LA NOTTE

vlad


Esaminiamo un piccolo problemetto: come si può distinguere un vampiro da un normale essere umano? Qui le leggende ed i miti la fanno da padroni arrivando ad ipotizzare le cose più strane, misteriose e fantasiose. Si passa dal bigottismo più ortodosso alla mera idiozia: per riconoscere un vampiro basta trapassargli il cuore con un paletto. Se muore: era un vampiro... La cosa perdonate ma ha dell'incredibile, dubito ci sia un qualunque medico sano di mente che prescriverebbe come cura ad un umano di trafiggersi giornalmente il cuore con un paletto per godere di buona salute! Chiunque con un paletto nel cuore muore! Vediamo quindi cosa, frugando fra leggende e miti siamo riusciti a scovare per "risolvere" questa ardua diatriba.Da sempre il più certo indizio di vampirismo era la perfetta conservazione del cadavere. Oggi sappiamo che molti tipi di terreno, o gradi di umidità e condizioni climatiche, possono favorire una preservazione del cadavere dalla decomposizione. Ma ad esempio nell'isola greca di Santorini il terreno di natura vulcanica mantiene molto a lungo il cadavere in perfetto stato, infatti proprio in quest'isola vi sono moltissime leggende sui vampiri. Resta inspiegabile, almeno fino ad un certo punto, il fatto che tali esseri poi si potessero aggirare durante la notte, si è detto per inciso "fino ad un certo punto", perchè i mendicanti potevano benissimo usufruire delle cappelle funerarie come dimore. Se spinti dalla fame potevano perfino giungere a cibarsi dei defunti. Questo faceva si che gli osservatori casuali vedessero persone sgattaiolare nei cimiteri e sucessivamente trovando cadaveri ben conservati giungere alla convinzione di aver veduto un vampiro. La superstizione e l'immaginazione popolare quindi faceva il resto creando le leggende ed i miti.