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COME FARE UN ERBARIO


La raccolta di piante sconosciute allo scopo di classificarle ed eventualmente conservarle è senza dubbio una semplice operazione che richiede però alcune procedure essenziali. Solitamente si preleva una pianta completa di tutte le sue parti aeree e sotterranee quando è in fiore, per alberi ed arbusti basterà limitarsi ad alcuni rami con fiori e/o frutti. Il periodo migliore è quello della tarda fioritura, dove i primi frutti cominciano a maturare. Quando ciò non è possibile, diventa opportuno raccogliere più campioni, in periodi diversi, per poter disporre sia di esemplari con fiori, sia di esemplari con frutti. Le operazioni di raccolta possono essere agevolate da alcuni attrezzi quali una piccola vanga, un coltellino e una cesoia. Nel caso delle piante dioiche (quelle, cioè, che presentano fiori maschili e fiori femminili su esemplari distinti), si deve fare attenzione a conservare e distinguere fiori di entrambi i sessi. Gli esemplari appena raccolti vanno separati da fogli di carta, fra due rettangoli di cartone robusto o compensato, coperti da fogli di giornale e tenuti assieme da una cinghia. Se si vuol essere ancora più rapidi si possono utilizzare i sacchetti di plastica, facendo attenzione a ripulire bene le radici dal terriccio ed a proteggere i fiori. Al momento della raccolta si annotano i dati relativi alla stazione di raccolta: località, tipo di vegetazione circostante, caratteri ecologici generali, data, nome del raccoglitore. Sono di grande utilità tutti i dati riguardanti le caratteristiche della pianta "in vivo" come il portamento, i colori dei fiori e delle foglie, l'altezza e le dimensioni del fusto. Da tener presente sono anche le normative per la protezione della flora, le aree di protezione e tutela, le liste di piante rare e protette. Se non per motivi particolari e dotati di tutti i permessi necessari è auspicabile ci si limiti solo ad alcune specie e senza eccedere nelle raccolte oppure è opportuno fotografare la pianta completa, i particolari e l’habitat in cui è inserita.La determinazione del campione va fatta il più presto possibile, preferibilmente sul posto già al momento della raccolta, o al ritorno dall’escursione; se ciò non è possibile, per mantenere il materiale, e non farlo avvizzire, lo si può conservare in frigorifero o ridargli freschezza immergendolo in un recipiente d’acqua. Per la determinazione si utilizzano sistemi di chiavi dicotomiche, che procedono all’analisi degli esemplari attraverso una serie di identificazione successive dei caratteri e forniscono anche una dettagliata iconografia. Per esaminare con maggior dettaglio e attenzione i campioni si può usare una lente di ingrandimento; per sollevare o staccare alcune parti della pianta da esaminare separatamente si possono usare aghi o pinzette molto sottili con punte dritte. La conservazione delle piante avviene attraverso l’essiccamento sotto pressa. I campioni vengono accuratamente adagiati in mezzo a fogli di carta ad alta assorbenza (ottimi i fogli di quotidiano, non adatte le carte patinate o lucide). Nel disporre la pianta sul foglio è necessario distendere e separare bene le foglie ed i fiori per evitare che essiccandosi restino piegati o attaccati l'un l'altro. Le piante disposte fra i fogli di giornale vengono raccolte in faldoni stretti fra le assicelle di legno della pressa con delle robuste cinghie e sistemati dentro un essiccatore. Occorre però sempre aver cura di sostituire frequentemente i fogli di giornale per evitare la formazione di indesiderate muffe.Alcune piante potrebbero presentare particolari problemi di essiccazione. Per esempio: le piante provviste di foglie aghiformi quali Conifere ed Ericacee per evitare che le perdano devono essere immerse, ancora fresche, in glicerina per 1-2 giorni, oppure fissate con lacca durante l’essicazione direttamente sul foglio d’erbario.Le Orchidee perdono completamente il colore originario, diventando nerastre. Per conservarne il colore, potranno essere brevemente vaporizzate con vapori di zolfo oppure vanno inserite in una scatola e ricoperte di sabbia di fiume bollente. Le piante succulente, così come i bulbi, impiegano molto tempo ad essiccare, per accelerare il processo si possono immergere in acqua bollente per alcuni minuti.I campioni così essiccati sono sistemati su fogli di cartoncino bianco di misura standard 30x45 cm. Per fissare la pianta essiccata su cartoncino si possono usare colla o spilli.La "spillatura" è il metodo classico più utilizzato, poiché non danneggia la pianta e consente di spostarla successivamente dal foglio senza danni. Si utilizzano spilli di acciaio inossidabile e striscioline di carta di dimensioni variabili in relazione alle caratteristiche dell'esemplare da fissare sul foglio. Le striscioline di carta si appoggiano sul fusto e/o sui rami e si fissano con uno spillo. E' necessario utilizzare un numero adeguato di spilli per ottenere il miglior risultato estetico e la maggior sicurezza di tenuta. In ogni caso si deve lasciare lo spazio per allegare una bustina con frutti o semi e lo spazio per la sistemazione dell'etichetta.La colla può sostituire gli spilli per fissare le striscioline di carta.L'etichetta, di dimensioni standard 10,5 x 7,4 cm, riporta il nome del Museo o dell'Istituto, l’Erbario in cui è inserita, il nome della specie completo: famiglia, genere, specie, autore (es. Leguminosae, Lathyrus montanus Bertnh.), la località in cui la pianta è stata raccolta (regione, comune, località, quota), le condizioni ecologiche, il nome del raccoglitore, la data di raccolta, il nome di chi ha determinato l'esemplare.Gli Erbari sono soggetti ad attacchi da parte di numerosi parassiti o muffe  per cui è sufficiente mantenere i campioni in luoghi ben asciutti.I maggiori responsabili dei danni agli Erbari sono gli insetti.  Esistono numerosi sistemi e sostanze per combattere i parassiti responsabili delle infestazioni degli Erbari: le sostanze più comunemente usate sono la naftalina, la canfora, il paradiclorobenzene, il bicloruro mercurico, ma il loro impiego viene vivamente sconsigliato a causa degli effetti nocivi che potrebbero avere sull'uomo. In alternativa si possono usare le microonde o il freddo. Le microonde mettono in movimento e pertanto riscaldano le molecole di liquidi che sono presenti negli insetti ma non nelle piante essiccate. Il forno a microonde è efficace, veloce, economico ed innocuo, ma non si può adoperare per grandi quantità. Il metodo migliore, e più diffuso, è il freddo. La sterilizzazione viene effettuata attraverso un congelatore in cui sono sistemati i faldoni ad una temperatura di -25°C per 7-10 giorni. Questo metodo è abbastanza efficace e presenta notevoli vantaggi quali la semplicità delle operazioni e la totale innocuità per gli operatori.Il modo migliore di sistemare i campioni è quello di suddividerli in ordine sistematico: nell'ambito delle singole famiglie, o generi, le relative specie possono essere raggruppate secondo un ordine alfabetico. Solitamente però i campioni sono collocati in ordine sistematico e sono racchiusi dentro cartellette, dette camicie. Così sistemati, i fogli d’erbario, a gruppi di circa 50, vengono confezionati in pacchi, trattenuti fra due robusti cartoni e legati da una cinghia. Un cartellino permette di individuarne il contenuto. I campioni sono ovviamente schedati in un sistema computerizzato che ne facilita la consultazione. Nicola CancellaraMichele LorussoRossella CripezziValeria De Bonis