Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

« Der AUSBLICK ist nicht mehr egalEinEtolleParallelwelt »

DieLUST

Post n°365 pubblicato il 14 Febbraio 2022 da Vasilissaskunk

I piaceri di Eunice GREENDAY 

 

E' il corpo il piu' grande collettore di esperienze legate ai piaceri ... ogni millesimo infinitesimale di tempo  raccoglie miriadi di informazioni con i suoi vari ricetori e le immagazzina nella memoria ... è la mente poi che le  rielabora secondo i propri capricci umorali  .. ma i dati puri sono li ... 

Ad EuniceGREENday piaceva : 

 

  • toccare la terra la terra con le mani e trovarvi dentro brulicanti lombrichi --- era da sempre affascinata da quegli esserini ciechi e morbidi che viveno al buio scavando gallerie ... li trovava molto simili ai suoi pensieri 
  • la fatica della salita nel cuore e nelle gambe ( sia essa sopportazione ad un futuro dolore  che verà ) con l'andare degli anni maturo' un motto : " salita orgasmica fatica" perchè era salendo la montagna e sentendo le gambe stanche e il cuore in testa che le pareva di purgare i suoi piu' sconosciuti dilemmi esistenziali ...
  • fare il bagno nel fiume anche d'inverno, magari per poco. Animale dalla pressione bassa e dalla temperatura corporea di una lucertola , da sempre aveva sofferto il freddo fino a quando, un di, decise di abbracciarlo ... da li in poi si accorse di quanto fosse irragionevolmente pulsante l suo effetto ... 

 

Commenti al Post:
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 15/02/22 alle 09:11 via WEB
Ricordo davvero certe escursioni in forte salita dove, il senso di spossatezza aveva un che di totalizzante.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 15/02/22 alle 13:11 via WEB
quella sorta di rivalsa sulla sorte ...quella fatica che porta alla cima della soddisfazione :-)
 
   
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 15/02/22 alle 14:46 via WEB
Penso sia uno dei rari casi in cui ad una grande fatica fisica corrisponde una sorta di appagamento interiore. Un'esperienza catartica, se avanza un poco di fiato per .. respirare :-)
 
     
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 15/02/22 alle 16:36 via WEB
piu' che altro è nel movimento che si sana il tormento ...anche se è fondamentale talvolta imparare a rimanere fermi :-)
 
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 15/02/22 alle 16:51 via WEB
C'è del vero nel ... è nel movimento che si sana il tormento. Quando studiavo all'Università, ed ero corroso dalla nevrosi e dal tormento, andavo spesso a correre per km (10, anche 20) ... avevo la tendenza a sfinirmi. E devo dire che, al di là dell'aspetto salutistico del mantenersi in forma, era proprio terapeutico.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 24
 

ULTIME VISITE AL BLOG

alf.cosmosacer.250je_est_un_autrecassetta2giovanni80_7manu_el1970m12ps12thejumpingsolitudinesparsaMarion20ottobre5VasilissaskunkMiele.Speziato0surfinia60zapata71
 

(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto dal 2024
Inviato da: cassetta2
il 26/03/2024 alle 20:29
 
Siamo tutti granelli di polvere che si posano sulle cose;...
Inviato da: Marion20
il 08/09/2023 alle 01:13
 
non è tanto l'evento quanto le circostanza , la morte...
Inviato da: Vasilissaskunk
il 10/03/2023 alle 12:51
 
Mi dispiace per la perdita del tuo papà. E' un...
Inviato da: zapata71
il 02/03/2023 alle 16:13
 
Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
Inviato da: je_est_un_autre
il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963