On The Road Again

LAST SUNSET IN IBIZA (ADIOS AYER)


Premessa metodologica: niente di quanto sto per scrivere ha rilevanza pratico sociologica. Per questo vi lascio ai post di Mastro, che toccheranno questi aspetti della vacanza.Questo post lo scrivo, come sempre, per me.Una settimana.Quasi volata. Come qualcuno aveva predetto.Quasi volata attraverso Ibiza.Ibiza, un paesaggio selvaggio eppure rigoglioso, strade che ti portano alla scoperta di una lontana cultura hippy diventata oramai tendenza.Ibiza, un ferragosto passato in compagnia di tre improvvisati cantanti di fronte al mare, capitati qua dall'altra parte del globo, non si sa perche', non si sa come.Ibiza del resto non fa domande, non chiede risposte.Ibiza, con le sue case bianche e le sue strade strette invase costantemente da una pletora di astanti, buttadentro, bancarellieri, artigiani,ballerini di questo o quel locale, in un rocambolesco carnevale che dura da aprile ad ottobre.Ibiza e l'eutanasia rituale di un sole che si getta nel mare per specchiarsi in una notte di stelle.Ibiza, il luogo in cui in fondo ognuno puo trovare quello che cerca, quello che preferisce.Purche non ci si aspetti di trovare quello che in realta si sta cercando altrove.Ibiza e l'ultimo tramonto, l'ultimo granello di sabbia che scivola via.