Diary

RIPENSANDOCI...ripensandoti


Non è bastato nemmeno questo.Nemmeno fingere di esserti passato la mano sulla coscienza.E’ solo una sbornia la tua. Qualcosa che ancora non va via degli attimi trascorsi insieme.Ma ora c’è sempre qualcosa che manca, un’indefinibile vuoto, un’indifferenza assurda ...senza comprensione.  Ci vorrebbe di più, ci vorrebbe un segnale,  forse un gesto inconsueto. Qualcosa che trasformi il deserto in una meraviglia.Un incertezza in una nuova consapevolezza. Una carezza, una parola diversa, forse.Forse basterebbe sconvolgere le ordinarie abitudini del  silenzio,dirsi le cose non dette, molte, troppe, che ti restano lì,  appese in gola, E non sai, o forse non vuoi dirle.Rimarremo cosi...tra la voglia di parlare e l’incapacità di dire, passerà il tempo, l’Estate, altro. Il silenzio sarà totale. Lo strappo allargherà i suoi contorni. Sarà meglio, sarà peggio. Sarà cosi e basta.  Forse basterebbe non vedere le cose nel modo in cui si è abituati a vederle, cambiare le regole, sconvolgere la confortante abitudine.Sarebbe importante. Ora è come scoprire una piccola agonia, un senso di estraneità, di non appartenenza a niente, a nessuno.  Ma lo so, è un tormento senza alternativa. E ciò che è andato perso ora non puoi più restituirlo.