche la più ardita..tra due persone che si sentono attratte..è.. incompleta...senza "emozione".. E solo un bacio sa sconvolgerti davvero.. Tanto da farti sentire..fuori dal mondo.. Anche in mezzo a una moltitudine di persone.. Tutto scompare..Non esisti che solo tu e.. l'altro.. Saluti! Rosa
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 24/02/14 alle 13:36 via WEB
Buon inizio di settimana, cara Rosa...
Eh, già... Era proprio questo il tema cardine: IL BACIO.
Anzi, no... IL (B)ACIO. E quindi, eletto.
Perché per me, i baci, non solo sono qualcosa di (S)peciale. E non solo sono (giustamente come dici tu) il preludio per qualcosa di emozionante e ardito...
Sono il "termometro" che misura la purezza e i desideri delle anime che vi partecipano...
Ecco, puoi anche innamorarti più volte nel corso della vita, ma non è affatto detto che quei (B)aci eletti tornino "sotto altre forme" a farti vibrare come solo taluni hanno saputo fare...
Posso dirlo perché benché giovane, non sono un ragazzino, e tantomeno di primo pelo... E certe differenze elitarie, certe sensazioni e brividi, so e mi piacere saperli riconoscere, fosse anche tra un milione...

Il mio (A)ugurio per una serena settimana... Un sorriso...
 
solaconme1967
solaconme1967 il 28/02/14 alle 09:13 via WEB
bellissima... è stato un piacere leggerti....quindi volevo lasciarti il mio saluto una dolce giornata ciao
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 03/03/14 alle 12:05 via WEB
Felice ti sia piaciuta. Grazie.
Questa mia la scrissi in un momento particolare. Un momento anche di minor consapevolezza, se vogliamo. E per questo più leggiadro. Più puro, fantasioso. M'appariva come una cosa bella, una cosa che potesse piacere anche ad altre anime. Non solo a me. E così, brillando a mio avviso di luce propria, ho scelto di pubblicarla.
E leggendo le tue "emozioni" tra le righe... Forse, non ero in errore.
Ti (A)uguro uno splendido inizio di settimana!
 
   
solaconme1967
solaconme1967 il 08/03/14 alle 08:55 via WEB
hai scelto bene di publicarla..leggerla è un trasporto di emozioni ancora cmpl...un dolce buon fine settimana ciao a presto
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 09/03/14 alle 18:15 via WEB
Grazie a te per aver scelto di volermi leggermi...
Il mio (A)ugurio per un sereno inizio di settimana...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 04/03/14 alle 13:21 via WEB
Appassionato. E Romantico. Allora non mentivi. Dovevi indirizzarmi a questi tuoi versi quando hai letto dei "miei Baci", e non lasciarmeli scoprire per caso. Leggendoli qualcosa mi si è sciolto, un nodo forse, qui all'altezza dello stomaco. Continuando a leggerti, un'emozione ancora: "A me basterebbe la carezza di labbra a me accordate ed elette per farmi dimenticare che a questo mondo esistano anche altri modi per fare l'amore... ". Perchè cos'è fare l'amore se non l'incontro di due anime elette? "...quel miracolo che a certi eletti si compie ai "lati delle labbra"..." La tua scrittura è una potente chiave per chi ti legge. Pezzi di te che offri senza remore... Tornerò ancora. A leggere pezzi di te.
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 09/03/14 alle 12:42 via WEB
Cara, Regina...
Mi piace il tuo saper cogliere talune non trascurabili essenze. E soprattutto il tuo leggermi sapiente e preciso. Non tralasciando i miei pensieri al contorno: "A me basterebbe la carezza di labbra a me accordate ed elette per farmi dimenticare che a questo mondo esistano anche altri modi per fare l'amore... "
Non potevo indirizzarti direttamente a questi miei versi!
Certe cose vengono meglio quando "scoperte" per proprio conto, assaporate senza il ticchettio del tempo che scorre, fosse anche in pigiama e sulle dita tracce di quel barattolo di Nutella appena avvitato...

Ho fatto anch'io così, con "Anaïs"
E ancora mi domando: Ma alla fine, il diario, l'hai rimesso al suo posto di origine ?
Oppure l'hai ricollocato alla destra di quel bel VAMPIRONE DOTATO! ;-)
Dotazione che prima di leggerti, ignoravo... ;-) ;-)

Sorridendo, ti (A)uguro una splendida Domenica...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 09/03/14 alle 20:49 via WEB
Lo ammetto, questa volta ho veramente riso di gusto! Certo, tutti i vampiri sono superdotati; o almeno, quelli del mondo della letteratura moderna lo sono. Lo sa bene chi ha letto almeno una delle saghe urban fantasy con protagonista il pro-pro-nipote di Dracula e che tanto spopolano di questi tempi. Che poi è tutto un dire, dato che il vampiro è morto e freddo e non si capisce bene come anatomicamente funzioni la cosa... Ma sono dettagli che pare non influiscano sul vampiresco successo letterario :) Perdona l'entusiasmo: ma conduco a periodi delle personalissime ricerche su come miti o mode riescano ad attecchire e a condizionare le masse: è uno dei miei hobby preferiti. Anais alla fine si è trasferita a casa mia: non ho resistito, ho pagato il prezzo di copertina per la sua libertà e adesso viaggia nel caos della mia borsa-bazar, insieme allo Zoo della Santacroce ed alla Modernità Liquida di Bauman. Non vanno molto d'accordo tutte e tre: Isabella è troppo avvelenata con il mondo, Zyg è sempre preso dalle sue questioni sociali e Anais...bè Anais si annoia, si annoia così tanto che ho dovuto prometterle di presentarle un Vampiro. Sì, prima o poi le presenterò un Vampiro :)))
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 10/03/14 alle 12:42 via WEB
Buongiorno, Regina...
Adesso si che ci vedo chiaro, rimanendo in tema di accessori vampireschi, direi che mi si è alzata la vista. ;-)
Non sapevo nulla in quanto non ho mai letto alcuna saga del genere "urban fantasy". Però ho letto, "Anaïs". E di recente, sul mio Kindle. E non solo lei per la verità...
In generale, mi piace leggere e rileggere la grande letteratura del passato. Solo con l'osannato "Joyce" e il suo Ulisse ho dovuto prendere la rincorsa due o tre volte prima di poter salpare col vento a favore... ;-)
Da poco ho letto "Tempo di uccidere" di Ennio Flaiano; vincitore dello Strega nel '47 !
Anche se, lo ammetto, il mio cuore è "annegato" in Canale Mussolini di Antonio Pennacchi. Un libro da rileggere... E poi, in un certo senso, rammenta tanto anche a me...

Perché io non sono solo un Viandante, sono anche un Sognatore...

Sono un (S)ognatore perché nei miei sogni, la terra dove le lacrime hanno il solo sapore della gioia, dove chi ti dice di volerti (B)ene te ne vuole davvero... Dove non sei solo un numero in una lista ordinata... Ecco, nei miei sogni, quella terra, esiste.
Per questo sono un (S)ognatore.
E in un mondo dove tanti sanno come rubarti tutto, consumistico finanche nei sentimenti, dove l'effimero e la superficialità leggiadri allorché spavaldi imperano...
Ho bisogno di coccolare un (S)ogno. Questo. Il mio.
Perché fin quando saprò come sognare, io saprò d'essere ancora in vita...
Per questo sono un Viandante...


Laddove ti andasse di sorridere, leggi questa mia sulla befana: Il carbone e la befana.

Prima di congedarmi, pensavo... Ma... Non è che per caso con la scusa di presentarlo ad Anaïs, sei tu che vorresti un giretto col Vampirone! ;-) ;-)
Splendida, e serena settimana... Sorridente...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 10/03/14 alle 17:10 via WEB
Buon pomeriggio, Massimiliano… Il web pullula di persone che scrivono; eppure solo un numero esiguo di essi riesce ad “arrivare”: ovvero, solo in pochi riescono, attraverso le parole, ad andare oltre lo sguardo fugace di chi li legge da dietro lo schermo di un computer, o di un tablet, o di un telefonino, e a toccare da vicino le persone. Ecco, io credo che i tuoi scritti compiano questo miracolo: è per questo che ho iniziato a leggerti. Perché attraverso i tuoi scritti si intravede quello che “Sei”, si intravede il mondo che “Sogni”, si intravedono Pezzi Autentici di Te: e mai come nell’epoca in cui vaghiamo - sommersi nel mare asfittico di una tecnologia alienante e priva del senso dell’umano se senza umanità la si utilizza - le persone hanno anelato autenticità ed empatia per la vita. E tu sei empatico: per mezzo dei tuoi scritti, che non rimangono parola morta lanciata nell’etere, e grazie ai modi sensibili che riservi a chiunque si avvicini al tuo cospetto, condividi altruisticamente il tuo “Sogno” non preservandoti “Viandante” solitario. Io invece mi sono sempre sentita fuori, fuori da tutto. Sono cresciuta in un piccolo paese del sud e mi sono sempre sentita fuori; una cosa fuori dal posto assegnatole; e laggiù, non una persona, proprio una cosa… C’è una citazione tratta da un romanzo della De Vigan che ho letto e riletto, tanto da imprimerla a mente: “Da quando sono nata, mi sono sempre sentita al di fuori, dovunque fossi, fuori dall'immagine, dalla conversazione, sfasata, come se fossi la sola a sentire rumori o parole che gli altri non percepiscono, e sorda alle parole che invece sembrano sentire, come se fossi fuori dalla cornice, dall'altra parte di una vetrata immensa e invisibile.” È così che mi sento, e fortunatamente a trentacinque anni non sono più la cosa-bambina di un tempo, ma ho accettato di essere una donna; una donna con il proprio Sentire e con i propri Sogni; una donna che ha lottato per diventare donna altrove, ma che quando torna alle origini sa guardare a quel mondo con lo sguardo giusto: di tenerezza e compassione assieme, per quello dato e quello tolto, per la donna forte che sono diventata e per tutte quelle donne che laggiù continuano a non “vedere”… Ma sto divagando… In realtà era per dirti: che i libri mi hanno salvato. Sì, i libri sono stati da sempre i miei amici più cari. E ho letto e leggo di tutto. Io ed Anaïs ci conoscevamo da tempo: spesso riprendo i suoi racconti ed i romanzi del suo adorato Hanry (Miller). Il diario poi è una delizia. Peccato che le mie letture vadano ormai molto a rilento. I classici, sì: di Flaiano ho assaporato diversi racconti e poesie; Joyce l’ho approfondito perché mi ha sempre incuriosito quel suo contrasto interiore nei confronti della religione e poi l’ho amato perché beveva come una spugna e da ubriaco ti buttava giù capolavori come Gente di Dublino, una passione sfrenata l’ho vissuta anche per la Némirovsky , ai russi ho poi riservato un posto d’onore nel cuore e negli scaffali così come per parecchi romantici, veristi, neorealisti e decadentisti della letteratura italiana… Sì, i classici sì: ma non sopporto gli assolutisti, i classisti della letteratura: quelli che dicono che non esiste letteratura oltre quella classica: che tutto ciò che pubblicano oggi non è paragonabile. Certo che non è paragonabile, non ci sarebbe evoluzione altrimenti, non si sperimenterebbero nuove forme d’arte. E non sto affermando che non esistano pubblicazioni scadenti: quelle sono sempre presenti, specie nell’editoria spiccia e commerciale dei nostri giorni. Ma la letteratura non si è fermata ai classici: perché fin quando ci saranno scrittori in grado di sfidare le leggi della semantica e far si che la parola smuova gli animi e spalanchi gli occhi dei cuori, la letteratura esisterà e sarà sempre Letteratura. :D :D :DVisto, se non mi avessi incrociato non saresti mai venuto a conoscenza dell’accessoriato mondo dei vampiri. Comunque no, i vampironi moderni non fanno al caso mio: troppo perfetti, eccessivamente muscolosi, esageratamente sdolcinati tanto da trascendere il patetico e soprattutto sempre gravati da qualche mania ossessiva-compulsiva che tentano di risolvere con la fiamma del momento: li vedesse il loro vecchio antenato stokeriano…si rivolterebbe nella tomba :D. Ho abbandonato da un pezzo lo studio sul vampiro, dopo essere giunta ad una mia personale teoria sul perché quel mito non ha mai trovato l’oblio. Al momento sono alle prese con il filone dei Cannibali: cerco di comprendere perché alcuni di loro sono sopravvissuti agli atri… Ma finirò per intasarti il blog. Potrai perdonarmi?!... Leggerò di sicuro il post che mi hai indicato… e non solo quello. Buona serata, tra non molto sarà il tramonto…
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 11/03/14 alle 13:42 via WEB
Buongiorno, Regina!
E' davvero molto bello quello che mi dici. Anche perché saper cogliere sfaccettature non immediatamente evidenti e "annegate" tra le righe, non è cosa da tutti. Affatto. Ti ringrazio per aver scelto di volermi leggere e con modalità del tutto non superficiale. E non aver mai il timore di "intasare" il Blog... E' questa la vera essenza del confronto allorquando costruttivo... E ben venga! Anzi, forse è l'interazione con L'uomo dei difetti a rubarti fin troppo tempo! ;-)
Ti altresì ringrazio per avermi fatto partecipe di momenti e stati d'animo importanti della tua vita... Sprazzi di vissuto al tuo paese di origine, il confronto con l'opinione di quella gente che in qualche modo sarà sempre "la tua gente" benché così lontana dalle tue prospettive, del tuo sentirti "fuori da tutto". Avevo poche informazioni, ma ho provato ad immaginare... Mi piace farlo, mi è sempre piaciuto farlo...
Sottoscrivo in toto questa tua: "Sì, i classici sì: ma non sopporto gli assolutisti, i classisti della letteratura: quelli che dicono che non esiste letteratura oltre quella classica: che tutto ciò che pubblicano oggi non è paragonabile. Certo che non è paragonabile, non ci sarebbe evoluzione altrimenti, non si sperimenterebbero nuove forme d’arte. E non sto affermando che non esistano pubblicazioni scadenti: quelle sono sempre presenti, specie nell’editoria spiccia e commerciale dei nostri giorni. Ma la letteratura non si è fermata ai classici: perché fin quando ci saranno scrittori in grado di sfidare le leggi della semantica e far si che la parola smuova gli animi e spalanchi gli occhi dei cuori, la letteratura esisterà e sarà sempre Letteratura."

E poi, con i grandi scrittori russi, sono "cresciuto". Nella mia libreria umanistica rigorosamente disgiunta da quella scientifica, ho una edizione particolare de "Il fiammifero svedese" di Anton Cechov; tra l'antologia di racconti e il Giocatore di Dostoevskij.
E poi, cambiando paese, Irène Némirovsky... Ma, in realtà, sono tantissimi... E chi più, chi meno, tutti hanno alimentato un sogno...
Come per i Vampiri, anche sui "cannibali" so poco nulla... Anche loro (S)uperdotati ? Non so il perché, ma mi viene naturale pensare mangino salsiccia tutti i giorni ;-) ;-) Tienimi aggiornato, mi raccomando! ;-) ;-)
Dunque, immagino tu non lo sappia, ma... Non scrivo solo riflessioni, talvolta mi diverto anche con i racconti. Penso non sia difficile riconoscere anche in essi il mio stile, arcaico, talvolta... E da "Joyce" ho imparato la potente tecnica del "Flusso di coscienza".
Adesso ti lascio uno stralcio di un mio racconto al quale sono profondamente legato. Laddove ti piacesse, farò in modo tu possa leggerlo per intero.

(...)
I nostri visi erano ormai ad un solo palmo dei miei. Vidi la sua bocca sfiorare la sua stessa mano che ancora tappava la mia, e languida, affannosamente languida, mi fece scivolare in un orecchio:
<<ZITTO... Stai zitto... Respira, solo di questo abbiamo bisogno, adesso.>>
La faccenda non m'era affatto chiara. Sapevo solo che se anche fosse stato tutto un losco tranello del destino, se anche mi stessi giocando la vita, il solo ritrovarmela avvinghiata col suo fiato misto al mio ad invadermi le froge, avrebbe giustificato il mio risponderle di getto, proprio come Garibaldi a La Marmora: <<Obbedisco.>>
<<Ce l'hai fatta ad arrivare... Temevo non arrivassi più...>>, tenera, e sempre più languida, concluse.
Avrei voluto parlare anch'io. Raccontarle di quella notte, pazza e magica, di quelle scarpe che più non possedevo, di quella terra dei due colori criptica fin dal nome, ma che presagivo mia. E poi di quel vento, e di quel profumo di miele che da lei m'aveva condotto. Le avrei parlato di me per tutta la notte. Ma non feci in tempo a dirle nulla. Ancor prima di realizzare di aver riavuto indietro le mie labbra non più occluse, la sua mano aveva già passato il testimone alla sua bocca.
Sentivo la sua lingua percorrerne i contorni, e poi deglutire più volte. Quei baci sapevano di buono. Di nuovo. Di una bellezza che le labbra mie, scarlatte e gonfie, non avevano conosciuto. Prima di quell'incantesimo. Mi dimostrai indisponente. E per farle capire di non aver ancora imparato la lezione, tornai a fiatare:
<<Che fai, mangi ?>>, e lei, smorfiosa:
<<Si. Ti mangio. E adesso ti bevo, pure...>>, stavo per sorridere quando con la reattività di una mangusta s'avventò sul mio labbro inferiore, a succhiarlo, prima, e lacerarlo con gli incisivi, poi. Un taglio secco, e rivoli di sangue a scendere copiosi.
Portò l'altra mano all'altezza del suo viso e diede un morso a quella fetta di pane e burro e miele, che arrogante non accennava ad abbandonare alcuna delle mie fantasie.
Non avevo mai veduto dei denti così brillanti. Diciamo pure che nulla di quanto mi stesse accadendo quella notte io avessi mai veduto; provato.
Aggraziata, sorridente, con ancora stille del mio sangue sulle labbra, carnalmente imburrate, mi disse:
<<Lo so. Questo, non te l'hanno mai fatto. Ma non avrei potuto leccare le tue ferite se prima non ti avessi lacerato. Quello che ti offro io è quello che non c'era. Quello che non credevi fosse possibile avere. Io ti offro il sogno.>>
Mi vide comprensibilmente frastornato. Ma quel bruciore sanguinante non mi creava disagio. Mi convinsi fosse un qualcosa simile ad un processo di purificazione. Necessario. E desiderato. L'avrei fatta continuare se solo l'avesse voluto. Purché a lacerarmi, ovunque, fosse sempre e solo lei.
Il mio sguardo si posò sulla sua mano imbrattata di miele, e sul burro, di me imporporato.
<<Perché guardi il pane ? …Per quello abbiamo tutta la vita. Stringimi, adesso. Forte. Fortissimo.>>
I suoi piedi, irrequieti, giocavano con i miei, fermi. L'argilla che prima era solo mia. Adesso, era la nostra.
Le infilai le mani sotto la veste. Le feci scorrere dalle reni fin sopra le spalle A saggiarla, avide. Era bollente. Il tepore della sua schiena me le scaldava. La trassi a me. Poggiai il viso tra i suoi seni turgidi, alti. Mi ci saldai. A quel punto potevo anche morire.
Ma non morii. Le domandai solo, ansimante, tanto da sembrare più una confessione che una domanda:
<<Quanto forte vuoi che io ti stringa ancora...>>
Ferma nella mia morsa, serafica, ella mi rispose:
<<Stringimi... Da lasciarmi solo in vita.>>.
 
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Regina il 12/03/14 alle 10:29 via WEB
Buongiorno Massimiliano, stamattina mi stai accompagnando a lavoro; l’interazione con L’uomo dei difetti più che rubarmi fin troppo tempo al momento egregiamente si sposa col cornetto e il cappuccino e con questo magnifico scorcio di cielo e di obelisco millenario che riesco a scorgere dal tavolino del bar. Ho prosciugato lo sprazzo di racconto in pochi istanti, la prima volta. L’ho riletto con calma, ed assaporando ogni pausa ed ogni scena, le seconde due. La quarta, l’ho mormorato piano, perché quando qualcosa mi piace, provo sempre a trasformarla in una lettura sussurrata: la voce e il tono fanno si che i personaggi acquisiscano una nuova profondità, quasi reale, maggiormente incisiva rispetto al suono muto della lettura che silenziosa aleggia nella mente. Tu hai letto ad alta voce il tuo racconto? Ora, come dirti sinceramente cosa penso dello tua scrittura, di questo stralcio di racconto in particolare, senza apparire eccessivamente accondiscendete? Non esiste un modo. E suppongo tu sappia distinguere la superficiale accondiscendenza da un giudizio disincantato e sincero. Mi piace. Mi piace tanto. Mi piace il monologo interiore, quello che tu chiami “ flusso di coscienza”, e mi piace la maniera con cui maneggi la tecnica. Mi piace come arrivano diretti i pensieri e le emozioni: forti, coinvolgenti, immediati. Non respirano i protagonisti, tremano di passione, di sensualità, di desiderio, palpitano d’amore e dunque di vita, vita vera, e non respira chi li legge, come se i due si trovassero lì, a pochi passi… Mi piace la scrittura frammentata: la sapienza nel saper dosare punteggiatura e periodi brevi mantenendo la fluidità dei pensieri: sono sempre alla ricerca di scrittori che abbiano sperimentato simili forme… Il tuo stile è impeccabile, elegante seppur forte. Io non amo particolarmente i termini arcaici – (sì, anche io ogni tanto mi diletto a scrivacchiare) – ma la preziosità del tuo linguaggio è ciò che ti contraddistingue, la tua firma… Certo, non avrai letto di vampiri, ma, caro il mio Massimiliano, per un istante ho temuto tu ti fossi burlato di me. Ho sgranato tanto d’occhi così e penso d’aver sbiascicato: e meno male che i vampiri non gli piacevano… Giacchè la signora che avevo accanto ha esordito in un “eeeeeehhhhhhhhhhh????” poco poco preoccupato. La saga si intitola “La confraternita del pugnale nero” (e ti vedo, sai, ti vedo che stai ridendo, là, dietro lo schermo, al pensiero di pugnali neri e salsicce… Smettila, smettila subito, non è come immagini :DDD) ed i vampiri di cui si narra sono guerrieri centenari destinati a nutrirsi, oltre che di cibo, solo ed esclusivamente del sangue della loro Shellan, l’unica donna che potranno mai amare e che si nutrirà a sua volta dal suo Hellren, attraverso atti passionali e baci ardenti che simboleggiano – da mie ricerche, anche in molti riti medioevali - il sublime passaggio di vita da un uomo ad una donna. Adesso devo scappare, è scontato dirti che sarei felice di leggere per intero il racconto. Dove posso trovarlo? Ah! I Cannibali sono degli scrittori così definiti per la crudezza delle loro opere e che hanno preso piede durante gli anni novanta: una sorta di filone meglio ereditato dal “pulp”. In verità i contenuti mi angosciano non poco, ma la sperimentazione di forma mi affascina… Penne che scavano magistralmente coscienze e che scostano maschere del vivere comune, quelle più radicate, che incutono più timore… p.s. te ne prego, illuminami su cosa siano i tag html, mi sorge il dubbio che servano a dare respiro a quello che si scrive nello spazio commenti... Non sono molto esperta, io vado ancora in giro con i taccuini, le penne, le matite, i colori e la gomma per cancellare... Eh, sì, pure col mio tablet che ho dotato di tastiera ma che non riesce a spuntarla sulla moleskine con l'elastico...
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 13/03/14 alle 16:35 via WEB
Cara, Regina...
Comincio dalla fine! Ma la sai una cosa ? ... Forse, no... Ma la saprai adesso! ;-)
Anche io, da anni, faccio uso della Moleskine!
Ma non quella grande... Quelle piccoline (formato A7)... Ne tengo una sempre nella tasca interna della giacca e l'altra sul comodino, di fianco al letto. Nel caso mi svegliassi "folgorato" nel cuore della notte con una idea (o una scena per un racconto) che reputi di non farmi sfuggire, la cristallizzo sul mio speciale taccuino. A matita...
Perché il tuo "taccuino" è TUO AMICO. ;-)


"L’interazione con L’uomo dei difetti più che rubarmi fin troppo tempo al momento egregiamente si sposa col cornetto e il cappuccino e con questo magnifico scorcio di cielo e di obelisco millenario che riesco a scorgere dal tavolino del bar."
A questo punto mi viene da pensare al gusto e al ripieno del tuo cornetto! ;-) Anzi, no... Mi accontento di sapere che per lo meno fosse fragrante, e buono...

Ma che dici! ... Non mi sarei mai burlato di te... Neanche per il buon nome dei Vampironi! ;-) ... Però... Sto immaginando la faccia della signora che ti stava di lato... Chissà cosa avrà pensato! ;-)

Mi fa davvero piacere tu abbia gradito lo stralcio di racconto che ti ho proposto di leggere. Nutro stima nei tuoi confronti e trovo preziose tanto le tue indicazioni quanto le tue impressioni. Mi auguro sia di tuo gradimento anche il racconto completo. Romantico, passionale, e avvolto da quella magia che solo certe anime, in certi posti, sanno come creare...

Ti (A)bbraccio, e di cuore ti auguro una buona serata... Senza relax, come piace a te... Un sorriso...
 
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LA MIA PICCOLA LUCE: L'ULTIMO VIAGGIO.

 La mia piccola Luce, 25 Agosto 2014


 Ciao piccola Luce,


ti scrivo queste poche righe perché… Ne ho bisogno.
Perché piangere davanti a questo schermo fa meno male che fissando il soffitto. Perché se sto qui mi tengo lontano dai balconi e dalle finestre che danno sul grande campo incolto sottocasa.
   E ti vedo scodinzolare lì in mezzo, felice, perché sapevi che non appena a casa ti avrebbe aspettato lo stecchino al salmone che adoravi. Come ogni mattima, come ogni sera. Come ieri mattina. Come mai più.
   In ufficio dormivi sempre. Tuttavia, bastava il minimo rumore perché tu abbaiassi a chiunque e non solo agli sconosciuti, come a voler per dire:
    << Anche questa è casa mia! >>, poi tornavi a ronfare sul tuo cuscinone, e sembravi una regina. Anzi: Eri la regina. E lo sarai sempre perché il vuoto che oggi m’appartiene non l’avevo messo in conto. 
  
Pensavo che dopo aver provato la più terribile delle perdite, il dolore per aver perduto un animale fosse qualcosa di gran lunga meno intenso, di blando addirittura.
E invece…
   Sono i ricordi a rendere lancinante un fendente o a far sì che certi lucciconi narrino gioia anziché dolore.
   Sei stata la prova che l’(A)more incondizionato, esiste. E che prima di averti io ero uno stolto e non capivo l’amore degli altri per gli animali e non capivo neanche perché talvolta piangessero, si disperassero, vedendoli star male. Tante cose non capivo.
Io ero cieco. Ma oggi vedo.

 

 
So che ti ritroverò un giorno.

Massimiliano 

 

AL VENTUR LERCIUME...


T
alvolta
 getti l'ancora e ti soffermi a riflettere sulle vicissitudini della vita, anche le meno tangibili...
Talvolta ti fai un'idea di una persona già il primo giorno, e dentro di te vorresti fosse sbagliata...
Tenterà di convincerti di essere diversa da come tu la vedi... E provi a crederle...
E' anche giusto farlo.

Tuttavia, a ogni piè, capita, fosse anche dall'imposta più tetra,  che la nuda verità s'affacci spavalda ad illuminar ragione... 

E ti rendi effettivamente conto di chi hai avuto davanti.
Però, stavolta, ironia della sorte, la delusione sarà tutt'altro che longeva, non ne rimarrai stupito...
In fin dei conti, lo sapevi già.
 

M.
(L'uomo dei difetti...)
 

[Post Scriptum]
Per i graditi ospiti al mio umile desco, ho sintetizzato, in un aforisma a mo' di promemoria, crudo e non meno illuminante, la digressione di cui sopra.
"Al ventur lerciume l'uomo fu forgiato da quel senno,  che poi,  fu il (P)rimo."

 

DALL'ALTO VEDI IL MONDO, DAL BASSO VEDI IL TUO.

Dal basso vedi il tuo, di mondo.

Ho sempre sceso le scale di corsa.
Le ho sempre viste come l'ostacolo ultimo tra me, i miei affetti, e la strada.
Un ostacolo blando. Un  connettivo pervio, da lasciarsi alla spalle il prima possibile.   E con la frenesia di chi,  alla stazione,  è sempre in ritardo.

Ma... Stamane no.
Ho percorso i gradini con la velocità dell'uomo, che dalla strada, non s'aspetta nulla di buono. 
E per questo la rimanda.
E per la prima volta ho ricavato del tempo da dedicare alla riflessione anche nell'unico luogo che da sempre avevo destinato al transito, alla zona franca, al canticchiar senza pretese.
Dall'alto vedi tante cose, ed io non lo nego.
Tuttavia, ciò che realmente vedi, è il mucchio.
Non riesci ad apprezzarne le differenze, a coglierne i dettagli.
E' dal basso che vedi ciò che accade intorno e ti rendi davvero conto della piccola grande verità.
Quando tu stai fermo, qualsiasi sia il tuo stato d'animo, il mondo intorno a te, si muove.
C'è chi non ti pensa proprio... E va veloce.
C'è chi apparentemente ti vuole bene... Eppur si muove.
In fin dei conti, quello che ha scelto di star fermo, sei tu.
Quando ti senti solo, sei solo.
Quando hai il minimo dubbio,  allora, non ci sono più dubbi.


M.
(L'uomo dei difetti...)

 
 
 

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