Il libro Baubo di Ushuaya è pubblicato dall'editore Caosfera
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« luce di stelle | buio e silenzio » |
Tu m'imprigioni. E io scapperò. Sempre. E mi ritrovo sempre a strusciare le ginocchia sul pelo dell'acqua. Vinta e sola. Spezzata. Ancora così. E lui là, a dire cose stronze che non sa. Forse questo mi ha condotto da te. Qualcosa di stretto stretto e sofferto da sciogliere. Oggi, spesso mi sento così, la differenza è che ci sono, su quella riva di Jesolo di una domenica d'estate, ora ci sono. Volevo questa esperienza. Da un po' di tempo questo progetto animava le immagini delle mie camminate serali sul lungomare. Alzavo gli occhi alle stelle e mi vedevo. Aprivo la porta davanti ad un buio pesto. Entravo e l'uomo stava là: respiri, toccarsi, era il mio film serale. Così, messo in evidenza un tema che mi interessava, la forza, mi sono decisa e l'ho chiesto a te. "Vorrei fare buio e silenzio... così e così" Il gancio aveva funzionato, la faccenda ti interessava. Accordi, precauzioni, ecc. Parto. Ah, l'accordo era anche nessuna foto, né voce prima dell'incontro. Tu avevi inviato una mail: "Prima voglio sentire la tua voce". Ma io avevo aperto la posta tardi e un altro tuo sms diceva: "No, non mi serve". E io avevo sorriso. Sono partita. Nel viaggio sms, ultimi accordi. Suono. Buio. Sento un respiro alle spalle, non vedo. Emozione, anche adesso che scrivo. Che tento di ricordare. E adesso, altro che si muove, che si sveglia e, sorrido. Si apre il cuore. M'accompagna. Qualcuno mi fa poggiare la valigia, tolgo i sandali. Mi spoglia, camicetta, gonna, slip, reggiseno, sono imperlata di sudore, lui sempre alle mie spalle, la punta delle dita leggere. Sono nuda. Cammino, buio, una mano dietro e un tremore, mi sembra che tu sia più teso di me. Io... sto. Occhi chiusi. Continuo. Sono emozionata, volevo questa cosa, ora ci sono. Ci sono dentro! La sto vivendo! Sono nell'attimo che tanto ho desiderato, espanso. Questo è un pensiero da cui mi lascio spesso attraversare quando sto con te. Ancora oggi. Le mani sulle spalle, spingi per farmi sedere a terra. No, è un tappeto. Ora, mentre scrivo, devo entrare nel ricordo, penetrare un buio e silenzio secco che ho dentro ma che non viene alla luce e alla mia voce, quella dell'ispirazione. Ecco, sono per terra, seduta con te. Vicini, ci tocchiamo. Mi rendo conto di quanto è forte l'attraversare il corpo tuo e sentirmi attraversare da te, forse per questo non sopporto il pensiero che altre ti tocchino. È un che di eccelso, parola che torna spesso in me in questi giorni. Mi sento là con te. Il tuo respiro. Tengo gli occhi chiusi. Non so. E tu che fai? Guardi? Mi hai vista? No, io non voglio ancora, voglio godermi tutto questo buio e questo magnifico esteso silenzio, voglio che duri tanto, a lungo, voglio starci dentro, allargarlo, soffiarlo ed estenderlo, fondermi in esso. Vivermelo. Azzannarlo, soffrirlo, rinascerlo, attraversarlo con te. Tu, chi sei? Sei tu, con te lo sto facendo perché è... è toccata a te. Dio, che eccitazione mi sta prendendo ora che scrivo. E lei, la fichetta che si sveglia, subito! La battona! Le dita, non riesco quasi a scrivere. Io qua sulla tastiera e lei là sotto che mi dà il rinvio, la battuta, la conferma. Il computerino non funziona, stasera, e devo stare qui al desco, non fa per me ma non posso lasciare. Qualcosa di esoso emerge. Noi due, per terra. Buio e silenzio. Strizzo gli occhi. Fermi immobili, solo i respiri, forse, ma non so se respiri. Stai ancora alle mie spalle, io a gambe incrociate sospesa e allungo il cervello per sentire me, e me nella stanza. Tu dietro, non mi tocchi, sento che mi guardi, che aspetti senza fretta che io arrivi, ma ancora non lo so e tu lo sai.
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Baubo
la dea dell'osceno
"Qui la Forza è intesa nella sua accezione di “eros” vissuto e osservato nella situazione della sessualità ma, come dice l’autrice alla fine del libro, essa, resasi percepibile e presente nelle modalità, nelle espressioni dei corpi e della sessualità, è sperimentabile e gustabile in ogni aspetto della natura, della persona, della vita sulla Terra e nel cosmo.
Libro che spiazza
e se lo lasci fare : destabilizza
ma poi ti esalta.
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