Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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EinEtolleParallelwelt

Post n°366 pubblicato il 15 Febbraio 2022 da Vasilissaskunk

 

La retta è per chi ha fretta ...(CSI ) 

Fu così che un giorno, oltre al mezzo del cammin della sua vita, Eunice GreenDAY si ritrovo' scossa e scossata fuori dall'ipotetica rotta che pareva esser ininterrotta... la retta è per chi ha fretta ...

Uscita in tempesta dalla retta si accorse che intorno ad essa correva uno splendido mondo parallelo che compiva sinuose anse emozionali ... 

Era quindi possibile non solo sopravvivere ma esistere nella propria essenza ... un quelle anse che attutivano la pesantezza degli accadimenti trovo sorrisi simili ai suoi incui era bello nuotare ... 

"succedono le età MEraVIglioSEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE che non v'è età assoluta altro vi fu e sarà in questa e in quale forma ! "CSI 

Spondeggiando quindi verso nuove albe e tramonti scopri' nuovi orizzonti ...ossrvando da lontano la frenesia di chi continuava a seguire la retta ... tanto lei non aveva piu' fretta  segue...

https://youtu.be/w8KQmps-Sog

 

 

Commenti al Post:
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 15/02/22 alle 14:51 via WEB
La saggezza del fiume ci suggerisce la bellezza di perdersi nelle anse nel suo incedere dritto verso un altro fiume, un lago, magari verso il mare. Se penso ai CSI, mi viene in mente Polvere, la versione live di Noi Non ci Saremo, e li, prima che Ferretti inizi a cantare, se ne fanno di anse sonore, perdendosi nei circuiti ipnotici, come loro sanno ben fare.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 15/02/22 alle 16:35 via WEB
"Le vostre sofferenze allevierà amate creature Vi terrà compagnia quando sarete soli di necessità. Per ultimo non ultimo li polverizzerà. Per ultimo non ultimo li polverizzerà” io amo l'acqua...forse perché puo' oltrepassare i suoi confini e i suoi stati di materia
 
SpiralArchitect
SpiralArchitect il 16/02/22 alle 08:49 via WEB
"E gli occhi suoi già stanchi prendevano commiato Velando con lo sguardo Le mille meraviglie del creato." L'Acqua, dei 4 elementi, è quello a me congeniale. Ci ho impostato il blog sull'Acqua e le sue trasmutazioni.
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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