Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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EX_SU_Via(AAAAAAAAAA)

Post n°378 pubblicato il 30 Giugno 2022 da Vasilissaskunk

Distrattamente mi apprestavo rareFATTA ad OLTREpassare anche quest'estate quando sulla soglia al limitare del bosco una musica mi salvò il sopito intelletto ... un album davvero toccante e rivelatorio di un coscritto maschio che ha fatto un percorso dal mio assai diverso... meno noioso sicuramente..più' felice dir non so ... che i sentimenti son cose private ma così dal di fuori mi appare ... e ora che il mezzo del cammin è già andato eccoMI prender coscienza del vagar in questa intricata selva ---- meraviglioso mondo doloroso essa appare agli occhi miei - e' questo che succede quando la meraviglia muore ?- ...una sorda, prepotente invadente disperazione occupa il mio spazio fino agli estremi  confini -mi PRE-occupa
... "Giù la Katana ma nessuno abiura" ... "Cammina ... cammina per il sentiero del dolor e dell'allegria " ---cammina la mia bisnonna rinchiusa  in un manicomio poiché malinconica ...cammina suo figlio, che poi era mio nonno, ricolmo di rabbia vomitata sul suo unico rampollo : mio padre e qust'ultimo senza più memoria , risputa questa rabbia di generazione nella sua disperazione ora che il tempo a divenire è a scadere e dove volere non è piu potere ... e io ? cammino da sola --- anche se sola non sono, ma di fatto mi sento ...e non mi sento di dovermi occupare di lui, pietà è morta legata ad un legame parentale ... come se non avessi più debiti karmici a saldare ... forse lo dovrei fare ma so che un albero vorrei diventare "faccio un passo nella selva senza briglia e sella verso la mia libertà "... "il presente mi parla e non lo capisco ...la foresta mi parla con occhi cavati ... credo solo ai Leopardi di Recanati" ... cammina attraverso questa palpabile sofferenza che chissà in quale gene è racchiusa ... sempre furente e controcorrente ...

la tramandero' anche alla mia discendenza ?


Cosa sono io per la nutura ? lei che imperterrita non ha pietà all'occhio mio agisce con la sua meccanica logica ... tira dritta  portando avanti dinamiche come un fiume in piena ... mentre io vengo divorata internamente da un parassita che si chiama smania di cambiare quel non so che...quel non so che .. che non si trova piu' a volte e mai per caso ...
Cosa succede quando la meraviglia va perduta? .... "vivo un eterno paradosso in cui sono una sognatrice sveglia ...vivo un paradosso pari a me ... " avanti nella selva fresca umida al mattino soffocante e appuntita di tafani umorali al pomeriggio mi lascio un nuovo abisso alle spalle ( ?) per vagare verso l'imbrunire esistenziale ...
C'è sempre una scelta... "non serve nient'altro che fare una scelta ... patetica eroica... questa è la mia vita non dimenticarlo! .. "amo oggi piu' che mai il mio silenzio e lo propago intorno a me come scudo verso l'altrui prepotenza e presunzione di sapere sempre tutto e come va il COME ...
L'esoscheletro mio pare pero' amico caro cantante non volersi davvero staccare seppur penzolante ... "tu dammi un consiglio e faro' il contrario ...diranno quella tipa non ha pace "... fino a che non calerà sulla selva e su di me il sipario delle tenebre ... forse la consapevolezza mi divora perché "sa che io non vado in cerca di me per il rischio di potermi trovare" ... BIodiversaMENTE
"Non Parlo al mondo come prima ...nell'indolenza collettiva ... che mi avvelena come Priphyat ... ma parlo a vuoto ... " non è più come prima di cosa non so ... guardo alle spalle e vedo l'exuvia e dietro un'altra e poi un'altra ancora e un po piu' dietro a c'è quella che portava il calco del mio sorriso ... celebrano rumorose cicale cerimonie misteriose ...cicale ...cicale. furenti ...mi sto deformando ... cosa succede quando finisce la meraviglia? Cerco il cappellaio nel " mondo dopo Lewis Carroll... "dove sei meraviglia la noia mi tiene briglia ?" la vita reale dilaga tra i boschi "....E mi sembra ora che è quasi sera di decifrare il frinire delle cicale: urla " >>> HO PERSO MERAVIGLIA ... si muore più di razionalità che di peste .."...disperazione costipata mi assalta, mi chiedo quanto tempo ancora hai haiiii ZEIT .... "Rinchiusa affogo nella sabbia della mia clessidra.... ZEIIT" muovi una gamba e poi l'altra al ritmo rock sbatti la testa che di capelli ora da un lato ne hai ai ai ai ai ai...

scuoto la testa sincopata insieme a tutta la struttura che son diventata ...sbatto le braccia in su come un uccello dalle ali bruciate verso il sole ...testa giù come a volerla staccare ...." Passati appassiti passati parassiti inFAME dime cannibali "...è nel rumore che tento di rimuovere il terrore di aver perso solo del gran tempo ... "il tempo non corre indietro come Sisisfo con il masso "... ma forse poi non è stato così tutto sprecato ...magari troppi attimi ho dimenticato ...

ti prego!! ti prego!!! dammi ancora una possibilità... a chi grida la mia testa?  non si  sa ...
"Guarda avanti ...cambia piani ...cambia legami " ... e poi inFINE LA CERTA l'unica realtà evidente, giungerà ... "anni che mi sprona la sua consa(COL)pevolezza a dare il meglio" ma io mi sento immobile pietrificata dalla noia nelle paludi dell'inutilità ....

verso l'ultima CERTA erta exuvia ...

porterò come me quali e quanti rimpianti ? stride il cervello .... "Sto scavandomi dentro ... sarà tutto nuovo" ... ho lasciato che il tempo mi sfuggisse troppo spesso ... ma quello che è passato ormai è andato digerito... "come un albero: cresci e poi tronchi "... mi ci vuole un'altra chanche qualunque essa sia per non soccombere in questa estate...anche soltanto respirare ..niente pensanti aspettative .... "Sottobosco rituale obbedisco " e strinisco strinisco e QUI non finisco ...

 

Grazie Caparezza <3

Commenti al Post:
manu_el1970
manu_el1970 il 01/07/22 alle 13:31 via WEB
Mi soffermo al "c'è sempre una scelta"....nuda e cruda verità che racchiude dentro di se, a volte, un'amara verità, almeno per me, ogni scelta comporta una rinuncia...così come ogni rinuncia equivale a una scelta mancata...ma, forse questo il bello, sempre o quasi sempre possiamo essere noi a deciderla...trovo che a volte capita invece di trovarsi come ad un bivio e restare fermi, indecisi...e questo a ben pensare è anche peggio e io in questo peggio a volte mi perdo nella mia selva... Piacevole ritorno del tuo interesse per la scrittura, evviva Caparezza allora...
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 01/07/22 alle 13:49 via WEB
cazzarola orso del brenta se hai centrato il punto...ma non è che sarai tu caparezza? :-) e' così quando scegli rinunci a qualcosa anche quando scegli di non scegliere è sempre così ... bivi e dilemmi su dilemmi ...
 
   
manu_el1970
manu_el1970 il 01/07/22 alle 16:44 via WEB
Al massimo Caprarezza...-:)) Comunque dai, quando si sta fermi ad un bivio almeno si è "liberi" di scegliere, anche di non scegliere, al massimo chi sta dietro ti "suona"....il clacson...-:) Sai meglio di me che quando si sa nuotare, che sia in 30 centimetri o in 3 chilometri, non cambia nulla...-;)
 
ernestoandolina
ernestoandolina il 02/07/22 alle 15:02 via WEB
Guardarsi alle spalle serve a ben poco, ciò che è stato è stato. Senza rimpianti si va avanti perché il mondo e la vita sono meravigliosi e c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 04/07/22 alle 15:52 via WEB
così dicono ...
 
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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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