Per quelli come me..

Anhe da adute essere derise maltrattate psicologicamente a encor piu pestate sono cicatrici dure da rimarginare


Violenza sulle donne: Proposta di legge Bongiorno-Carfagna, previste pene sino all’ergastoloBen 106, in soli 327 giorni, le vittime innocenti di quella che è, talvolta, la follia e prepotenza maschile e, soprattutto, di quella che è una forma mentis, spesso, ancora imperante. Da qui la proposta congiunta Bongiorno-Carfagna di punire l'omicidio di una donna, in alcuni casi specifici, con l'ergastolo.23 novembre, 2012 di Giuseppe Genova in Cultura con 0 CommentiLa nuova proposta di legge, voluta da Giulia Bongiorno, Futuro e Libertà, e Mara Carfagna, Popolo delle Libertà, punirebbe se approvata, per alcuni specifici casi, con l’ergastolo il “femminicidio”, neologismo con il quale si indicherebbe l’omicidio di una donna colpevole soltanto di essere tale.
Troppo spesso, nei notiziari, si apprende, ormai come una triste e acquisita consuetudine, di brutali fatti di uomini che uccidono la “propria” donna, semplicemente perché la considerano alla stregua di una personale esclusiva, una proprietà privata di cui poter disporre in maniera tirannica.
(Fonte Il Fatto quotidiano)La proposta è stata intenzionalmente firmata dalle due deputate in previsione della Giornata Nazionale contro la Violenza sulle Donne, evento che cade, appunto, oggi. Giulia Bongiorno spiega la decisione di presentare la proposta di legge in virtù anche all’indifferenza del governo Monti, che, troppo preso dal risanamento dei conti del Paese, ha dimenticato di dedicare la giusta attenzione ad un problema così importante. Dopo la legge del 1981 che elimina l’attenuante dell’omicidio per “motivi d’onore“, evidentemente, autentico retaggio di una Società ancorata a valori esclusivamente maschilisti, la nuova legge punirebbe duramente qualsiasi forma di maltrattamento di coloro che considerano ancora le donne alla stregua di una propria personale appendice. Introdotto inoltre il “matrimonio forzato“(con pene da un anno a 5 per ogni situazione di vincolo coatto, ottenuto con la violenza, minaccia o l’inganno – ad esempio, i casi di donne invitate da altri paesi e obbligate, una volta in Italia, a sposarsi -) , considerando anche quelle famiglie, soprattutto straniere, che decidono di imporre la propria cultura con la forza, e, spesso, con la violenza. Richiedendo, inoltre, così come sancito dalla Convenzione di Istanbul, di equiparare, da un punto di vista penale, marito e convivente
                 Il testo della proposta contempla, quindi, due aggravanti che determinerebbero la condanna all’ergastolo, ossia il cosiddetto “femminicidio aggravato“ e i casi di omicidio preceduti da anni di violenze. Nella prima ipotesi si procede ad un inasprimento dell’articolo 576, con l’intento di condannare al carcere a vita chi uccide spinto, il testo indica testualmente ”in reazione a un’offesa all’onore proprio o della famiglia di appartenenza o a causa della supposta violazione, da parte della vittima, di norme o costumi culturali, religiosi o sociali ovvero di tradizioni proprie della comunità d’origine“. Nel secondo, invece, la massima pena verrebbe comminata, in una sorta di ottica di retroattività, a coloro che al fatto di sangue avessero fatto precedere forme di violenza reiterata e continuativa nei confronti della vittima.
Nell’idea delle due firmatarie(la Carfagna annovera già il successo di una norma contro lo stalking) una “legge forte”, nella speranza di arrivare ad una sua approvazione prima del termine della legislatura, trattandosi, ritiene la Bongiorno, ”di una sorta di ‘emergenza nazionale” e richiamando il supporto delle colleghe. Supporto che pare non mancare, come starebbero a dimostrare, i molti sostegni bipartisan, come quello della vice-presidente del gruppo Pdl alla Camera, Barbara Saltamartini, o della candidata alle primarie del Pd, Laura Puppato, intente a perorare la firma di tutte le altre parlamentari.
Favorevole anche la responsabile di Futuro e Libertà Donne, Elisa Petroni che sottolinea come si debba spingere l’uomo ad un cambio di mentalità e di atteggiamento, attraverso anche specifici e rilevanti deterrenti penali. La nuova legge potrebbe, in futuro, aiutare tutte le donne vittime di abusi e soprusi, spingendole, con maggior serenità, a cercare aiuto nelle autorità, fiduciose in una punizione esemplare per coloro che ne abusino in qualsiasi forma