Creato da metybarbi il 09/08/2008
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IL GASLIGHTING

Post n°1 pubblicato il 09 Agosto 2008 da metybarbi
Foto di metybarbi

C’è una violenza che non ha scoppi d’ira, al contrario, è muta, insidiosa, fatta di silenzi ostili alternati a motti pungenti. E’ una forma d’abuso antica, perpetrata in modo particolare tra le “sicure” mura domestiche, che lascia profonde ferite psicologiche. Con il presente contributo ho voluto fornire una panoramica generale sugli aspetti psicologici del gaslighting e, in maniera particolare, analizzare l’aspetto giuridico del fenomeno, cercando di offrire indicazioni operative alle vittime di tale condotta.


Gli aspetti psicologici del gaslighting

Il Gaslighting è una tecnica di crudele ed infida manipolazione mentale. Il termine è derivato dal titolo del film “Gaslight” (1944) del regista americano Georg Cukor, uscito in italiano con il titolo di “Angoscia” e tratto dalla pièce teatrale “Angel Street” di Patrick Hamilton (1938), rappresentata in Italia con il titolo “Via dell’angelo” o “Luce a gas”. Si tratta di un melodramma psicologico che narra della vita matrimoniale tra un uomo affascinante ed una bellissima donna. Dopo un periodo felice il rapporto si incrina ed il marito, con una diabolica ed artificiosa tecnica psicologica, alterando le luci delle lampade a gas della casa, spinge la moglie sull’orlo della pazzia. Solo l’intervento di un detective riuscirà a ristabilire la verità, scoprendo che il marito della vittima è uno psicopatico criminale.

Anche il film di Alfred Hitchcock “Rebecca – la prima moglie” (1940), tratto dal romanzo di Daphne du Maurier “Rebecca” (1938), è un chiaro esempio di gaslighting. Una timida ragazza diventa la moglie del vedovo Max De Winter, dopo averlo dissuaso dal suicidio. Nell’antica dimora dove la coppia vive, la nuova signora De Winter si accorge che tutti la considerano inferiore a Rebecca, la prima moglie di Max. In particolare la ragazza è sottoposta ai continui sbalzi d’umore del marito ed alla spettrale presenza della governante, signora Danvers. Quest’ultima, che vive nel ricordo della defunta, sottopone la nuova signora De Winter a continue umiliazioni, tanto da accenderle una sensazione di estraneità e farle nascere intenti suicidi

Il gaslighting è un comportamento che la persona abusante mette in atto per minare alla base la fiducia che la vittima ripone in sé stessa, dei suoi giudizi di realtà, facendola sentire confusa fino a dubitare di stare impazzendo. E’ una subdola azione di manipolazione mentale con la quale il gaslighter, così si chiama l’agente di questo comportamento, mette in dubbio le reali percezioni dell’altra persona, facendola dubitare di se stessa, facendola sentire “sbagliata”.

Non vi sono parole per descrivere la sensazione di morte imminente che prova la persona colpita da questo tipo di maltrattamenti psicologici. Alla vittima è tolta la speranza del domani e ben presto manifesterà problemi psichici e psicosomatici.
In numerosi casi il comportamento di gaslighting è adottato dal coniuge abusante per chiudere rapporti coniugali travagliati dietro ai quali, molto spesso, si celano insoddisfazioni personali e relazioni extraconiugali. Purtroppo la realtà delle famiglie non è quella propinata quotidianamente dalla pubblicità delle merendine.

E’ difficile riconoscere questo tipo di violenza: è insidiosa, sottile, non se ne percepisce l’inizio, a volte è scusata dalla stessa vittima; non si tratta di una deflagrazione d’ira, che almeno è subito identificabile e magari oggetto d’immediata risposta, anche legale. E’ una sottile lama di ghiaccio che s’insinua, molte volte, tra la tranquillità delle mura domestiche. E’ una violenza gratuita e persistente, reiterata quotidianamente che ha la capacità di “annullare” la persona che ne è bersaglio. Si tratta di un vero e proprio lavaggio del cervello, che pone la vittima nella condizione di pensiero di “meritarsi quella punizione”.

Il gaslighting è una forma di violenza che nasce anche all’interno di rapporti precedentemente costruiti sull’amore. Poi, una frustrazione alla quale non si sa adeguatamente reagire e che mette in crisi la sicurezza e la fiducia che ripone in sé il manipolatore e tutto crolla: l’amore diventa maligno, aspro, fa sanguinare il cuore e la psiche della persona colpita dalle molestie. Così come le frecce del mitico Eracle, il gaslighting lascia ferite che nessuno potrà guarire.

- Sei grassa! (magra, brutta, ecc..)
- Scusatela, mia moglie è una deficiente!
- Sbagli sempre tutto! Non ne fai una giusta!
- Ma come non ti ricordi! Me l’hai detto proprio tu!
- Non me l’hai mai detto! Te lo sarai immaginato!
- Le tue amiche sono insignificanti, proprio come te!
- Se ti lascio rimarrai sola per tutta la vita!

 
 
 
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l'amor-te

tetrentatre anni ti ho amato, ma tu non lo hai capito. Ho sempre cercato di renderti felice, mi comportavo come una ammaliatrice. Eri il mio unico pensiero dal mattino alla sera tutto indeavo, per creare atmosfera cenette ,serate romantiche carezze con ardore per destare il tuo cuore, Con la tua ironia tutto deridevi, e il mio amore uccidevi. nel cibo non c'era il sale o mancava di condimento mai... neanche un complimento. Le candele , le carezze ti davano fastidio il tuo brontolio era come uno stillicidio Della mia piccola famiglia come di te ero innamorata l'idea del divorzio non mi ha mai sfiorata Monnezza, merda, davanti a mia figlia, oggi mi hai chiamata mi hai di nuovo tanto addolorata Invece di amarci continuiamo a diffamarci ora che siamo vicini alla morte forse decidiamo di chiudere la porta il mio sogno di morire con te finisce qua nella sua ambiguità. e una strana sorte per l'amore e la morte
 

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