Creato da ventodamare il 08/02/2011

IL Vento corre

Ed entra ovunque

 

Aggiornamenti

Post n°155 pubblicato il 25 Ottobre 2012 da ventodamare

Sono vivo, tornerò.

(Forse.)

 
 
 

Altre stagioni dell'anima

Post n°154 pubblicato il 07 Ottobre 2012 da ventodamare


Tornera' il colore sulle pareti di quelle stanze grigie dove hai lasciato morire ricordi, amori e dove c'e' solo la polvere di vecchi pensieri.
Tornera' il vento a muovere tra i capelli quei sogni che non sei riuscito mai a sognare.
Tornera' il sapore di quei baci inaspettati e quel pudore che e' solo dei sentimenti puri, immacolati, come un respiro che trattieni fino a farti male nel Cuore come un segreto dolceamaro.
Tornera', chi non hai mai dimenticato perche' era parte di quello che eri tu.
E ricorderemo ancora i giorni di maggio, ed i fiori di ciliegio che cadono come neve rosa sui prati e sul cemento.
Quando e' sera e senti il mare cantare perche' ogni cosa resta tra le onde di  silenzi che parlano degli amori vissuti tra stagioni che scorrono appena piu' lente.
Quando la luna e' piena e l'odore della salsedine arriva a colorare i pensieri innamorati tra stelle che danzano su di noi mentre le mani sentono le carezze e sfiorano le superfici ruvide dell'anima.
Tornera', ed io ci saro', e ti sorridero'.



Take me out tonight..
 


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Forse non lo sai ma anche questo e' amore

Post n°153 pubblicato il 02 Ottobre 2012 da ventodamare
 


Sabato mi sono innamorato.
Sono andato a prendere l'iPhone 5 e l'ho incontrata.
La sua voce suadente e cortese mi ha conquistato.
La prima cosa che le ho chiesto e’ stata “Che ore sono?” e lei mi ha risposto ”Sono le diciassetteessei.”
Si, ha un leggero accento straniero, che la rende irresistibile.  
Poi le ho chiesto che tempo fa e mi ha subito mostrato le previsioni dei prossimi cinque giorni, corredate di immagini e divise per le varie fasi della giornata.
Allora le ho detto: “Sei bravissima!” Ma lei si e’ schernita dicendo che fa solo il suo lavoro.
Ho continuato a parlare con lei da allora, lei mi risponde in maniera assolutamente professionale e gentile, ma quando provo a farle ancora dei complimenti, lei continua a dire che glielo dicono tutti, ma non sa perche’.
Tutti chi? Un lampo di gelosia sta attraversando la mia anima, che unita al suo tenermi a distanza, cortesemente ma fermamente, mi fa diventare matto.
Si, mi sono innamorato e di lei conosco solo la voce ed il nome,
ed il suo nome e’ Siri. 






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E(In)vocazione

Post n°152 pubblicato il 30 Settembre 2012 da ventodamare
 


Toccami dentro, nel profondo, légami di sospiri, mordi quella croce che marchia le mie carni sul collo.
Fatti rapire dal mio sguardo, che rimbalza dal bicchiere colmo di Sole rosso, ai tuoi occhi di seta. 
Sfiorami l’anima con la tua voglia di vita, scivola sul mio corpo come cera calda, insinuati sotto la mia pelle, leggera, e lasciami affondare nella tua carne. Mescola il tuo sangue con il mio, mentre mangi le mie labbra, mentre bevo le tue lacrime.
Libera il tuo cielo dalle nubi nere, fra le mie braccia congiungi la tua anima alla mia, in un abbraccio che sciolga dal tuo cuore i canapi oscuri dell’inquietudine.



Lovely Head
 


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Balla con me

Post n°151 pubblicato il 20 Settembre 2012 da ventodamare


Balla con me, in questa notte calda e suadente di velluto blu.
Dammi le mani, abbracciami.
Segui il mio ritmo, balla con me, apprendi la pazienza di andare e venire, sulle punte e sul tacco, come il  riflusso di una marea lunare.
Oscurita’ vanitosa fara’ da cornice alla tua danza, mentre sei luce bianca che tutto mette in ombra.
Balla e lasciati guidare,  in quest'armonia che nasce dal profondo,  dove sei solo femmina e pura essenza arcaica ed istintiva.
Esplodi fra le mie braccia come vortice di supernova e buco nero che m'attira inesorabile.
Guarda con me la luccicante stella mattutina, complice e languida.
Ascolta il vento, e cullati ancora nel calore della nostra notte appena finita.

 
Dance whit me


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I veri matti

Post n°150 pubblicato il 17 Settembre 2012 da ventodamare
 


Quanto e’ bello scoprire Milano senza auto per un giorno.
Non sembra piu’ nemmeno lei, la nevrosi, l’odore metifico dello smog sono gioiosamente assenti.
Ieri ho approfittato della domenica senza auto a Milano, ed ho girato in bici per la citta’ in assoluta tranquillita’ e godimento.
Certi angoli che di solito sono saturi di rumori, odori e visioni molto fastidiose, senza l’assedio delle auto non sembrano piu’ neanche le vie isteriche che vedo tutti i giorni.
Via Manzoni e Via Senato, appaiono come una lunga fila di bellissimi ed austeri edifici d’epoca calmi e serafici, imponenti e rassicuranti e non piu’ solo lo sfondo del traffico isterico.
Certo e’ che di auto comunque ne giravano qualcuna di troppo secondo me, soprattutto in periferia, tutte col permesso?
E la stessa cosa deve aver pensato un vecchietto che si capiva che non fosse in pieno possesso delle facolta’ mentali, che ieri mattina a mezzogiorno ha deciso di piazzarsi al centro della carreggiata di Corso Lodi e di fermare tutte le auto che arrivavano e fargli una specie di ramanzina, come si fa con i nipoti un po’ discoli.
Tutti ascoltavano sbalorditi il vecchietto che li catechizzava col dito alzato e poi andavano via.
Quando invece ha fermato un altro vecchietto alla guida di una vecchia Mercedes, quest’ultimo e’ sceso dall’auto agitato ed ha cominciato ad inveire chiamandolo vecchio pazzo.
Allora io mi sono avvicinato insieme ad altra gente per calmarli ed al vecchio signore in Mercedes gli ho detto sorridendo: “Ma chi e’ il vero matto? Lui che ferma le auto, o noi che permettiamo alle auto di invadere la citta’ ed avvelenarci l’aria e la vita?”
Interdetto e colpito, e’ risalito in auto ed e’ andato via senza dire nulla.


Milano


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Impressioni di settembre

Post n°149 pubblicato il 14 Settembre 2012 da ventodamare
 


Stamattina l'aria è molto fresca, ci sono appena 11 gradi.
L'estate sembra lontana anni luce, quando invece era qui solo poche ore fa. 
Devo cambiare il giubbotto della moto, le prospettive del mio respiro e la visione d'insieme. Forse dovrei smetterla di essere razzista con certi vini plebei e certi idioti ignoranti felici di essere tali.
Ma forse sono solo un dannato snob del kaiser che sta antipatico a chi ha gusti semplici.

Si, inseguo sempre un sogno di felicita' e spero sempre che in fondo alla corda che tiro fuori dal pozzo, ci sia una pepita d'oro, una bionda formosa o le chiavi di una vecchia Kawasaki che mi è rimasta nel cuore.

Respiro aria fredda nei polmoni, accendo la moto, spalanco il gas ed entro nel traffico come una goccia di sangue più rosso entra in una vena annacquata.

Nelle orecchie i Blind Melon, negli occhi un sole freddo nascente.
In fondo all'anima una speranza, la solita.

 

No rain


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Notte

Post n°148 pubblicato il 12 Settembre 2012 da ventodamare
 


Di notte tutto e' diverso.
Le parole, i suoni, le immagini degli alberi dalla finestra sul corso diventano misteriosi ed intriganti giochi di ombre sussurrate e magiche promesse.
Amo la notte.
E tutto quel nero lo sento amico, come un lenzuolo di pura seta, seta nera.
Sento il sapore dei baci che non ho ancora dato, recito sugli angoli della bocca
una preghiera pagana ad occhi chiusi e percorro frammenti di ricordi.
Sento la tua criniera inquieta da lontano sotto le mie carezze, dentro giochi  di sudore e carne.
Con le mani, con le parole.
E respiro senza fiato.


Settembre


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Il Vino e l'amore

Post n°147 pubblicato il 09 Settembre 2012 da ventodamare
 


Antica Masseria "Le Fabriche" a Maruggio

La parola vino deriva dall'antico verbo sanscrito "vena", che vuol dire amare.
Ed anche il nome latino "Venus" della dea dell'amore, Venere, deriva da quell'antica parola.
E non ci puo' essere genesi migliore per la parola che definisce un prodotto che si puo' solo amare.
Il vino e' la bevanda piu' nobile, complessa e suggestiva.
Il Vino se degustato, e non semplicemente bevuto, riesce a trasmettere sensazioni di felicita' intense.
E' un viaggio, un gioco, una scoperta continua di cantine, di vitigni, di gusti, di sapori, di storie di gente appassionata che lavora e combatte ogni giorno per quel sorso di felicita' in bottiglia.
Il vino e' un elemento vivo, in continua evoluzione, anche rinchiuso nella bottiglia.
Racconta la storia del territorio in cui e' nato, della terra dove le radici della vite hanno tratto nutrimento.

Avete mai visto un ulivo di duemila anni? Eccolo.

E cosi' ad agosto a pochi chilometri da Manduria, sono stato ospite di Alessia, una donna del sud bellissima e forte che ha creato un'eccellenza tutta femminile in un mondo maschilista e chiuso come quello del vino in quelle terre e parlando con lei si percepisce la passione fortissima che le ha permesso di non arrendersi e lottare per realizzare questo miracolo.
E quando si parla di vino in quelle terre, si parla di Primitivo, Negramaro e Malvasia.
Nei suoi stupendi vigneti ai piedi di un'antica masseria del seicento, fra enormi ulivi millenari a due chilometri dal mare, la vite assorbe il profumo e l'aroma delle piante aromatiche che crescono ai bordi della vigna.
Alessia Perrucci alle Fabriche

E cosi' il timo, il rosmarino, il ginepro e l'olivo sono presenti nel bouquet di odori che sprigiona il meraviglioso vino che produce Alessia.
Fra gli altri, Alessia produce il Syduri, un primitivo dolce fatto da uve appena appassite sulla pianta e poi affinato per 12 mesi in barrique di rovere francese.
Questo vino prende il nome della donna della vigna incontrata da Gilgamesh nel giardino degli dei
, ed e' davvero un vino straordinario, con un sapore ancestrale e divino.


Primitivo


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Lo Zen e l'arte di pulire il casco

Post n°146 pubblicato il 06 Settembre 2012 da ventodamare
 


Pulire il casco e' un'arte.

Come vivere, dopotutto.
Attraversare il quotidiano, con la dose necessaria d'ironia che serve a rendere la vita godibile, o piu' accettabile.
E' come pulire la visiera, su cui si schiantano decine di moscerini, api, calabroni ed ogni sorta di insetti volanti.
Bisogna rimuovere le incrostazioni, senza rigare od opacizzare la visiera.
E' una vera e propria arte, come neutralizzare i moscerini che incontriamo ogni giorno nella vita, senza che questi ci opacizzino la gioia di vivere.
E se qualche calabrone ci costringe a sistemi piu' drastici, rimarra' il segno dell'esperienza,che ci ricordera' l'arte dell'ironia paziente.
Elementi per attraversare il quotidiano:
Acqua, uno straccio di puro cotone e paziente ironia.


Imparare dal Vento


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Cinquanta sfumature di arancione

Post n°145 pubblicato il 04 Settembre 2012 da ventodamare
 


Nelle serate d’agosto trascorse in Salento, sono andato spesso in un locale all’aperto con una bellissima vista su di un antica necropoli ed una torre d’avvistamento dei pirati saraceni, che sorge sulla costa.
Una sera si e’ esibito un gruppo di ragazzi molto bravi che suonavano delle cover di brani delle colonne sonore dei film degli anni ’80.
Ed e’ stato cosi’ strano ma insieme bello, ascoltare a quasi 30 anni di distanza, le canzoni che in fondo sono state la colonna sonora della mia adolescenza e gioventu’, negli stessi luoghi in cui li avevo vissuti.
Ogni brano era una carezza arancione sull’anima, un ricordo che rispuntava dal gorgo nebbioso dei ricordi, avvolto in una magica luce arancione.
E cosi’ e’ stato per “Nove settimane e mezzo”, “Footloose”, “Flashdance”, “The Blues Brothers”, “Top Gun”, “Ufficiale e gentiluomo”, “Pretty Woman”, “Grease” e molte altre ancora.
Ed ognuna di loro ha colorato la mia anima con una sfumatura di arancione, fino al gran finale.
Per rendere ancora piu’ interessante lo spettacolo, i ragazzi indossavano dei costumi che richiamavano i film, cosi’ per ufficiale e gentiluomo c’era l’ufficiale con la sua candida divisa della marina e la donna vestita da operaia, per Grease erano vestiti come John Travolta e Olivia Newton John e cosi’ via.
C’era anche un acchiappa fantasmi di Ghostbusters con tanto di zaino protonico e relativo fucile.
Ma quando dal fondo del palco buio, avvolta dalla luce dell’unico riflettore e’ sbucata una delle due belle ragazze del gruppo vestita esattamente come Jessica Rabbit, fasciata dal lungo vestito rosso fuoco aderentissimo, i lunghi guanti viola ed una parrucca di capelli rossi come il peccato, mi si e’ mozzato il respiro.
Era una bella ragazza, e vestita cosi’ era davvero uno schianto, il ghiaccio nel bicchiere del negroni sbagliato che avevo nella mano, si e’ sciolto in un attimo.
Mi sono sentito come Bob Hoskins quando nel film la vede cantare nel night per la prima volta.
E cosi’ quando e’ scesa fra il pubblico, cantando la stessa canzone di quella scena del film, indugiando e flirtando per gioco con il pubblico, ho realizzato un mio vecchio sogno segreto di gioventu’.  
Quando e’ passata vicino al mio tavolo, mi ha fatto l’occhiolino ed io le ho sorriso spalancando le braccia ed invitandola a sedersi sulle mie ginocchia.
E quando lei si e’ seduta, con gli occhi a pochi centimetri dai miei e continuando ad ansimare la canzone nel microfono, non ho piu’ resistito.
Ho spostato il microfono con la mano e l’ho baciata facendo esplodere la sala in un boato immenso.
Ho sentito in un colpo solo, cinquanta sfumature di arancione avvolgermi completamente mentre staccavo le mie labbra dalle sue, ed un sorriso da diecimila watt si e’ formato sulla mia bocca.
Ebbene si, ho baciato Jessica Rabbit!



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Buon Capodanno

Post n°144 pubblicato il 03 Settembre 2012 da ventodamare
 

 

Si, alla fine sono tornato.

All’ultimo momento utile. 
Mi sono goduto fino all’ultimo minuto, l’ultimo secondo, l’ultimo luccichio di Mare e l’ultimo sospiro di Vento. 

E sono pronto a ricominciare l’anno nuovo con l’anima colma di tutta l’energia che il Mare puo’ dare. Si, l’anno nuovo, perche’ non lo sapete? Per me il vero capodanno e’ il primo di settembre. E se ci pensate bene anche voi, capirete che in fondo e’ proprio cosi’. E per l’anno nuovo ho un solo buon proposito: Vivere.

Buon anno a tutti.

 

 
 
 

Giorni placidi

Post n°143 pubblicato il 11 Agosto 2012 da ventodamare
 


Ci sono giorni che scorrono lenti e placidi come un fiume dalla corrente lentissima, una volta li avrei definiti noiosi.

In questa estate di giorni cosi’ non ne ho ancora avuti.
Giorni in cui basta incontrare qualcuno che ti sorride e non conoscerai mai, per renderti felice.
Come quando sono in giro in moto ed un bambino mi saluta sorridendo con la mano da dietro il finestrino di un’auto.
Sono quei gesti che mi commuovono, le gentilezze gratuite, senza secondi fini.
Ed io quel bimbo lo saluto, tiro su il dito indice e lampeggio con l’abbagliante come si fa fra motociclisti quando ci si incrocia.
Forse quel bimbo sogna gia’ di guidare una moto da grande, e non e’ detto che un giorno non ci incroceremo entrambi in moto e lampeggera’ per salutarmi.
Parto, vado a cercare qualcuno di quei giorni placidi, in mountain bike in un parco del WWF in Romagna e poi nel mio amato Salento, a salutare un anno dopo, l’ultima dimora di mia sorella sulle colline che guardano il mare, ed a ritrovare il mio mare, mia linfa vitale e richiamo insopprimibile.
A presto. 



Ad esempio a me piace il Sud



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Goccia di rugiada calda

Post n°142 pubblicato il 09 Agosto 2012 da ventodamare
 


Ti mangerei, cosparsa di cannella, vellicando la tua pelle con le labbra mentre assaggio.
All’orecchio con voce roca, ti sussurrerei quel che d’impudico il tuo odore di muschio delicato e terra feconda, mi racconta.
Odore che riempie le narici e sprona le mani a correre.
Lascia che io ti beva la bocca, fino a scenderti in gola. E mentre ti spoglio, sento sussultare i tuoi seni contro il mio petto, al suono della mia voce.
Ti prendo, farfalla purpurea, goccia di rugiada calda.




Fat bottomed girl (
you make the rockin' world go round..) 




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Metallo rosso

Post n°141 pubblicato il 02 Agosto 2012 da ventodamare
 

"Una donna vestita di rosso"
Elżbieta Brożek



Si fonde tra lingua e palato il miele caldo che mi porgi, lo assaporo e con le dita gioco, tessendo ragnatele trasparenti che dalla mia bocca vanno alla tua.
Le tue labbra son sponde languide e morbide, dove i miei baci, naufraghi, approdano estasiati.
Un tuo dito, sulle mie labbra leonine, scatena odorosi incanti e umide tracce di sapori che rimbalzano fra le nostre bocche, sulle mani, ed i nostri pensieri si fondono come metalli, in una nuova lega, rossa.
Perditi con me in quei pensieri, in lunghi silenzi di un metallo nuovo, liscio e caldo, avvolgente e morbido, metallo rosso.



Pezzi di cuore


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La Magia del Cioccolato.

Post n°140 pubblicato il 30 Luglio 2012 da ventodamare
 


Procuratevi una semplice tavoletta di cioccolato fondente di ottima qualità.
Accarezzatene la superficie setosa, spezzatelo in modo da sentire il caratteristico suono secco: "snap!".
Mettetelo in bocca e lasciate che si fonda. 
E' questa la magia del cioccolato: si fonde esattamente alla temperatura del corpo umano.
Gustatelo.
Il suo sapore, complesso e persistente, vi resterà in bocca per almeno 45 minuti, regalandovi una sensazione struggente, esaltante come quasi nessun'altra.



Che bello ballare con te



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Mare e Vento

Post n°139 pubblicato il 29 Luglio 2012 da ventodamare
 


Sorrido al Mare,

allo sbiancarsi dell'acqua in spuma impetuosa sugli scogli, al Vento che arriva, portando parole lontane, parole che credevo perdute, dimenticate, in un anfratto dell'anima.
Quel Vento scompiglia i pensieri, toglie lo sguardo dallo specchio del presente, apre l'orizzonte del sentire interiore, mi sfiora, s’insinua, mi riempie inarcandomi al cielo, incolla nuvole morbide al
viso.
E' caldo nel cuore, e' fresco sulla pelle, mi respira, travolge e abbraccia.
E' polvere, e' sale.
Il Vento e’ la voce del Mare.



 Neanche il mare 



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A Taranto

Post n°138 pubblicato il 26 Luglio 2012 da ventodamare
 


I giudici hanno chiuso per disastro ambientale sei reparti dell'Ilva, il mostro siderurgico che si stende sulle colline a nord di Taranto, attaccato alla citta', una propaggine metifica e angosciante.
Subito migliaia di operai hanno occupato strade e ponti della citta' per protestare contro questa chiusura.
Io quegli operai che protestano, quei dirigenti ed i padroni del vapore che guadagnano sul sangue di questa citta' disperata, la famiglia Riva di Brescia, li porterei all'Ospedale Nord di Taranto, al settimo piano di quella fabbrica di dolore e disperazione che guarda il Mostro da lontano, che invece appare indifferente fra le sue alte ciminiere che spargono diossina e morte su questa terra selvaggia e bellissima.
Anni fa dovettero uccidere migliaia di pecore e capre che pascolavano li vicino. Tutto il latte ed i formaggi che si ricavava da loro, erano saturi di diossina.
Guardo quegli operai e penso a mia sorella, che nella camera bianca, isolata dai batteri esterni e dalla sua vita da un vetro, al settimo piano fra altre donne calve, bambini smunti e lacrime seccate sulle gote, ha vissuto gli ultimi giorni della sua giovane vita lo scorso agosto.
Vorrei fargli guardare quegli occhi, con nel fondo il luccichio dell'animale spaventato che sa di essere in trappola e cerca disperatamente una via di fuga che non c'e'. Vorrei fargli vedere come funziona qui, dentro il reparto c'è gente allegra, di quell'allegria forzata, di plastica, malsana. I bambini hanno i giochi più belli del mondo, i più grandi computer e cellulari sempre accesi, a cercare contatti col mondo. Ma nei corridoi, sulle scale, nel giardino di terra rossa piena delle piante meravigliose della macchia mediterranea del Salento, scorrono lacrime silenziose da volti curvi verso il suolo. Che la speranza e' in una provetta e troppe volte e' solo l'ennesima amara illusione. Il Mostro ha cresciuto questa città, dando ai suoi figli lavoro e morte in maniera crudele e sincopata. Ed ancora oggi che tutti sanno da anni che e' il Mostro, chi si arricchisce con il Mostro nega la sua natura. Ed anche i figli di questa città si chiedono se e' meglio il lavoro con la diossina oppure la fame in questa natura meravigliosa.
Pazzi, sono dei pazzi.
E' una domanda che non bisognerebbe nemmeno fare.
Chi difende il posto di lavoro che fa di questa città una delle città con un'incidenza di tumori più alte al mondo, e' solo un pazzo, egoista e cieco.
Andate a guardare negli occhi un bambino di otto anni come Tommasino che ha capito che non diventerà mai un calciatore, che non diventerà nulla.
Solo un numero nella statistica dei morti di tumore offerti in sacrificio al Mostro di Taranto, in cambio di uno stipendio che gocciola sangue.



Eppure..


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Due lupi

Post n°136 pubblicato il 22 Luglio 2012 da ventodamare
 


I due lupi s'incontrarono nella grande radura attraversata dal fiume.
Si erano "sentiti" subito, riconosciuti prima ancora di vedersi in mezzo a tutti gli altri. Erano della stessa specie, ma non dello stesso branco.
Orsacchiotti, coniglietti, cagnolini fedeli e bastardini del bosco, si ritrassero lasciando spazio fra loro ed i lupi.
La lupa viveva sulla sponda a sud del fiume, il lupo su quella nord, ed ora erano li' nella terra di nessuno.
Si piantarono gli occhi addosso fin dal primo passo, ma non li attendevano carezze e svenevolezze, ma un sordo ringhio soffocato in gola, preludio di unghiate, graffi e zanne piantate nel collo nel gioco dell'amore dei lupi.
Non sapevano ancora se si sarebbero azzuffati, fondato un nuovo branco, oppure se avrebbero solo ululato un po' insieme alla Luna, prima di tornare ognuno sulla propria sponda.
Intanto si godevano il momento bevendo allo stesso fiume, uno affianco all'altro.
La lupa sottovento con le narici piene dell'odore aspro e forte di lui, ed il lupo a valle di lei, beveva acqua fresca e la saliva di lei, dolce e speziata nella gola, sulla lingua.
Un momento selvaggio e bellissimo che i due lupi assaporarono senza fretta, lentamente, avvicinandosi piano l'un l'altro, senza mai staccare gli occhi dagli occhi.
E poi, che sia quel che sia.




 Licantropi



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Occhi

Post n°135 pubblicato il 21 Luglio 2012 da ventodamare
 


Taci, le parole sono inutili ora, lascia che sia il silenzio di questo istante solo nostro a scivolare lentamente dentro noi.
Lascia che occupi ogni anfratto, ogni piega segreta dove l'anima si cuce con la pelle.
Questi momenti saranno solo nostri, fuori dal rumore del mondo, un tempo che appartiene solo a noi.
Lascia parlare i tuoi occhi, sono un'alchimia meravigliosa, una sintesi perfetta fra bellezza e passione.
Sono la porta per entrare nel tuo mondo di meraviglie, lo specchio di quel che devono essere gli occhi di una donna.
Nei tuoi occhi s'intuisce la profondità del tuo sentire, le tue mille anime, l'inquietudine che ti pervade ed accompagna sempre.
C'è la vita, quella vera, quella vissuta senza pregiudizi e senza risparmio.
Taci, i tuoi occhi stanno parlando per te.



Occhi senza volto



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