IL VOLO DEL FALCO

STUPRO (infame vergogna)


Urlo e sperodi soffocare senz'aria…è lui su di me.Nel fango melmososi secchi la pellee rimetta le vesti…l’estraneo dentro me.Non guardarmi così,nei tuoi occhi accecatiorrore e tormento.Ti scongiuro fermati ora,placati furia devasta,lasciami andare…non farmi del male.Scoppia mio petto, gelati pelleche non cerca caloreil suo corpo su me.Solo è il doloreche diserta l’amoree oscuro attendela resa del piacere.In ciò che ho sognatotrascritto nel cuore,
che tu, indegno, getti nel vento.Or che vomiti il tuo semevorrei saperequanto in fondopoi si scompare.Sorridi, incapace d’amoreche solo brutalmentepretendi d’ottenere.Lacrime spoglie bramano nevescendi, candida e pura,avvolgi il mio gelido corpodi manto ovattato.Prosciuga il suo schifoe congela il doloredi cui è infame e indegno.Tu, che sei cotonee cadi tra la neve distratta,ripugnante meschinitàservita senza piacere.Dedicata a coloro che hanno subitostupri, abusi e violenze... di ogni tipoGli orchi lasciano i segni: non solo sulla pelle, ma anche nell'anima. I segni sulla pelle nel tempo possono scomparire, quelli impressi a fuoco, NO!Chi abusa delle donne è solo un vigliacco, che fugge d'innanzi al loro cuore e ritorna solo per strapparne le carni.