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SENATORI E DEPUTATI CHIEDONO ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE MAGGIORE RISPETTO VERSO I CONTRIBUENTI,MA LA MUSICA E' SEMPRE LA STESSA

Post n°59 pubblicato il 04 Giugno 2012 da totobino

Stanno arrivando in questi giorni circa 1.200.000 avvisi di pagamento spediti dall'agenzia delle entrate ai contribuenti e 300.000 richieste di giustificazione delle spese sostenute da altrettanti contribuenti . Il 90 per cento degli avvisi sono solo pretestuosi e vessatori perche' in pratica si tratta di versamenti gia' effettuati e di cui l'amministrazione finanziaria ne e' gia 'in possesso per cui si tratta solo di una persecuzione fiscale che non trova giustificazione alcuna . Per quanto riguarda invece la giustificazione delle spese sono allo stato solo presunzioni e ulteriori oneri imposti alla collettivita' da una amministrazione finanziaria che continua a voler tassare il reddito presunto in luogo di quello reale. E' evidente che la protesta dei giorni scorsi non ha insegnato nulla ne' all'agenzia delle entrate e ne' ad equitalia e non poteva essere altrimenti essendo le due amministrazioni gestite dalla stessa dirigenza. Molto probabilmente i vertici delle due amministrazioni dopo aver incassato la fiducia e la condanna del premier Monti per gli accadimenti degli ultimi tempi si sentono maggiormente protetti al punto da sentirsi autorizzati a commettere non solo abusi del diritto ma veri e propri abusi di potrere e violazioni di legge . Esiste uno statuto del contribuente che impone all'amministrazione finanziaria di non poter chiedere documenti di cui la stessa ne e' gia ' in possesso eppure questi signori ignorano queste norme di legge ed in spregio ad ogni statuizione legislativa continuano ad intimorire i contribuenti con pretese assurde. Non si capisce quale sia lo scopo di questo comportamento illegittimo e terrorizzante che sfocia nel terrorismo tributario e non serve' certo a rasserenare il clima di dissenso e di contestazione dell'ultimo periodo. . Questa non e' combattere l'evasione ma e' vera e propria persecuzione di contribuenti che hanno fatto il loro dovere , hanno pagato regolarmente le imposte ed oggi in massa si vedono costretti a dover ripresentarsi agli sportelli dell'agenzia delle entrate per dimostrare l'avvenuto pagamento. Questo modo di gestire la riscossione delle imposte e' tipico della dittatura tributaria e fiscale che usa un filo conduttore univoco: " tanto sono loro che devono dimostrare di aver pagato " . Sistema gia usato dal governo di sinistra negli anni 2000 quando furono spedite milioni di cartelle pazze , ma veramente pazze, che obbligarono i contribuenti a lunghe ed interminabili code presso l' agente della riscosssione . Molti di questi contribuentui per piccoli importi pagarono anche due volte perche l'eventuale ricorso alla magistratura tributaria sarebbe costato di piu' dell'importo richiesto. E' evidente che l'azione dell'amministrazione finanziaria e' diretta piu' a terrorizzare i contribuenti che alla ricerca di un rapporto di reciproco rispetto e dialogo . Oggi questo rapporto e' molto teso e iniziative come quella di spedire avvisi indiscriminati a tutti tendono ad inasprire l'animosita' la diffidenza e la protesta verso l'amministrazione. Si badi bene non si chiede di soprassedere alla riscossione ma si chiede solo di spedire gli avvisi a chi non ha pagato e non fare di ogni erba un fascio. Questo modo non' e' certamente siginificativo e rappresentativo di una gestione professionalmente corretta e leale e soprattutto efficiente della pubblica amministrazione .Se anche una buona parte di deputati e senatori si sono sentiti in dovere di assumere iniziative riportate anche sugli organi di informazione significa che il problema esiste e che assume anche risvolti inquietanti suscettibili di interventi da parte delle competenti sedi lstituzionali. Questa situazione non e' piu' sostenibile ,occorre reintrodurre la legalita' e la certezza del diritto, e' necessario che chi accusa dimostri le prove a sia ripristinato l'onere della prova a carico dell'amministrazione finanziaria e non a carico del contribuente che si vede recapitare assurde richieste di imposizione o di pagamento . In queste circostanze i contribuenti non dovrebbero pagare ma attendere l'emissione della cartella e poi presentare 1.200.000 ricorsi in modo da creare scompensi e mole aggiuntiva di lavoro all'amministrazione finanziaria. Forse le alte sfere dell'agenzia delle entrate e di equitalia credono che terrorizzando i contribuenti si possa combattere quell'evasione che e' stata di proposito enfatizzata e provocatoriamente aumentata a dismisura. Ma i fatti invece dimostrano il contrario infatti su alcuni quotidiani sono state riportate le statistiche dei ricorsi decisi dalle commissioni tributarie da cui risaulta che l'amministrazione finanziaria risulta vincente solo nekl 40% dei casi. Cio significa che se i contribuenti hanno ragione nel 60% dei giudizi l'evasione tanto reclamizzata e posta a giustificazione degli interventi ed attivita' dell'agenzia e della guardia di finanza deve essere ridimensionata della stessa percentuale per cui quella effettiva e' di gran lunga inferiore a quella propagandata. Se poi si considera che il 40% delle volte in cui risulta vincente il fisco almeno per la meta' si tratta di piccoli e modesti importi e' facile e ragionevole quantificare l'evasione solo nella misura fisiologica comune a tutti i paesi del 20%. Tale conclusione trova conferma negli stessi dati sulla riscossione diffusi dall'amministrazione finanziaria che ha comunicato un riduzione del 3,5% delle entrate tributarie nei primi mesi del 2012, il che significa che nonostante l' intensificazione dell'attivita' di controllo dell'agenzia delle entrate della guardia di finanza e dei comuni per la parte di loro competenza l'evasione reale non e' quella sbandierata ad arte per giustificare i comportamente talvolta troppo perentori, determinati e oltre la legalita ' assunti da chi e' deputato alla vigilanza e controllo. L'evasione c'e' senz'altro ma non e' generalizzata e non puo' essere combattuta con le statistiche secondo cui quattro persone hanno mangiato un quarto di pollo ciascuna , ma e' verosimilmente il contrario e cioe' che uno puo' aver mangiato il pollo e gli altri per nulla. Lo stesso dicasi per l'evasione qualcuno puo' evadere milioni altri migliaia ed altri ancora poco o nulla . Quei deputati e senatori che se ne sono accorti ed hanno chiesto all'agenzia piu' coerenza e rispetto dei contribuenti e meno vessazioni ed abusi dovrebbero ora attivarsi perche cio' che hanno chiesto sia anche fatto osservare . a mio avviso occorre ripristinare la parita' tra contribuente e fisco e dare concreta applicazione allo statuto del contribuente elevandolo a legge di rango primario unitamente alla certezza del diritto che oggi risulta completamente smarrita

 

 
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