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COMUNIONE SPIRITUALE
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Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. La conversazione di Gesù con la Samaritana si svolge sul tema dell’“acqua viva”. Quest’acqua è indispensabile alla vita, e non è sorprendente che, nelle regioni del Medio Oriente dove regna la siccità, essa sia semplicemente il simbolo della vita e, anche, della salvezza dell’uomo in un senso più generale. Citazioni nei Blog Amici: 11 |
Post n°120 pubblicato il 04 Settembre 2016 da PAOLA11O
5 Settembre Santa Teresa di Calcutta Madre Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje (ex-Jugoslavia, oggi Macedonia), da una famiglia cattolica albanese. A 18 anni decise di entrare nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l'Irlanda, un anno dopo è già in India.
Post n°119 pubblicato il 28 Agosto 2016 da PAOLA11O
Chi si esalta sarà umiliato
TESTO:-
RIFLESSIONI
Nel Vangelo di oggi Gesù sembra dare lezioni di galateo, in realtà ci dona molto di più: ci insegna il giusto atteggiamento col quale vivere la nostra vita. Un fariseo lo invita a pranzo; qui Gesù osserva come scelgono i posti e li corregge. Vede infatti un'autentica corsa "alla poltrona", con l'unico desiderio di emergere, di mettersi in mostra. Queste persone tanto pie e devote che sono "mangiate" dal desiderio di emergere e di primeggiare purtroppo ci sono anche nelle nostre comunità cristiane! Gesù, ci invita a fare come Lui: a mettersi all'ultimo posto, lasciando spazio agli altri, aspettando che sia il padrone a darci il giusto posto. È un invito all'umiltà, quella vera, che porta a non scegliere in base ai propri interessi, come spesso accade nella nostra società, ma al bene degli altri. Lasciamo che sia Dio a darci il nostro posto, a dirci chi siamo: questa è saggezza! In ciascuno di noi c'è il desiderio di onore e gloria; questo può essere buono. L'umiltà non si contrappone al desiderio di avanzare nella vita sociale o di conseguire un certo prestigio professionale, si oppone però all'ambizione di mettersi in mostra, di emergere, a discapito degli altri e ciò fine solo a se stesso. In questo caso l'ambizione è uno dei volti della superbia, ed è spesso causa di intimo disagio per chi la coltiva: per qual motivo tu ami i primi posti? Per essere al di sopra degli altri? domanda S. Giovanni Crisostomo. La persona umile sa che è al posto che occupa per svolgere un servizio, non per "farsi bello"; e si mette a servizio degli altri, senza cercare sempre un tornaconto. Perciò se voglio coltivare l'umiltà, mi impegnerò a fare un servizio non cercando l'apprezzamento degli altri, né tanto meno che me ne venga qualcosa in cambio.Nella seconda parte del Vangelo, Gesù si rivolge a chi invita, al padrone di casa. E gli dice: non invitare sempre chi appartiene alla tua stretta cerchia di parenti e amici, o chi ti può ricambiare, o chi ti può avvantaggiare. Non fare le cose per interesse, ma per generosità: invita chi è povero, solo, chi non ti può ricambiare, e così sarai beato. Qui c'è un serio esame di coscienza per tutti: nelle nostre case, chi entra? Amici, parenti, e poi? Nelle nostre comunità, andiamo in cerca di chi è realmente povero, solo? Andiamo incontro agli stranieri, agli immigrati, alle persone anche più critiche e lontane da Cristo? Coraggio, non limitiamoci all'interno di un amore interessato e di una concezione chiusa della vita: oggi io da te, domani tu da me. E i poveri restano sempre fuori, gli esclusi sempre gli esclusi. Il Vangelo ci chiama ad una fraternità con due caratteristiche molto chiare: la gratuità e l'universalità. Si da anche a coloro dai quali non si può sperare nulla in cambio. Qui Gesù pensa anche alla futura comunità: la sogna come luogo di ospitalità per tutti gli esclusi. Invitare a pranzo non è solo un gesto di elemosina, ma è inserire i poveri nel giro delle proprie amicizie (S. Fausti)
Post n°118 pubblicato il 22 Agosto 2016 da PAOLA11O
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore L'undici ottobre 1954, S. S. Pio XII istituì la festa della Regalità di Maria, PRATICA: Magnifichiamo con legittimo orgoglio di figli la regalità di Maria e proponiamo di riconoscere nella Vergine la nostra vera Madre e Regina. Proponiamo di avvicinarci con maggior fiducia al trono di grazia e di misericordia della Regina e Madre nostra, per chiedere soccorso nelle avversità, luce nelle tenebre, conforto nel dolore e nel pianto, e soprattutto per ottenere in terra quella pace che è il pegno della beatitudine eterna del Paradiso. PREGHIERA: Vergine Augusta Padrona e Regina, proteggimi sotto le tue ali, custodiscimi, affinché non trionfi in me l'iniquità.
Post n°117 pubblicato il 15 Agosto 2016 da PAOLA11O
15 agosto Festa dell'Assunzione della Beata Vergine Maria La festa dell' Assunzione di Maria ci ricorda che, dopo essere morta, la madre di Gesù fu risuscitata, glorificata e portata corporalmente in cielo. La parola "assunzione" deriva da un termine latino che significa "portare su". Maria si trova ormai al di là della morte e del giudizio, nella luce del "Regno di Dio"; e tuttavia umana, infinitamente materna, ella rimane totalmente rivolta verso gli uomini, verso le loro sofferenze. Vi è una differenza sostanziale però tra l'ascesa a la Cielo di Gesù e l'Assunzione di Maria: in Maria l'Assunzione avviene per virtù divina, la Madonna è glorificata da Dio per le sue straordinarie virtù; in Gesù, l'Ascensione avviene per virtù propria in quanto Egli stesso è Dio, e pertanto ha il potere di salire da sé al cielo, ma allo stesso tempo in quanto Figlio di Dio e parte della Trinità Santissima è misteriosamente assunto dal Padre.
Post n°116 pubblicato il 06 Agosto 2016 da PAOLA11O
Tag: Non temere, piccolo gregge
Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro
Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo Regno. Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei Cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'Uomo verrà nell'ora che non pensate». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più. Parola del Signore.
RIFLESSIONI La vera ricchezza dipende dal cuore
Post n°114 pubblicato il 30 Luglio 2016 da PAOLA11O
Tag: Ma egli rispose
Uno della folla disse a Gesù: Ma egli rispose:
Dal Vangelo secondo Luca (Lu 12,13-21) RIFLESSIONI Tenetevi lontani da ogni cupidigia
Post n°112 pubblicato il 17 Luglio 2016 da PAOLA11O
Tag: MARTA E MARIA
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)
UN PENSIERO
Mentre erano in cammino, una donna di nome Marta lo accolse nella sua casa.
Post n°111 pubblicato il 10 Luglio 2016 da PAOLA11O
Tag: IL SAMARITANO
XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
IL BUON SAMARITANO Chi è il mio prossimo?
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,25-37)
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa così». Parola del Signore.
Riflessioni
La parabola del buon samaritano disorienta molte convinzioni, manifesta il cuore di chi ama Dio o vuole solo servirsi di Dio e offre la visione della disponibilità dei non credenti, dopo averli considerati sempre molto lontani. Il samaritano aiuta l'uomo mezzo morto per amore di Dio, compie un gesto sicuramente non prevedibile.
I samaritani erano considerati eretici dagli ebrei, il motivo era dovuto al loro distacco dall'ebraismo e avevano creato un loro culto, inoltre avevano tradito la razza ebraica sposando anche non ebrei e per i giudei si trattava di un tradimento irreparabile. L'odio comunque era reciproco.
La lite tra ebrei e samaritani era antica, sostanzialmente questi ultimi non erano inclusi nel patto della Legge, di cui Mosè era stato mediatore al Monte Sinai e lui era un ebreo. Quelli della regione di Samaria si distaccarono successivamente e consideravano parola di Dio i primi cinque libri delle Scritture, il Pentateuco.
Essi osservavano la loro Pasqua e la loro Pentecoste sul Monte Gherizim nel distretto della Samaria invece di recarsi come tutti gli ebrei a Gerusalemme nel tempio. La disputa tra ebrei e samaritani era acerrima, per questo gli Apostoli rimasero sorpresi quando videro Gesù che parlava con una samaritana, la donna più volte sposata, vicino al pozzo di Giacobbe.
Per una maggiore comprensione del testo biblico, leggiamo i primi versetti del capitolo 4 di Giovanni che riguardano questo incontro.
«Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni -sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli-, lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. Doveva perciò attraversare la Samaria. Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era il pozzo di Giacobbe.
Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: "Come mai Tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice: Dammi da bere!, Tu stessa gliene avresti chiesto ed Egli ti avrebbe dato acqua viva"» (Gv 4,1-10).
Abbiamo una spiegazione biblica dell'avversione vicendevole tra ebrei e samaritani, ed era impensabile che uno arrivasse ad aiutare l'altro, proprio nella strada che da Gerico scende a Gerusalemme, percorso ancora oggi pericoloso e fastidioso.
Gesù inserisce nella parabola la figura del samaritano per spiegare agli ebrei che Lo ascoltavano, che si può ricevere aiuto in modo imprevedibile, con un'azione che può rompere gli schemi e far risaltare qualcosa che si considerava impossibile.
Gesù oggi ci dice che Lui agisce quando meno ce lo aspettiamo e quando tutto sembra finito. Gesù proclama che è sempre vicino a noi!
Il samaritano viene chiamato buono quando per nessun ebreo poteva esserlo, proprio perché samaritano.
Però è il samaritano a compiere un gesto che il sacerdote del tempio e il cantore/lettore sempre del tempio, si sono guardati bene dall'attuare. Per gli ebrei era un emarginato mentre il samaritano mise in pratica il Comandamento dell'amore. Conosceva infatti i Comandamenti che Dio diede a Mosè e il suo agire era conseguenza di uno spirito religioso.
Lo stesso gesto di aiutare l'uomo mezzo morto è un atto di pietà grandioso, senza farsi calcoli di convenienza e opportunità. L'uomo ferito poteva essere un brigante gettato a terra, poteva reagire contro lui o lo stesso samaritano poteva essere accusato di avere compiuto l'agguato.
Senza calcoli il samaritano attua la legge dell'amore. Ha tutto da perdere secondo gli uomini, ma davanti a Dio compie un gesto eroico.
Ognuno di noi deve essere un buon samaritano e raccogliere con amore quanti si trovano spiritualmente per terra e non posseggono la capacità di rialzarsi perché feriti a morte. L'intelletto è accecato, la vita interiore sconvolta, la volontà senza guida, i pensieri orientati esclusivamente alle trasgressioni.
Queste persone innanzitutto devono sentirsi amate e mai condannate, come se fossero irrimediabilmente condannate all'inferno.
È Gesù a dirci che il suo intervento può stravolgere una situazione già apparentemente definitiva. Lui può cambiare la vita di persone incorreggibili, ma occorrono anime generose, capaci di pregare molto per essi e, se hanno un amore senza limiti, devono fare anche dei sacrifici per ottenere il miracolo della conversione.
Anche se l'amore a Gesù è primario, il vero amore deve manifestarsi nelle opere, rimane comunque questo il consenso necessario per accedere a livelli spirituali elevati. Il rinnegamento e la rinuncia a quanto non è indispensabile ma sregolato, rimangono assolutamente essenziali per vivere la Parola di Dio.
La domanda posta a Gesù dal dottore della Legge non era inopportuna anche se non pienamente sincera, perché gli ebrei si erano creati 613 leggi, intesi come comandamenti. Alle dieci Leggi date da Dio a Mosè, avevano aggiunto una moltitudine di prescrizioni che arrecavano maggiore sbandamento spirituale.
La domanda nasceva dalla confusione che regnava in tutte queste norme. "E chi è mio prossimo?".
Non conosceva il prossimo pur essendo un esperto della Legge ebraica, davvero un paradosso. Ma la sua intuizione lo spingeva verso l'interpretazione contraria ai samaritani. Da qui l'inserimento nella parabola del samaritano da parte di Gesù.
Noi non possiamo escludere nessuno dal nostro amore e dalle nostre preghiere. Lo insegna Gesù e la sua Parola è Verità.
"Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori" (Mt 5,44).
"A voi che ascoltate, Io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano" (Lc 6,27).
"Se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso" (Lc 6,33).
"Amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché Egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi" (Lc 6,35).
Post n°110 pubblicato il 03 Luglio 2016 da PAOLA11O
Tag: PACE A QUESTA CASA
"Pace a questa casa!"
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il Regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il Regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo Nome». Egli disse loro: «Vedevo satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, Io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei Cieli». Parola del Signore.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,1-12.17-20
RIFLETTIAMO
Il Vangelo di San Luca e uno dei Vangeli canonici del Nuovo Testamento ed è suddiviso in 24 capitoli. La definizione più bella data a questa redazione è il Vangelo della misericordia per la presenza di alcune parabole straordinarie come quella del figliol prodigo e del buon Samaritano.
Ancora più importante risulta per i racconti dell'infanzia di Gesù, descrivendo meravigliosamente l'Annunciazione e un avvenimento che riguarda Gesù a dodici anni, quando si fermò nel Tempio ad istruire gli sbalorditi dottori della Legge.
È il Vangelo che presenta tre bellissime preghiere: il Magnificat, il Benedictus ed il Nunc dimittis.
Questa redazione di San Luca è completa perché inizia con la narrazione delle nascite miracolose di Giovanni Battista e di Gesù, e con uno stile semplice e intenso descrive la vita di Gesù, soffermandosi in molti punti interessanti e catechetici del suo ministero.
Si sofferma abbastanza sulla predicazione di Gesù e mette in risalto con rifinita maestria i suoi miracoli e gli esorcismi praticati su moltissimi indemoniati. Racconta la rivelazione di Gesù della sua Divinità sul monte, quando apparvero Mosè ed Elia ed avvenne la sua trasfigurazione.
La lettura del Vangelo di San Luca è determinante per conoscere inizialmente l'Uomo Gesù per poi arrivare a identificarlo con Dio.
Questo esercizio lo avranno fatto molti pagani. Anche per questo il Vangelo presenta con molta delicatezza i tratti virtuosi di Gesù, mostrandolo come l'Uomo in cui si trova la spiegazione di tutto.
Presenta Gesù pieno di bontà e con una amabilità diversa se non opposta a quella umana.
Il brano del Vangelo di oggi ci presenta con precisa periodicità il richiamo di Gesù alle messe. Per messe in questo caso si intende quanto si raccoglie come frutto di un'attività, è il raccolto abbondante di grano nella circostanza data da Gesù.
Quando le spighe sono giunte a maturazione si passa alla mietitura, è il tempo della messe, intendendo un raccolto abbondante.
Il campo è il mondo e in esso vi è abbondantissima mietitura pronta da raccogliere ma mancano gli operai! Ed è compito nostro pregare il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Gesù dà un avvertimento che vale soprattutto in questi tempi: vi mando come agnelli in mezzo a lupi. L'atteggiamento che bisogna mostrare è quello che ha utilizzato il Signore, rimanendo agnelli nella bontà e in tutte le virtù che però mettono paura ai lupi e li fanno fuggire.
Sono indicazioni date agli Apostoli che dobbiamo accogliere per agire con una Fede forte, valida ad ottenere grandi miracoli.
Post n°109 pubblicato il 19 Giugno 2016 da PAOLA11O
Chi sono Io secondo la gente? Ma voi chi dite che Io sia?
Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio».
Dal Vangelo secondo Luca (Lu 9,18-24) Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con Lui, pose loro questa domanda: «Chi sono Io secondo la gente?». Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi Profeti che è risorto». Allora domandò: «Ma voi chi dite che Io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. «Il Figlio dell'Uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Parola del Signore
Riflettiamo
La prima affermazione che ci obbliga a riflettere sulla Persona di Gesù è che Lui “si trovava in un luogo solitario a pregare”.
Gesù era la preghiera incarnata, un Uomo autentico traboccante di infinito Amore, il Dio eterno che si è rivestito di un Corpo per farsi vedere.
Non pregava perché si trovava in un luogo solitario, Egli era sempre in preghiera, in comunione perenne con il Padre, uniti dallo Spirito di entrambi. Un solo Spirito rendeva sempre presente il Padre al Figlio, rendeva presente il Figlio al Padre.
Solo Gesù beneficiava della visione beatifica ininterrotta del Padre.
La visione beatifica nella dottrina cattolica, è la percezione immediata della natura divina di cui godono i Beati in Paradiso. Gesù viveva in Palestina, era però anche Dio, quindi solo Lui poteva fruire di questa ininterrotta comunione con il Padre.
Gesù pregava ogni istante, senza avere bisogno dei Salmi che conosceva perfettamente per averli ispirati come Dio, a Davide e ad altri.
Pregava anche quando dormiva, ogni suo gesto e ogni sua parola erano emanazione di preghiera, intesa come un dialogo amoroso tra Figlio e Padre, anche senza parole perché servivano poco le parole a Loro che comunicavano con il pensiero.
Vediamo qual è il vero significato di preghiera.
Gesù da perfetto religioso osservava tutto quanto era prescritto dalla Legge, quindi recitava le preghiere del mattino e della sera, le diciotto Benedizioni durante la giornata. Diceva le preghiere ma Lui innanzitutto pregava, perché tra pregare e preghiere c’è una significativa differenza.
Gesù pregava.
Più che recitare parole Lui era la preghiera, e pregava perché viveva di Amore, un sentimento non comprensibile da nessun essere umano, ma nella vita terrena di Gesù era un legame trascendente con suo Padre. Neanche i più grandi Santi hanno mai potuto comprendere il sentimento amoroso tra Gesù e suo Padre, solo Dio lo conosce.
Nel Vangelo di Luca troviamo che Gesù nei momenti particolari della sua missione era sempre in preghiera. Si ritirava in luoghi solitari e pregava con un trasporto unico. Pregava nel senso che dialogava con il Padre, apriva il suo Cuore innocente al Padre e riferiva tutto.
Anche se non c’era alcuna necessità di esporre al Padre quanto avveniva nel suo apostolato, perché il Padre tutto vedeva e conosceva, Gesù cercava il silenzio soprattutto per ringraziare il Padre, autore principale della redenzione del genere umano.
Nel silenzio della notte, soprattutto, Gesù dialogava con il Padre, mentre durante il giorno -rimanendo perennemente nella visione beatifica-, insegnava e dialogava molto con i discepoli per far accogliere la nuova mentalità del Vangelo.
Bisogna entrare in questo dialogo con Gesù per pregare con il cuore, fino a percepirlo vicino a noi anche quando non preghiamo con le parole ma preghiamo con la vita, perché immersi nelle faccende giornaliere. Tutto deve diventare preghiera, ogni gesto, parola e opera.
Ma questa certezza della sua presenza è avvertita solo da quanti sono avanti nella vita spirituale.
Tutti gli altri continuano a recitare preghiere e non riescono ad entrare in comunione con il Signore, sono distratti dai beni materiali.
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
Questa è la condizione posta da Gesù per seguirlo veramente, e rimane impossibile compiere il cammino spirituale senza un sincero rinnegamento verso le cose che inorgogliscono e che fanno piacere ai sensi, ai sette vizi.
Vogliamo ricordare i vizi capitali?
Superbia.
Avarizia.
Lussuria.
Ira.
Gola.
Invidia.
Accidia.
“Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”.
È impegnativo fare questo, è evidente, ma proprio qui si misura l’amore verso Dio e la scelta di diventare un cristiano autentico.
Nessuno si trasforma in poco tempo in un buon cristiano, però lo stesso proposito di cambiare mentalità e rinascere nello Spirito di Dio, è già una vittoria, e sarà sempre più gratificante per la propria realizzazione. Infatti, la vera realizzazione di una persona è l’osservanza dei Comandamenti.
Questo cammino diventa più facile se si chiede aiuto alla Madre di Gesù. Ella è la Maestra di perfezione e di santità.
La recita della preghiera a Lei più cara è il Santo Rosario recitiamolo con devozione e Amore!
Post n°108 pubblicato il 03 Giugno 2016 da PAOLA11O
Tag: I SACRI CUORI
Post n°107 pubblicato il 29 Maggio 2016 da PAOLA11O
Tag: CORPUSDOMINI
SOLENNITA' DEL CORPUS DOMINI Signore Gesù Cristo, Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Sequenza
Post n°106 pubblicato il 24 Maggio 2016 da PAOLA11O
IL VANGELO NEL 21° SECOLO 24 Maggio O Maria, Vergine potente,
O Maria Ausiliatrice, noi ci affidiamo totalmente, sinceramente a te!
Tu che sei la Vergine Potente,
Ripeti a Gesù, per noi, il "Non hanno più vino" che dicesti per gli sposi di Cana,
perché Gesù possa rinnovare il miracolo
Ripeti a Gesù: "Non hanno più vino!", "Non hanno salute, non hanno serenità, non hanno speranza!".
ma non riescono a riempire il cuore di senso.
ogni persona.
Santissima Vergine Maria,
da Dio costituita Ausiliatrice dei cristiani,
noi ti eleggiamo Signora e Padrona delle nostre case.
Degnati, Ti supplichiamo, di mostrarci il Tuo potente aiuto.
E preservaci dal male che ci opprime.
Benedici, proteggi, difendi, custodisci come cosa tua.
preservaci da tutte le disgrazie e gli infortuni,
ma soprattutto concedici l'importantissima grazia di evitare il peccato.
Maria, Aiuto dei Cristiani, prega per noi.
O Maria Ausiliatrice, Figlia prediletta del Padre,
Tu fosti da Dio costituita quale potente aiuto dei cristiani,
in ogni pubblica e privata necessità.
A te ricorrono continuamente gli infermi nelle loro malattie,
i poveri nelle loro strettezze, i tribolati nelle loro afflizioni,
i viaggiatori nei pericoli, i moribondi nella sofferenza dell'agonia,
e tutti ricevono da te soccorso e conforto.
Ascolta dunque benigna anche le nostre preghiere e
assistici sempre amorosa in tutte le nostre necessità,
liberaci da tutti i mali e guidaci alla salvezza.
validissimo è il tuo aiuto in favore dei cristiani.
Fa', o Maria, che sia sempre viva la nostra fiducia in te,
affinché in ogni difficoltà possiamo sperimentare che tu sei
il soccorso dei poveri, la difesa dei perseguitati, la salute degli infermi,
la consolazione degli afflitti, il rifugio dei peccatori e la perseveranza dei giusti.
O Maria Ausiliatrice, Sposa amabilissima dello Spirito Santo,
Madre amorosa dei cristiani,
imploriamo il tuo aiuto per essere liberati dal peccato
e dalle insidie del male.
Fa' che in ogni momento possiamo provare gli effetti del tuo amore.
O cara Madre, ottienimi dal tuo Gesù il pentimento dei miei peccati
e la grazia di fare una buona confessione;
affinché io possa vivere in grazia tutti i giorni della mia vita fino alla morte,
per giungere in Cielo e godere con te l'eterna gioia del con Dio.
Maria, Aiuto dei cristiani, prega per noi.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova;
e liberaci da ogni pericolo, o sempre Vergine gloriosa e benedetta.
Maria aiuto dei cristiani. Prega per noi.
hai preparato il corpo e l'anima della gloriosa Vergine e Madre Maria,
perchè divenisse una degna abitazione per il tuo Figlio:
concedi a noi, che ci rallegriamo per il suo ricordo, di essere liberati,
per sua intercessione, dai mali presenti e dalla morte eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Santissima ed Immacolata Vergine Maria,
Madre nostra tenerissima e potente aiuto dei cristiani,
noi ci consacriamo interamente a te, perchè tu ci conduca al Signore.
il regno di Gesù Cristo si conservi tra noi
e si estenda fino agli ultimi confini della terra.
Sii per tutti, o Maria, dolce Speranza, Madre di misericordia, Porta del cielo.
Ma anche per noi ti supplichiamo, o gran Madre di Dio.
Insegnaci a ricopiare in noi le tue virtù,
Post n°105 pubblicato il 21 Maggio 2016 da PAOLA11O
LA SANTISSIMA TRINITA'
Gv 16,12-15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà Lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore Commento Scozzaro Due affermazioni di Gesù nel Vangelo di questa domenica sono da valutare con maggiore attenzione. La prima è in realtà l'annuncio di quanto vuole rivelare agli Apostoli ma deve rimandare queste rivelazioni perché essi non sono capaci di comprenderle, quindi di "portarne il peso". Però Gesù li avvisa che la sua rivelazione non è ancora terminata, oltre a quello che comunicherà in questa circostanza, verrà lo Spirito a guidarli. "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso". Gesù si rivela gradualmente anche ad ognuno di noi, questo dipende dalla nostra comunione con Lui, dalla capacità di comprendere la sua volontà. Lui ci conosce perfettamente e non si rivale se la porta del cuore è chiusa, attende la nostra apertura, la disponibilità sincera. C'è nel cammino di conversione un percorso da compiere, non si improvvisa la vita spirituale, si acquisisce con i nostri sforzi. L'altra frase che richiede una particolare attenzione riguarda l'azione dello Spirito, Gesù però prima dice: "Quando verrà Lui...", quindi deve prima visitarci con la sua Luce, invece agli Apostoli si manifestò in modo meraviglioso nella Pentecoste e da quel momento diventarono creature nuove. Dobbiamo chiederci se il Divino Spirito agisce in noi, ma per Lui agire dobbiamo permetterglielo, quindi l'anima deve stare in Grazia di Dio. Gesù vuole che ogni cristiano abbia abbondante Spirito Santo, è Lui che santifica le anime e le eleva dalla condizione umana. Lo Spirito Santo non viene in noi solo perché Lo invochiamo, questo non è sufficiente, oltre l'invocazione è indispensabile avere l'anima accogliente, deve essere distaccata dai vizi e dagli idoli terreni. "Lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità". Questa frase esprime l'autentica situazione in cui si trova un credente, se egli possiede questo Spirito Divino potrà raggiungere la Verità, quindi riuscirà a discernere il bene dal male e a comprendere i buoni dai falsi profeti. Senza questo Spirito il credente non è capace di capire nulla della realtà invisibile, si illude se profetizza invano e parla di ciò che è solo suo. Non basta conoscere la Teologia o avere letto molti libri di spiritualità, è indispensabile vivere quanto si legge, non deve diventare lettera morta. Quando si compiono sforzi ascetici e ci si libera gradualmente dell'inclinazione a peccare, lo Spirito comincia a trovare spazio per entrare nell'anima e iniziare l'opera di santificazione. Senza questi sforzi è solo illusione voler capire le cose di Dio o discernere la verità su determinati fatti. Gesù oggi agli Apostoli in pratica dice che non hanno capito tutto e non possono portare il peso per sapere dell'altro. Per la quinta volta Gesù ripete questo a loro, dopo che per tre anni erano stati con Lui ed avevano respirato il Paradiso. Come può allora un credente lontano dal Cuore di Gesù comprendere le Verità di Dio? Nella solennità della Santissima Trinità troviamo almeno la spiegazione di quanto possiamo capire: Gesù ci svela che Dio è Trinità, è piena comunione. Dio è unico ma esiste una perfetta comunione tra le tre Persone, il Padre che è l'Amante, il Figlio che è l'Amato, lo Spirito che è l'Amore. Il Padre ama il Figlio, il Figlio ama il Padre, questo Amore diventa una Persona: lo Spirito del Padre e del Figlio. Sono talmente uniti da essere Uno nell'essenza ma Trino nelle Persone, un solo Dio presente in tre Persone che fra loro sono uguali. Tutto quello che si attribuisce all'una viene attribuita alle altre. Quando si parla di Creatore non è solamente il Padre, ma anche il Figlio e lo Spirito. Quando si vuole parlare con Dio, cioè quando si vuole pregare, ci si può rivolgere personalmente al Padre o al Figlio o allo Spirito Santo, perché ognuno di essi è Dio, e parlando con ognuna delle tre Persone Divine, ci si rivolge con tutto Dio! Quindi le tre Persone Divine (simboleggiate anche dai tre cerchi) non sono tre dei, ma un Dio solo, hanno una sola Natura Divina (simboleggiata dal grande triangolo). All'interno della Santissima Trinità il Verbo o Figlio è il Pensiero di Dio. Gesù ha due Nature ed è il Verbo eterno che si è fatto Carne. Come Parola Egli è l'intelligenza di Dio, è il Verbo, all'origine di tutte le cose. San Giovanni per questo nel prologo del suo Vangelo scrive: "In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste" (Gv 1,1-3). Non ci è concesso di andare oltre ciò che la ragione ci permette di intuire, la Fede ci assicura che la Parola di Gesù è infallibile. Su questa terra noi possiamo conoscere veramente Dio solo con la Fede, credendo nella sua Parola. In Paradiso poi Lo comprenderemo pienamente, perché "Lo vedremo faccia a faccia". La Trinità è un mistero, una verità superiore ma non contraria alla ragione, che crediamo perché Dio l'ha rivelata.
Post n°104 pubblicato il 14 Maggio 2016 da PAOLA11O
Pentecoste « ...Vi dico la verità, è meglio per voi che me ne vada, perché se io non vado, non verrà a voi il Consolatore; quando sarò andato, ve lo manderò e venendo, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio ». Così aveva detto Gesù agli Apostoli poco tempo prima di salire al cielo.
Post n°102 pubblicato il 23 Marzo 2016 da PAOLA11O
SETTIMANA SANTA
MARTEDÌ
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte. Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,21-33.36-38) In quel tempo, mentre era a mensa con i suoi discepoli, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’Uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in Lui. Se Dio è stato glorificato in Lui, anche Dio Lo glorificherà da parte sua e Lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado Io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove Io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità Io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte». Parola del Signore RIFLETTIAMO Mi riempio di compassione nel leggere queste parole dette da Gesù a uno dei Dodici che per tre anni ha condiviso un’esperienza unica: “In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà”. L’Amore infinito di un Dio buono che viene odiato e tradito per pochi denari, è troppo commovente.
Questo martedì della Settimana Santa ci riserva questa rivelazione di Gesù e tutti dovremmo porci la domanda del tradimento, anche se i nostri peccati sono minuzie se paragonati al tradimento di Giuda. Sono però peccati che allontanano da Dio, fanno perdere la Grazia e si scivola nella sregolatezza, fino a vivere nell’immoralità.
Però è un buon esercizio ricordare le parole di Gesù, non quelle pesanti dette a Giuda, ma come richiamo ad una vita virtuosa.
Post n°101 pubblicato il 20 Marzo 2016 da PAOLA11O
Tag: DOMENICA DELLE PALME
Gesù entra a Gerusalemme cavalcando un asino. Entra trionfalmente, la folla grida e canta "Osanna nell'alto dei cieli".
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I MESSAGGI PIU' BELLI Grazie Paola...se la Pace di Gesù regna nel nostro cuore, allora diventiamo portatori di Pace, diventiamo operatori di Pace. Portare la Pace significa portare Gesù nel nostro cuore, ed in questo modo diventiamo come Gesù. Gesù è il figlio di Dio, noi diventiamo figli di Dio!
SE ASCOLTATE OGGI
Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto.
LA CROCE Ultimi commenti
Buon inizio settimanae buon lunediPaola !Spero che sia un... Inviato da: laura1953 il 06/11/2017 alle 09:50 Inviato da: DarkMylaVampire il 03/11/2017 alle 18:26 Inviato da: apungi1950 il 03/11/2017 alle 16:04 Inviato da: collineverdi_1900 il 02/11/2017 alle 12:41 Inviato da: NonnoRenzo0 il 29/10/2017 alle 18:36 Cerca in questo Blog Da questo tutti sapranno " Signore, da chi andremo . TagChi può scrivere sul blog
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T'adoriam, Ostia divina, t'adoriam, Ostia d'amor: tu dell'angelo il sospiro, tu dell'uomo sei l'onor: T'adoriam, Ostia divina, t'adoriam Ostia d'amor. Tu dei forti la dolcezza, tu dei deboli il vigor, tu salute dei viventi, tu speranza di chi muor. Ti conosca il mondo e t'ami, tu la gioia d'ogni cuor; ave, o Dio nascosto e grande, tu dei secoli il Signor. .... Buona serata, amica