Una vacca incazzata

Un buon politico è come un ladro onesto


Henry Louis Mencken, giornalista statunitense vissuto a cavallo delle due Guerre soleva spesso dire: "se l'esperienza ci insegna qualcosa ci insegna questo: che un buon politico, in democrazia, è tanto indispensabile quanto un ladro onesto".Ciò è tanto ovvio quanto il Sole che sorge ogni mattina nella nostra democrazia.Se ci riflettiamo un momento non si ricorda, a memoria d'uomo, un politico italiano che abbia agito come l'etimologia della stessa parola vuole rappresentare: nell'esclusivo interesse della cosa pubblica, della polis, della comunità che si rappresenta senza ricercare sempre e comunque un proprio interesse personale.Invece oggi assistiamo sempre di più ad ogni livello politico, dalle Circoscrizioni Comunali alle Camere del Parlamento, ad atteggiamenti da parte dei cosiddetti "politici" di un agire sempre più sfrontato ed impunito per un tornaconto personale e dei propri interessi.Non c'è deputato, senatore o amministratore locale che non agisca nell'interesse privato in completo dispregio per coloro i quali lo hanno votato confidando nella sua azione "politica".Oggi questo termine, "politica", è completamente svuotato, svilito, deturpato, mortificato.I signori del potere ne hanno fatto un personale alibi dietro a cui celare interessi ed affari più o meno leciti ma da cui gli unici a trarne vantaggio sono solo ed esclusivamente loro.Esiste un teorema a tal riguardo che invito chiunque a smontare:la candidatura è di per se oggi in Italia, una mercificazione della propria posizione:chiunque si candidi, a qualsiasi livello è come se offrisse in una vetrina di Amsterdam i propri servigi verso un determinato gruppo di persone più o meno influenti, che con il loro agire, condizionano gli esiti elettorali.Nell'esatto istante in cui si viene eletti già il politico deve qualcosa a qualcuno: si è già scesi a compromessi che prima o poi costituiranno una merce di scambio, un debito, un ricatto.Non c'è Decreto Legislativo che non contenga un cavillo od un comma i cui effetti (favorevoli) ricadano direttamente o indirettamente a favore dell'estensore (guarda caso) del provvedimento stesso o dei suoi "affiliati".Oggi i governi non sono elettivi, espressione del popolo, ma sono rappresentazione di partiti e quindi di piccoli gruppi ristretti di soggetti che gestiscono la cosa pubblica come un loro personale portafogli da cui prelevare ogni qualvolta, come bambini viziati ne abbiano bisogno per capricci o per vezzi....Per quanto un uomo possa provare a far politica con le migliori delle intenzioni, una volta eletto non potrà sfuggire a questo perverso e schiacciante sistema, per cui ne rimarrà, prima o poi, invischiato.Essere politici oggi significa vendersi a qualcuno prima ancora di provare a fare qualcosa... e questo è davvero devastante in una società in cui il confiltto di interessi è la prima causa di non - governo che di fatto ha ammazzato senza appello questa nazione.