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I giorni perduti.....

Post n°24 pubblicato il 24 Settembre 2011 da Me_stesso_sempre

Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa,
Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo
che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria
del muro di cinta, e caricava la cassa sul camion.
Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito.
Allora lo inseguì in auto.
E il camion fece una lunga strada, fino all'estrema periferia
della città fermandosi sul ciglio di un vallone.
Kazirra scese dall'auto ed andò a vedere.
Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e , fatti pochi passi,
la scaraventò nel vallone,
che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.
Si avvicinò all'uomo e gli chiese:
"Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco, 
Cosa c'era dentro? E cosa sono tutte queste casse?
"Quello lo guardò e sorrise:
"Ne ho ancora sul camion da buttare. Sono i giorni."

"Che giorni?"

"I tuoi giorni."

"I miei giorni?"

"I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso.
Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto?
Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?"
Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso.
Scese giù per la scarpata e ne aprì uno.
C'era dentro una strada d'autunno , e in fondo Graziella,
la sua fidanzata, che se ne andava per sempre.
E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo. C'era una camera d'ospedale,
e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava.
Ma lui era in giro per affari.
Ne aprì un terzo.
Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk,
il fedele mastino, che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa.
E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa quì alla bocca dello stomaco.
Lo scaricatore stava dritto sul ciglio del vallone,
immobile come un giustiziere.
"Signore!" gridò Kazirra, "mi ascolti".
Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico.
Almeno questi tre. Io sono ricco.
Le darò tutto quello che vuole.
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare
un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi
e che nessun rimedio era più possibile.
Poi svanì nell'aria, e all'istante scomparve
anche il gigantesco cumulo di casse misteriose.

E l'ombra della notte scendeva.

Commenti al Post:
laura.curt
laura.curt il 24/09/11 alle 11:07 via WEB
Nelle nostre mani abbiamo solo questo istante di realtà... o lo viviamo... o lo lasciamo per sempre non vissuto. Grazie amore bello...è un magnifico regalo per me oggi questo tuo post...lo conserverò nel cuore!
 
 
Me_stesso_sempre
Me_stesso_sempre il 24/09/11 alle 11:12 via WEB
con il cuore te lo regalo Laura...cerchiamo di non perderli, di dire il meno possibile "lo farò..."...
 
   
laura.curt
laura.curt il 24/09/11 alle 11:26 via WEB
...lo sai qual'è il mio moto ora...lo farò è solo un ricordo lontano...ma ricordo che mi ha accompagnato per lungo tempo...e molte cose dovevano essere fatte...colte...prese...e conservate...cose che potevano essere preziose ma ora non posso essere certa di questo perchè non le ho vissute!
 
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