Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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BEEinLOOP

Post n°372 pubblicato il 13 Aprile 2022 da Vasilissaskunk

 COme un' apeMAIAoperosa in loop giroErigiro intorno ad un giallo floreale e floreoleoso 

indecisa

su dove posarmi ...attratta dal vivo profumo ...in necessità ( e poca virtute) 

di nutrimento mentale ed emotivo ... 

zzzzzzzronzaL'animoRONZINO >>

> ci vuole distacco per andare all'attacco

ma non ci si riesce sempre ...

talvolta

il  bisogno  di essere soprafatti da rigurgiti emotivi prepotenti è tale

che sale su su su per essere espulso .

in desideri e  cio' che ci piace denotare come  sentimenti .. .

... solo che il fiore così succoso risulto' essere poi anche altamente velonoso...

 

       >> balla che ti passa e se non passa TRApassA prima o poi <<

Ogni amplificatore va in polvere, Canto che vada oltre queste labbra velenose. E mettiamo in ombra l'elettrocuzione e ora sono pronto anch'io, per favore, vieni a suonarlo Ogni amplificatore va in polvere, Canto che vada oltre queste labbra velenose. E mettiamo in ombra l'elettrocuzione e ora sono pronto anch'io, per favore, vieni a suonarlo Ogni amplificatore va in polvere, Canto che vada oltre queste labbra velenose. Ogni amplificatore va in polvere, Canto che vada oltre queste labbra velenose E mettiamo in ombra l'elettrocuzione e ora sono pronto anch'io, per favore, vieni a suonarlo 

Vitalic - Poison Lips I Эпизод Фильма: "Легенда о Каспаре Хаузере" - YouTube

 

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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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