Bello...Premessa:da quando, 6 anni fa, mio figlio (Cri, il grande) ha iniziato la sua avventura calcistica nella polisportiva del mio quartiere di origine (qui da noi appartenere ad un quartiere, o porta, o sestiere che dir si voglia è un marchio a vita...avete presente Siena? Bè lì questa cosa si sente solo nei giorni del Palio, qui è per sempre...) fino al momento della separazione l'ho accompagnato sempre io ed ho visto crescere anche quei ragazzi con cui condivide lo spogliatoio da sempre...Quando erano piccoli, specie dopo le partite o gli allenamenti, ho vissuto sempre lo spogliatoio aiutandoli a sbrigarsi e a farli risolvere in situazioni che pian piano hanno poi fatto da soli...farsi la doccia, asciugarsi i capelli (cosa chissà perchè sempre un po' odiata), raccogliere i panni, lasciare il più possibile in ordine, non rompere nulla (sia in casa ma soprattutto quando giocavano fuori casa) e nel frattempo scherzare con loro, commentare la partita appena finita o l'allenamento, sentire un po' i problemi che avevano...e spesso caricarne in auto qualcuno e riaccompagnarli a casa o a giocare fuori quando non c'era il minibus...mi sono inventato allenatore in qualche caso di emergenza, infermiere per qualche piccolo infortunio, psicologo altre volte per non far discriminare nessuno nel gruppo o aiutare qualcuno un po' timido a socializzare (mio figlio devo dire che in questo mi aiutava molto)....E sono cresciuti e diventati ora un bel gruppo di amici..(l'avevo già accennato qualche post fa)..Poi, per due anni, Cri non ha voluto che lo accompagnassi più (perchè ce l'aveva con me) e poi che lo accompagassi ma senza restare a guardarlo...Ora...dall'inizio di questa stagione calcistica (settembre) tutto è tornato quasi normale: lo accompagno, spesso insieme a Giò, resto ad osservarlo, discutiamo insieme com'è andata la partita, gli suggerisco qualcosina sulle cose che deve migliorare...con molta calma...ma...Ieri...finita la partita (1-1), dove è stato protagonista di tre belle parate di cui una veramente spettacolare (devo ammettere che non me l'aspettavo!!), in campo esterno, rientro negli spogliatoi con loro ed è stato un ritorno al passato...chiacchiere, scherzi, commenti con tutti i ragazzini ormai dodicenni che mi conoscono..un ritorno al "asciugati i capelli Edo che fuori è umido" " vieni Manù che disinfettiamo la ferita che ti sei fatto" " Marco sbrigati che qua ci chiudono gli spogliatoi e tu sei sempre l'ultimo" " Daniele oggi finalmente hai corso di più!! Era ora!!" " ma quale arbitro, ve la prendete sempre con lui, oggi il pareggio è giusto perchè alla fine avete mollato e vi hanno ripreso.."..tutto con un bel sorriso, qualche cinque a chi finiva e andava via, una stropicciata di capelli ai più piccoli ed il resoconto se tutti avevano come tornare a casa...Manù lo abbiamo riportato insieme a noi...Bello...
Come una volta....
Bello...Premessa:da quando, 6 anni fa, mio figlio (Cri, il grande) ha iniziato la sua avventura calcistica nella polisportiva del mio quartiere di origine (qui da noi appartenere ad un quartiere, o porta, o sestiere che dir si voglia è un marchio a vita...avete presente Siena? Bè lì questa cosa si sente solo nei giorni del Palio, qui è per sempre...) fino al momento della separazione l'ho accompagnato sempre io ed ho visto crescere anche quei ragazzi con cui condivide lo spogliatoio da sempre...Quando erano piccoli, specie dopo le partite o gli allenamenti, ho vissuto sempre lo spogliatoio aiutandoli a sbrigarsi e a farli risolvere in situazioni che pian piano hanno poi fatto da soli...farsi la doccia, asciugarsi i capelli (cosa chissà perchè sempre un po' odiata), raccogliere i panni, lasciare il più possibile in ordine, non rompere nulla (sia in casa ma soprattutto quando giocavano fuori casa) e nel frattempo scherzare con loro, commentare la partita appena finita o l'allenamento, sentire un po' i problemi che avevano...e spesso caricarne in auto qualcuno e riaccompagnarli a casa o a giocare fuori quando non c'era il minibus...mi sono inventato allenatore in qualche caso di emergenza, infermiere per qualche piccolo infortunio, psicologo altre volte per non far discriminare nessuno nel gruppo o aiutare qualcuno un po' timido a socializzare (mio figlio devo dire che in questo mi aiutava molto)....E sono cresciuti e diventati ora un bel gruppo di amici..(l'avevo già accennato qualche post fa)..Poi, per due anni, Cri non ha voluto che lo accompagnassi più (perchè ce l'aveva con me) e poi che lo accompagassi ma senza restare a guardarlo...Ora...dall'inizio di questa stagione calcistica (settembre) tutto è tornato quasi normale: lo accompagno, spesso insieme a Giò, resto ad osservarlo, discutiamo insieme com'è andata la partita, gli suggerisco qualcosina sulle cose che deve migliorare...con molta calma...ma...Ieri...finita la partita (1-1), dove è stato protagonista di tre belle parate di cui una veramente spettacolare (devo ammettere che non me l'aspettavo!!), in campo esterno, rientro negli spogliatoi con loro ed è stato un ritorno al passato...chiacchiere, scherzi, commenti con tutti i ragazzini ormai dodicenni che mi conoscono..un ritorno al "asciugati i capelli Edo che fuori è umido" " vieni Manù che disinfettiamo la ferita che ti sei fatto" " Marco sbrigati che qua ci chiudono gli spogliatoi e tu sei sempre l'ultimo" " Daniele oggi finalmente hai corso di più!! Era ora!!" " ma quale arbitro, ve la prendete sempre con lui, oggi il pareggio è giusto perchè alla fine avete mollato e vi hanno ripreso.."..tutto con un bel sorriso, qualche cinque a chi finiva e andava via, una stropicciata di capelli ai più piccoli ed il resoconto se tutti avevano come tornare a casa...Manù lo abbiamo riportato insieme a noi...Bello...