LA MINIERA VERDE

RABARBARO


Il Rabarbaro è un'erbacea perenne rustica coltivata, e talora naturalizzata, . Il rizoma di questa pianta, dal caratteristico sapore gradevolmente amaro, ha proprietà aromatiche e medicinali: stimola l'appetito e l'attività digestiva e, a dosi più elevate, esercita una funzione purgativa.Del rabarbaro si utilizzano a scopo terapeutico soltanto la radice, o rizoma ed i grossi gambi rossastri e ricchi di succo che hanno le stesse proprietàmedicinali delle radici; Invece le foglie del rabarbaro che sono grandi, di coloreverde intenso, in certe varietà con sfumature rosse, hanno grande valore ornamentale, MA CONTENGONO UNA TOSSINA MOLTO PERICOLOSA, pertanto è assolutamene da EVITARE l'utilizzo delle foglie per qualunque uso: se  INGERITE provocano BRUCIORE alla BOCCA, alla GOLA, NAUSEA, VOMITO, DEBOLEZZA ed altri sintomi, e sono conosciuti anche casi di MORTE. 
E' molto ricco di agenti attivi: Acido crisofanico,  glucosidi antrachinonici, polifenoli, componenti ANTRACHIONI, CARBOLLILICO, REINA GLUCOREINA, emodina, fiscione, aloe-emodina, crisofanolo, eterodiandroni palmidina b,c, e altri antroni e diantroni del crisofanolo,  sennosidi, A,B,E,,F, glicosidi, acido gallico, catechina, glucoglannina, gallotannini, pectine, zuccheri, ossalato di calcio, amido, ceneri, tannini, flavonidi.In Fitoterapia  viene utilizzato principalmente per il trattamento delle infezioni intestinali con lo scopo di eliminare gli agenti infettivi normalizzando, di conseguenza, la mucosa intestinale.PROPRIETA' TERAPEUTICHEAntidiarretico A BASSE DOSI: gli estratti della pianta sono DIGESTIVI, stimolano la secrezione dei succhi gastrici, la escrezione della bile dal fegato, la normale peristalsi del tubo digerente. Lassativo AD ALTE DOSI  per la presenza dei GLUCOSIDI ANTRACHINONICI,che determinano a livello del colon un ridotto riassorbimento dei liquidi.Antinfiammatorio:  tra le piante che contengono antrachinonici, il Rabarbaro è quella più tollerata, per la presenza dei POLIFENOLI, che hanno dimostrato attività antinfiammatoria non presente nelle altre piante antrachinoniche.Si può usare il Rabarbaro, quando le altre piante non fanno più effetto ed è meglio tollerato della Senna.Stimolatore dell’appetito: l’erba stimola il COLON, promuove il flusso della BILE, elimina le STASI  da STOMACO e  FEGATO.E’ usato come TONICO per lo stomaco, per aiutare la DIGESTIONE,Come purificatore del FEGATO, Come ANTITUMORALE, per l’ITTERO e per l’ULCERA: l’acido crisofanico contenuto nella pianta e’ responsabile della rimozione della sostanza viscida e mucosa che circonda i tumori permettendo ai costituenti delle altre erbe di avere accesso alla massa.COME SI UTILIZZAPer ottenere un infuso benefico per il fegato è necessario porre 100 grammi di acqua bollente su 6 grammi di gambi e radici di rabarbaro essiccati e polverizzati e su 2 di bicarbonato di sodio. Dopo aver ben agitato l'infuso lo si lascia raffreddare, lo si filtra e si aggiunge acqua fredda fino ad avere un litro di liquido. Due cucchiai da tavola di questo infuso, assunti prima dei pasti, combattono l'inappetenza e aiutano il fegato.. Il Rabarbaro, una volta assunto, conferisce alle URINE un colore giallo o rosso intenso. Se insorgono disordini gastrici, diarrea, ridurre o interrompere il trattamento.Alle dosi indicate è una pianta sicura.CONTROINDICAZIONIcontiene antrachioni ed ossalati  nel rizoma e nelle foglie, lo si trova in forma di ossalato acido di potassio e di calcio. La radice con l’uso continuo o l’abuso, potrebbe causare carenza di potassio ed un aumento dell’azione dei glicosidi cardiaci, con una conseguente alterazione degli antiaritmici, inoltre con una contemporanea assunzione con corticosteroidi o liquirizia radice o con diuretici tiazidici provoca una maggiore perdita di potassio.Non usare nell’allattamento, negli stati infiammatori dell’apparato digerente nelle emorroidi e nella stipsi abituale, controindicato nella STIPSI CRONICA che si potrebbe aggravare con la assunzione del rabarbaro,Non usare nelle infiammazioni del bacino, nella prostatite, nella uretrite, nella dismenorrea, nei fibromi uterini, da non usarsi in GRAVIDANZA, perche’ provoca le contrazioni, nella diatesi ossalurica per la presenza di ossalato di calcio, nel caso di OCCLUSIONE INTESTINALE, Da non usarsi in chi ha PROBLEMI INTESTINALI CRONICI, come ULCERA o COLITE, Periodo di somministrazione solo per 2 settimane, altrimenti si ha la sindrome da intestino pigro, con una insufficiente attivita’ peristaltica in assenza di stimolazione con sostanzeDA USARSI DIETRO PRESCRIZIONE MEDICA, un uso prolungato nel tempo provoca incremento nella eliminazione di sali e acqua, feci con colore giallo bruna piu’ o meno intensa a seconda del ph, SINTESINon faccio la sintesi in quanto ritengo più opportuno che sia letto attentamente l'intero esposto