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Mantova


 Inviato da micina700 il 29/03/07 @ 15:08 via WEB Arrivando a Mantova si ha la sensazione di entrare in un mondo irreale: in effetti la città si presenta circondata dalle acque e velata, per la maggior parte dell'anno, da una nebbia argentata da cui emergono le sue due torri e i suoi campanili. E' sorta su due piccole isole formate dai detriti del Mincio, fiume che ancora oggi la bagna su tre lati formando tre laghi: il lago Superiore a nord-ovest, il lago di Mezzo a nord-est e a est il lago Inferiore. Tutto intorno, oltre all'ansa che racchiude l'abitato, si estende una vasta pianura fertile dove regna il silenzio tra le cime dei numerosi pioppi che si alzano verso il cielo. Verso il nord, l'anfiteatro delle colline Moreniche smuove il profilo dell'orizzonte. In territorio mantovano nacque Virgilio, che nella sua poesia ha decantato la sua terra natia intimamente legata a una visione mistica del mondo agreste e al suo amore per l'Italia. Le origini di Mantova risalgono ad un lontano passato: il primo insediamento preistorico si data intorno all'anno 2000 a.C. e la sua evoluzione darà origine verso il 1000 a.C. alla città etrusca ALCUNE RICETTE.. TIPICHE DI MANTOVA.... Risotto coi saltarei saltarei (saltellanti) sono gamberetti di fiume lunghi un paio di centimetri. Un tempo diffusi ovunque nelle acque della provincia ed ora praticamente estinti a causa dell'inquinamento, sono l'accompagnamento ideale per un risotto tanto semplice quanto gustoso. Esecuzione: Cosa dire? Non potrebbe essere piè semplice: i saltarelli fritti si versano sul riso già cotto con tutto l'olio di frittura Luccio in salsa Il pesce, in terra di laghi e paludi, è un alimento tanto diffuso quanto apprezzato. Il motivo fondamentale per cui, in questa rassegna di ricette mantovane, trovate solo il luccio in salsa, non è la scarsa diffusione del pesce, ma la preferenza per le preparazioni semplici. Per i pesci di grossa taglia la cottura preferita era semplicemente in bianco: lessati come il luccio di questa ricetta e conditi con aglio, prezzemolo ed un filo di olio d'oliva. Per i pesci piccoli si preferiva la frittura: interi infarinati se molto piccoli, sfilettati e impanati se un po' pi grandi. Il luccio in salsa tuttavia, anche se si può considerare una variazione sul tema del pesce in bianco, è davvero speciale. Esecuzione: Pulire il luccio e lessarlo in acqua con una carota, sedano, aglio, cipolla, alloro, sale e mezzo bicchiere di aceto. Nel frattempo preparare un battuto molto fine con capperi, un po' di peperoni sott'aceto, prezzemolo, aglio e, se piace, cipolla. In un tegame scaldare olio molto abbondante in cui andrà stemperato qualche filetto di acciuga. Quando l'olio è caldo e le acciughe sciolte, aggiungere il battuto di peperoni con gli altri aromi, un pizzico di sale e una spruzzatina di aceto. Il luccio va spolpato, sminuzzato e lasciato a marinare nella salsa per almeno dodici ore, meglio un giorno intero. Note: Una signora che prepara un eccellente luccio in salsa, dice che, semplicemente, condisce il pesce con una salsa verde preparata con olio ed un battuto fine di prezzemolo, aglio, capperi, acciughe e tanta cipolla. Fa andare il tutto, con un po' di aceto, a fiamma moderata per 15 minuti e poi versa, a caldo, sul pesce. Torta di tagliatelle La torta di tagliatelle è uno dei dolci più noti ed apprezzati dai mantovani, ed anche uno dei più rappresentativi della tradizione locale. Vi sono mandorle, burro e tagliatelle, alcuni degli elementi portanti della cucina mantovana. Ingredienti: 1 uovo di tagliatelle fini 300 gr. mandorle dolci, 300 gr. zucchero, burro q.b. Esecuzione: Si comincia sfilettando le mandorle, si mescolano i filetti con lo zucchero, si fanno quattro parti della miscela di mandorle e tre parti delle tagliatelline. Si forma sul fondo della tortiera uno strato di mandorle e zucchero, poi uno strato di tagliatelle, mandorle e zucchero, tagliatelle etc., finendo con mandorle e zucchero. A completare la torta si aggiungono abbondanti pezzetti di burro su tutta la superficie e si inforna a forno medio (150 potrebbe essere buono). La torta è cotta quando le tagliatelle assumono un bel colore dorato. Note: Alcuni infornano la torta in una crosta di pasta frolla, altri ricoprono il fondo della teglia con un disco della sfoglia da cui sono ricavate le tagliatelle, altri ancora aggiungono zucchero ed un bicchierino di liquore all'anice alla pasta. Per me è inutile. Serve solo a complicare il lavoro ed a nascondere un gusto particolare ed estremamente gradevole. L'unica aggiunta che si può fare è qualche pezzetto di burro in più, negli strati intermedi. Dimenticavo! se ci sono problemi per estrarre la torta fredda dalla tortiera, potete scaldare il tutto sul fornello per qualche secondo, in modo da fondere lo zucchero alla base