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UN POLIZIOTTO


Un poliziotto è, come tutti gli uomini, un impasto di santo e di peccatore. Tra tutti è il più necessario ed il meno desiderato. Una creatura senza nome che chiamiamo"signore" quando ci è davanti e "bastardo" appena ci volta le spalle. Deve essere diplomatico, capace di distinguere tra le personee dare a ciascuna l'impressione di essere il vincitore. Ma se è cortese è un adulatore,se non lo è, è un maleducato. Se è elegante è vanitoso, se è trasandato, è uno zotico. Deve prendere decisioni che ad un avvocato richiederebbero un mese. Ma se si affretta è negligente, se va coi piedi di piombo è pigro. Il poliziotto deve essere il primo ad arrivare sul posto di un incidente e deve emettere sentenze infallibili, deve essere capace di far ripartire il respiro che si è fermato, di arrestare un'emorragia, di cucire una ferita, o aspettarsi di essere citato in giudizio. Deve conoscere ogni arma, sparare in corsa, colpire dove non fa male, essere in grado di neutralizzare due uomini grossi due volte luie con la metà dei suoi anni, ma senza danneggiare l'uniforme e senza essere brutale. Se siete voi a colpirlo per primo, è un vigliacco, se è lui, è un violento. Da un capello deve riuscire a descrivere il delitto, l'arma con cui è stato compiuto, il criminale e dove si nasconde. Ma se lo cattura è fortuna, se non ci riesce è un incapace. Se è promosso ha degli appoggi politici,altrimenti è un incapace che non vale due soldi. Il poliziotto deve essere un sacerdote, un assistente sociale, un diplomatico, un simpatico ragazzo ed un gentiluomo. E deve essere anche un genio per riuscire a mantenere la famiglia con lo stesso stipendio del poliziotto. (ANONIMO) In almeno un ufficio di ogni Questura trovate appesa questa definizione, che, tra l'altro, i poliziotti sentono molto vera.