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LA BUFALA DEI NUMERI DELL'EVASIONE

Post n°38 pubblicato il 01 Aprile 2012 da totobino

 

Per combattere l'evasione anche le istituzioni non hanno le idee molto chiare , si divertono a trovare assurde soluzioni , proposte fantasiose, rimedi improvvisati solo per dare l'impressione all'opinione pubblica  del loro attivismo. Le sanzioni sociali , le dichiarazioni prestampate, i bollini blu o di altri colori sono proposte effimere e soluzioni inadeguate e dimostrano tutta l'incapacita' dello Stato di saper gestire un problema cosi' importante che non puo' essere ridotto solo a trovate pubblicitarie  D'altra parte se cosi' non fosse oggi il problema si presenterebbe di minore entita' ed intensita'. E'  noto a tutti ed e' comune esperienza di lavoro e professionale  che inasprire solo le sanzioni non porta da nessuna parte  anzi il contrario se uno non ha le risorse per pagare le imposte figuriamoci se ha quelle per  pagare anche le sanzioni. La verita' e' un'altra :  l'evasione l'hanno voluta e creata  le stesse istituzioni con i famosissimi studi di settore. Gli studi di settore  determinando la congruita' di un reddito hanno legalizzato  l'evasione. Se due  contribuenti nello  stesso settore merceologico dichiarano un reddito di 15.000  euro e' possibile che uno dei due possa aver nascosto al fisco una consistente fetta di reddito perche' una volta raggiunta la congruita' che gli garantisce l'immunita' da controlli non ha alcun interesse a dichiarare l'intero reddito conseguito che potrebbe anche essere di 50000 o 100000 euro . Se tale situazione fosse realizzata  solo da 100.000 contribuenti ' si puo'  facilmente   calcolare a quanto possa ammontare l'evasione solo per i soggetti presi in considerazione. L 'indagine estesa  a tutta la platea dei contribuenti da' l'esatta dimensione  del reddito evaso. Se a questo si aggiunge anche il sommerso  ed i redditi prodotti dai precari delle bancarelle che non dichiarano nulla e dagli evasori totali che sono sconosciuti al fisco cominciamo a capire dove si annida l'evasionee a quanto possa ammontare  . Tanto basta per una importante riflessione sulle statistiche  sfornate in questi giorni dall'amministrazione finanziaria . I dati  forniti che il fisco molto semplicisticamente da' in pasto alla stampa sono fuorvianti e creano solo sconcerto nell'opinione pubblica essi non hanno nulla di veritiero sono disaggregati e disomogenei e non rispecchiano la realta, ' cosi' come  rappresentati cumulativamente  creano solo  sconcerto e servono giustificare l'attivita' invasiva e talvolta penalizzante e nel contempo creare odio e tensione sociale. Considerare evasori  i  dieci milioni di contribuenti che dichiarano meno di diecimila euro  di reddito l'anno non e'edificante se si tiene conto che molto probabilmente la media viene ottenuta includendo pensionati disoccupati minori e studenti. Basta pensare che la popolazione veramente attiva  raggiunge a malapena i ventiduemilioni si fa presto a capire che i numeri forniti sono una bufala. Inoltre il dato fornito  non tiene conto che il reddito di molte imprese familiari o societa' di persone debba essere moltiplicato per il numero dei soci o dei componenti l'impresa familiare . In simili ipotesi quella impresa o quella societa'  che ha conseguito  tre o quatro volte il minimo stimato dall'amministrazione finanziaria non potra' essere inclusa in quella categoria che dichiara redditi al di sotto della media.  Molto probabilmente se si tornasse ad un sistema basato sulla certezza del diritto, sulla  contabilita' analitica , dando importanza  primaria alle scritture contabili,  integrate dall'obbligatorieta' dell'emissione della fattura in tutti i casi, e riconoscimento di tutti i costi si potrebbero ottenere dichiarazioni dei redditi piu reali che non quelle basate sugli studi di settore o su elementi presuntivi   e di approssimazione. Sarebbe inoltre auspicabile  una minore demonizzazione della figura dell'evasore  in specie se generalizzata  senza motivi perche' ne va' la credibilita' stessa dello stato. Oggi  e stato creato un clima tale per cui per assurdo  e' meglio  essere considerato delinquente piuttosto che evasore. Chi ha creato un clima del genere ? a che  giova?  questi signori non sanno che molte volte per i piccoli imprenditori evadere e' una necessita' in un contesto economico come quello attuale colpito da una crisi economico finanziaria senza precedenti e aggravato da una pressione fiscale divenuta insostenibile . Con le banche e finanziarie che non sostengono la ripresa con finanziamenti alle imprese  evadere  e' una forma di autofinanziamento a cui si provvede da soli  in surrogazione di quanto dovrebbe fare lo stato o il sistema bancario.Passera invoca la sanzione sociale  E Monti scopre le tasse rozze, ma questi soloni dell' economia e del sistema fiscale e tributairo hanno mai fatto gli imprenditori? fare  impresa e' cosa diversa dal fare banche. Lo stesso dicasi per  i vertici dell'amministrazione finanziaria  per i quali oggi vale  di piu' la spettacolarizzazione  e le soluzioni presuntive che  soluzioni e ricerca di un fisco giusto e non oppressivo. La societa' produttiva le  piccole imprese i lavoratori autonomi sono stanchi, la sopportazione ha un limite e questo limite e'stato superato. Attendiamoci stagioni roventi.

 
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