L’attenzione distolta a riconcentrarsi sullo sconfinamento del suo universo interiore ..possibili nuove frontiere rubate alla desolazione dell essere ..accartocciata in se Camminava lungo la riva con le caviglie immerse, esse pulsavano di un lieve dolore come un principio di assideramento …. Si era congelato forse anche il suo cuore il suo cuore? Si chinava sceglieva un sasso tra un passo e l’altro ... con un indefinibile criterio di attrazione, per poi gettarselo alle spalle contando l’attesa prima del tonfo … gustando il massaggio viscido del muschietto verdastro sotto la pianta del piede….… Annoiata e disillusa dal ripetersi di sterili copioni, arzigogolii di parole che mancavano grossolanamente il centro del bersaglio: la sua anima…. Aveva bisogno di qualcosa di piu’ …senno’ sarebbe potuta bastare a se …nonostante la percezione di quel profondo senso di incompletezza e, nonostante le innumerevoli esperienze avute che la portavano comunque ad essere grata di queste tappe intermedie di realizzazione … “ Cosa cerchi uragano …cosa brami che non hai ?” tafano mentale fastidioso ronzava tra le tempie …. Uni’ le braccia in avanti e si tuffo' in acqua uccidendo perentoria il calore delle sue elucubrazioni …c’era solo lei nel fluido liquido primordiale …occhi aperti a guardare le bolle del suo respiro propagarsi e il dolore nei polmoni carenti di ossigeno … poteva aprire la bocca e cercare di respirare le molecole dell’acqua fino ad annegare in se … certo avrebbe potuto, daltronde vi era pure dell'ossigeno in esse … oppure serrare i denti e rifiutarsi di respirare per quel sempre di allora …. Invece percepita la fine della sua soglia di resistenza …usci’ convulsa a respirare l’atra parte di molecole componente il fluido da cui era riemersa ….. Scelse la composizione che la faceva vivere oltre che sopravvivere …non era semplice accattivarsi il suo ardore …
H2o
L’attenzione distolta a riconcentrarsi sullo sconfinamento del suo universo interiore ..possibili nuove frontiere rubate alla desolazione dell essere ..accartocciata in se Camminava lungo la riva con le caviglie immerse, esse pulsavano di un lieve dolore come un principio di assideramento …. Si era congelato forse anche il suo cuore il suo cuore? Si chinava sceglieva un sasso tra un passo e l’altro ... con un indefinibile criterio di attrazione, per poi gettarselo alle spalle contando l’attesa prima del tonfo … gustando il massaggio viscido del muschietto verdastro sotto la pianta del piede….… Annoiata e disillusa dal ripetersi di sterili copioni, arzigogolii di parole che mancavano grossolanamente il centro del bersaglio: la sua anima…. Aveva bisogno di qualcosa di piu’ …senno’ sarebbe potuta bastare a se …nonostante la percezione di quel profondo senso di incompletezza e, nonostante le innumerevoli esperienze avute che la portavano comunque ad essere grata di queste tappe intermedie di realizzazione … “ Cosa cerchi uragano …cosa brami che non hai ?” tafano mentale fastidioso ronzava tra le tempie …. Uni’ le braccia in avanti e si tuffo' in acqua uccidendo perentoria il calore delle sue elucubrazioni …c’era solo lei nel fluido liquido primordiale …occhi aperti a guardare le bolle del suo respiro propagarsi e il dolore nei polmoni carenti di ossigeno … poteva aprire la bocca e cercare di respirare le molecole dell’acqua fino ad annegare in se … certo avrebbe potuto, daltronde vi era pure dell'ossigeno in esse … oppure serrare i denti e rifiutarsi di respirare per quel sempre di allora …. Invece percepita la fine della sua soglia di resistenza …usci’ convulsa a respirare l’atra parte di molecole componente il fluido da cui era riemersa ….. Scelse la composizione che la faceva vivere oltre che sopravvivere …non era semplice accattivarsi il suo ardore …