Baubo

a volte si fluttua, molto lontano


  
 Una carezza un po' più accattivante sento... e sorniona. Io sto ferma. Ecco ora lasci e ascolti. Sì in silenzio. Un silenzio delle mani in un silenzio delle voci. Sì, anche io faccio silenzio con i gesti e soprattutto dentro la mia testa. Sto qui, sdraiata su di te.Ascolto il tuo corpo e il mio. Che bella sensazione. Sempre stata qua. Ma chi sei?Ma che mi stai dicendo con il corpo? Mi parli, sì come se una corrente sottile, tremula passasse da te a me. Io che ora l'ho percepita, che mi fermo, cerco di interpretarla, di ascoltarla.È una vibrazione, una corrente. Sì ti ascolto, ascolto. Oh, che signore parole di carne mi stai dicendo!Carne che parla, che mi dice, mi attraversa, mi solca. Così, mentre siamo semplicemente vicini. Un flusso, una portata di foglie alberi, vento pioggia, sole, ombra mare e profumo.Mi sta arrivando di tutto, mi sta riempiendo.Ora un suono, lento forte, profondo.Un suono che mi sta penetrando pian piano dal ventre, arriva alla testa, scende ai piedi. Che mi fai! Mi stai riempiendo! E stiamo semplicemente sdraiati vicini e non diciamo né facciamo niente. Sembra...Sai, sto capendo ora che siamo sempre nel buio e nel silenzio. Siamo sempre dentro un utero indefinito e silente. Sì un sonno magmatico, informe e muto e noi là dentro, sordi, per cui c'è un silenzio di dentro e di fuori, tremendo, potente e amplificato. Ecco, non c'è solo quel nulla di cui si parla, sì è il vuoto e il nulla ma è concreto, denso, materiale e cellulare, psichico... noi.È la particella, all'interno, che ha un vuoto quasi infinito e molto più potente ma anche assillante e assorbente del vuoto esterno. È con questo vuoto interno che, fin da dove siamo anime e poi pensiero e poi particelle e poi su e su fino al corpo e al grande utero della Terra che ci contiene, è tutto un vuoto, tutto un silenzio. A voglia di trovare un punto ogni tanto, un che di definito! Ma non è il caso di allarmarsi abbiamo messo su tanti di quei veli, di quelle scatole esteriori, siamo sempre accampati in qualche nostra creazione. Viaggiamo in tutto questo silenzioso buio e... buioso silenzio.  Ora c'è una pace statica, pesante e pregna. Che si respira. C'è una pace che, quando apri bocca e naso per respirare entra dentro e passa ad ogni anfratto del corpo. Ora la vedo, esce di nuovo dal mio respiro e sale, come un fumetto rosa e profumato, sì, che sale e arriva alla tua bocca. Ti entra dentro, chissà se fa lo stesso percorso anche in te. Fatto sta che ti sento rilassato.Sai, questa di adesso mi sembra una specie di contemplazione. Come se stessimo meditando con i corpi. S'è aperto un livello diverso del sentire e dell'essere, dello stare qui. Siamo noi e non siamo solo noi, siamo più ampi.Ascolta, sentiti dentro (te lo dico sempre via tocco e pensierino), percepisciti dentro, l'avverti? Siamo espansi. Siamo diventati grandi come questa stanza.Oh, vedo, nel buio, percepisco la stanza, la tua presenza e la presenza delle cose e mi sento una con te e con quanto mi circonda. Il buio, il silenzio, il nostro percepirci con la pelle, mi ha aperto altri occhi. Mi sento fluttuare in un magma sottile e... luminoso? Sicuramente silenzioso, risuonante. Sì i suoni, come se partissero da delle sagome che vedo appena fluttuare qua e là e arrivassero dentro di me. Chi è che mi parla? Chi mi sta lasciando qualcosa qui? Non so ma è bello.Ora tutto tace dentro e fuori. Il filo di luce mi dice che siamo al tramonto.Che silenzio! Siamo sospesi. Lunga questa pausa, quante cose stanno passando nel silenzio di un silenzio.Sto. Stiamo. Non sento.Uno scatto, mi giro verso te sollevandomi sul dorso, la mia mano sulla tua barba.Una carezza, a te.Una grande intensa carezza.