provincia meccanica

Grovigli di pensieri


Come sempre, quando arriva l'autunno, comincio a pensare all'estate che è finita e ad un nuovo anno che comincia..A differenza di tanti, per me l'inzio dell'anno è settembre, sarà che il mio "calendario" è ancora rimasto fermo ai tempi della scuola, ma tutti gli anni, di questo periodo, penso al tempo che passa.Cosa è successo quest'anno? Cos'ho imparato?? Cos'è cambiato?Sempre più spesso ho un po' l'impressione che il tempo mi scivoli via dalle mani, che alla fine di ogni giornata, di ogni mese, non è "successo niente": nessun avvenimento sensazionale, nessuna fantastica esperienza, nessun momento che "ricorderò per tutta la vita". Forse è normale, crescendo passa un po' di euforia, o forse no? Fino a due anni fa mi sentivo quotidianamente in corsa, nell'affannosa ricerca della "stabilità": un lavoro "sicuro", che mi entusiasmasse davvero, una persona da amare; non mi accontentavo del mio lavoro di commessa da centro commerciale, delle serate passate tra un locale e l'altro, con le amiche di sempre..a pensarci bene, ora che ho quello che volevo, che ho finalmente trovato un equilibrio professionale ed emotivo, ritorna questa sensazione di angoscia.Ho la sensazione di  perdere del tempo prezioso, di non avere più aspirazioni, passioni, desideri: in poche parole, di non vivere in maniera piena la mia vita.Cosa mi succede?Io amo la mia vita, la mia quotidianità, il mio uomo. Le serate insieme alla mia nipotina, il cinema, le serate a due..ma mi sento di colpo dieci anni in più, catapultata in uno scenario che non conosco, fatto di impegni lavorativi, di cose da ricordare.Mi sembra di conoscermi più, sono spinta avanti da un filo invisibile.