Baubo

Ora voglio ascoltare te, come ti muovi? Come inventi questo momento?


   
 Mi guardi ora, diritto negli occhi. Li apri un po' come ad ammiccare a dirmi: Ci sei? E io dritta dentro i tuoi occhi, eccitata, sì che ci sono.Testa-fichetta, l'attenzione torna qua, dove lei si fa sentire. Chi, la testa o la fichetta? La testa inventa e quella segue. La mia testa è perversa. Molto bene. Lo so, lo dico e ci vado dentro ancor più. Sempre, nella mia testa, c'è già quello che viene dopo e quindi io so cosa e come lo voglio l'orgasmo. So che lo voglio così e così, niente di meno. Devo arrivare ad un punto in cui c'è un salire di calore, di forza, di intensità e stordimento. C'è un punto di non ritorno e so che a quello arriverò. Come? Così, assecondando quello che sento quaggiù e alimentandolo con il pensiero. A volte le immagini si sovrappongono, allora scelgo. Vado di qua o di qua? Con te o con un altro? Con tutti e due. Sì, meglio con tutti e due, e allora ecco, uno fa il forte: quello che mi attira di più, quello che sta con me è il duro e il forte. Rude. È uno che sa bene come si fa con una donna e con una vagina. Talmente lo sa che sa i passaggi, le fasi e cosa mi accadrà, per cui a volte, mente sono là mi dà il feedback.                                                    ........ .......... ......Ora voglio ascoltare te, come ti muovi? Come inventi questo momento? La sai vero che ascoltando come ti muovi dentro me io conosco me? Sì perché tu rispondi ad un invito, ad un sentire forse impercettibile a te e alla tua testa ma che il tuo cazzo codifica bene. Come se fossero altre frequenze, degli umori, dell'eccitazione, di spazi, pieni e vuoti. Sì, lo vedi tu il pieno e il vuoto ora? Li senti questi spazi: uno che si fa vuoto il più possibile per esser più grande e vasto e far spazio a un coso pieno?Ecco aspetta che mi lascio andare un altro po' nella testa e nella vagina, ti faccio più spazio, dai, lascialo andare nel suo vuoto... non casca (rido da sola - non è possibile!) Vedrai dove ti porta lui. Lui lo sa riempire tutto sto vuoto, culla, antro e gli parla. Che vuoi che ne sappiamo noi di certi linguaggi! Loro sì.Ecco le fa compagnia, lei si sente meno sola e dopo poco questa compagnia sale al cuore e alla testa e anche io, quassù, mi sento meno sola. Tu che sei di tuo? Un pieno, una compagnia o una solitudine? Non so, ma sento che stare qui in compagnia ti piace, sento che cerchi la comunicazione qua in fondo.Ora loro si parlano, senti? Ecco stiamo zitti con le teste e le parole e ascoltiamo loro. Avverti? I nostri respiri cambiano. Io sto ascoltando il mio petto che s'alza e s'abbassa e sto ascoltando questo scorrere di una forza fatta respiro che mi attraversa, mi possiede. Mi nasce da là in fondo dove mi tocchi. Dio, che è 'sto toccarsi là in fondo in due! Come se il tuo cazzo avesse occhi che mi guardano e mani che mi palpano dentro. Tu? Sento che anche tu stai seguendo il tuo respiro e nel frattempo è come se me lo comunicassi che stai ascoltando, come se stessimo cercando - mentre ognuno ascolta se stesso - anche di ascoltare lo stesso flusso in due. Come dirsi: stiamo ascoltando. Allora il flusso fa l'uno? In questo momento? Ascolta, respiriamo insieme, ascolta. Devo fare pausa, (anche ora che sto scrivendo perché questo respiro profondo e intenso è arrivato). Mi sento in una nicchia insieme a te. Sospesi, avvolti, nascosti, in una luce tenue. Il mondo è dall'altra parte di noi. Noi siamo dentro al mondo e anche oltre. Respiriamo insieme, ascoltiamo