On The Road Again

RIEPILOGO


 Un anno se ne va, inevitabile il momento dei bilanci. Le cose sono andate essenzialmente come mi ero aspettato: certe dinamiche si sono consolidate e continueranno a farlo inesorabilmente. Un ciclo attorno a me si è chiuso e la conseguenza è che quella realtà fatta di piccoli riti quotidiani, di locali e gente familiare, è oramai destinata a rimanere un ricordo confinato nella memoria. Tuttavia questa non è l'unica consapevolezza che mi abbia lasciato quest'anno. C'è anche la consapevolezza che l'idea di "casa" così come l'avevo costruita, così come in parte tendiamo a costruirla, è un'idea probabilmente debole in sè. E' un'idea che poggia sulla convinzione che le cose attorno a noi rimangano essenzialmente uguali. Non è così.E non potrebbe, dal momento che neppure noi, rimaniamo perfettamente uguali.Ecco quindi che mi accorgo che "casa mia" non è più oramai il luogo in cui giacciono i ricordi di un periodo finito; è invece il luogo in cui mi accorgo che la mia vita ha preso la forma che più o meno desideravo darle, il luogo in cui ognuno di noi riesce asentire che sta vivendo e costruendo la "propria" vita. Probabilmente tornerò comunque qui. Ma se lo farò non sarà nel tentativo disperato di rimanere aggrappato a situazioni che non ci sono più. Se ci saranno nuovamente occasioni di sperimentare nuove esperienze altrove, penso che le coglierò, come ho fatto sinora.Il 2011 potrebbe essere effettivamente l'anno di un ritorno che è partenza da un altro luogo e separazione definitiva. Sarà da vedere, sarà da capire. Senza spazio alle ambiguità. Energia. Quella che mi mantiene in piedi e mi fa continuare a lavorare e insistere affinchè "il sistema" funzioni. Senza adagiarsi sulle posizioni "più facili".  La maledizione di chi, a priori, sente che ha il dovere di fare le cose per bene. Spero di non rimanerci sotto.Chissà che questo 2011 non porti a qualcosa di nuovo...