BAST_DENT

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L'Italia tinge di azzurro il torneo 6 nazioni di Rugby. Ed e' già storia. Alla già epica vittoria contro gli scozzesi a Edimburgo (37-17) del 24 febbraio, la prima fuoricasa, la nazionale italiana ha aggiunto un nuovo e altrettanto storico primato. Battendo il Galles al Flaminio (23-20) ha raggiunto le due vittorie in una sola edizione di questo prestigioso torneo. Mai gli azzurri erano riusciti a fare tanto! Il timido obiettivo di evitare il "cucchiaio di legno" (nessuna vittoria in una edizione) sembra ormai un lontano e sfocato ricordo. Ma il sogno azzurro continua. Sabato 17 marzo, sempre al Flaminio di Roma, arriva l'Irlanda, attuale leader del torneo 6 nazioni. Gli azzurri sono caricatissimi e gli Irlandesi hanno faticato non poco a Edimburgo, riuscendo solo nel finale e di misura ad avere ragione di una Scozia che invece, solo due settimane prima, era franata sin dai primi minuti sotto la potente pressione degli azzurri. E chissa' quindi che......... Le imprese degli azzurri hanno acceso i riflettori su questo sport che non e' solo agonismo e competizione ma anche e soprattutto uno stile di vita. E con questo speciale abbiamo voluto affrontare proprio gli aspetti piu' sociali ed educativi del rugby, quelli che l’occhio dello spettatore o della telecamera non colgono nel rettangolo di gioco. Ordine, disciplina, lealta' con i compagni e con gli avversari, rispetto degli schemi e delle gerarchie, spirito di squadra e vocazione al sacrificio e all’altruismo. Tutti aspetti e qualita' che, insieme, concorrono al successo di una squadra e dei suoi uomini, dentro ma soprattutto fuori dal campo: dal lavoro alla famiglia. Uno sport che, a chi non lo conosce, può apparire violento ma che in realtà più di ogni altro rifugge la violenza: in campo, sugli spalti e nella vita quotidiana. Duri sono gli scontri ma altrettanto duri sono gli allenamenti che preparano gli atleti ad affrontare la durezza del campo. Poi, il famoso e immancabile “terzo tempo”, spegne l’agonismo e annulla le tensioni, lasciando spazio al rispetto per l’avversario, sia esso vincitore o perdente, e al piacere di stare insieme. Un terzo tempo che accompagna i giocatori di rugby, e i suoi appassionati, fuori dallo stadio e fino al loro reingresso in campo o sugli spalti.