COMMENTI E CRITICHE

Da circa una settimana si parla solo di riforma del lavoro ma non si  conoscono i contenuti.Si sa solo che l'art. 18 costituisce lo scoglio piu' importante tale da essere determinante per il successo  della riforma. Anche Barroso il presidente pel palamento europeo  parlando con Monti ha auspicato di conoscere i contenuti della riforma che se  non dovesse soddisfare  le richieste dell'unione europea potrebbe rimettere in discussione tutto cio' che il governo sta costruendo e la sua stessa sopravvivenza . Monti dice che tutti devono cedere qualcosa  molto diplomaticamente si tiene alla larga e non si sbilancia per non scontentare  alcuna delle parti che siedono al tavolo - Il ministro del lavoro  Fornero  continua a sostenere che l'accorodo e' vicino e diffonde ottimismo sapendo di mentire .Il suo e' solo un auspicio per condizionare favorevolmete  le parti che di contro continuano ad essere cauti  nell'esprimere  i propri giudizi  quasi avessero  paura di dire  la verita' o di essere smentiti.
La Camusso e' la piu' determinata ha fatto sapere che ogni accordo sull'art. 18 e' molto lontano.Mentre la Marcegaglia ha chiaramente detto che non e' disposta a votare una piccola riforma lasciando quindi intendere che senza la riforma delll'art. 18 non sarebbe disposta a firmare nessun accordo. Neppure Bonanni che  sostiene  di non accettare  estremismi e  lo stesso Angeletti che non e' disposto a scommetere neppure un centesimo non lasciano spazio a facili ottimismi. In un quadro cosi' incerto Il governo Monti  comincia a traballare  perche' i due partiti maggiori che lo sostengono  hanno pretese diametralmente opposte che possono vanificare anche un eventuale accordo non soddisfacente. Infatti Alfano  ha sempre sostenuto che il suo partito non votera' una riforma senza l'art. 18  e Bersani si gioca la sua leadership  se dovesse passare la riforma . Con l'ago della bilancia che pende  dalla parte del pdl. Una riforma  concreta efficace  e senza compromessi e' destinata necessariamente  a lasciare qualcuno insoddisfatto e una riforma che facesse contenti tutti sarebbe solo un compromesso e non sarebbe quindi una riforma. Solo mettendo sul piatto della bilancia una ulteriore riforma sulla quale restituire le concessioni ottenute  si potrebbe trovare la quadra per effetto della compensazione.
Il presidente Napolitano  a margine del convegno di confindustria ha elogiato il governo Monti per i risultati ottenutei. Francamente non riusciamo a capire  se per la riforma del lavoro o per l'azione di governo fino ad oggi  compiuta. In entrambi i casi ci sia consentito di dissentire perche' fino ad oggi a parte gli slogan  e le frasi ad effetto per carpire la buona fede degli italiani non vediamo quali risultati concreti siano stati ottenuti ma un esame  piu' approfondito sui singoli temi sara' oggetto di un prossimo intervento. Ad oggi possiamo solo prendere atto che gli italiani sono ancora piu' poveri e che ognuno ha circa 32.000 euro di debito pubblico sulle spalle