Forse è soltanto un caso. Ma nel momento esatto in cui Prodi aveva la percezione che il Senato non gli rinnovava la fiducia, Joacquin Almunia, commissario europeo agli Affari economici, svelava l’ultimo bluff del governo: il risanamento dei conti pubblici.Il commissario europeo, infatti, rileva che il risanamento dei conti pubblici è “inadeguato”. Tre i motivi alla base del giudizio. Il primo. Nella legge finanziaria vengono previsti sgravi fiscali sui salari non agganciati al contenimento delle spese, ma alla dinamica della crescita. Un rischio per la tenuta dei conti pubblici. Con l’occasione, Bruxelles torna a criticare l’uso disinvolto dei “tesoretti” fiscali, frutto di una sottostima delle entrate ed estremamente agganciati all’andamento del ciclo economico. Il secondo. La Commissione critica come il pareggio di bilancio, non solo venga raggiunto dall’Italia nel 2011 (cioè un anno dopo quanto stabilito a livello europeo), ma anche che le azioni per raggiungerlo sono concentrate dopo il 2008. Per di più, il governo non indica “come” queste azioni di forte correzione dei conti dello Stato vengano seguite da misure concrete. Il terzo. I buoni risultati di riduzione del deficit nel 2007 (sotto il 2% del pil, ha detto Prodi) sono stati raggiunti esclusivamente – dice la Commissione europea – attraverso un forte inasprimento fiscale, e non attraverso una riduzione della spesa. Tra l’altro il buon andamento del gettito è strettamente legato all’andamento dell’economia. Ne consegue che di fronte ad un rallentamento del ciclo, il quadro di finanza pubblica rischia di deteriorarsi rapidamente. Oltretutto perché appesantito da un debito che rischia di risalire a causa sia della dinamica dei tassi d’interesse, sia per il calo del pil.Almunia, quindi, smonta quello che Prodi e Padoa Schioppa consideravano il loro fiore all’occhiello.Meglio tardi che mai!
L'ULTIMA PAGLIACCIATA
Forse è soltanto un caso. Ma nel momento esatto in cui Prodi aveva la percezione che il Senato non gli rinnovava la fiducia, Joacquin Almunia, commissario europeo agli Affari economici, svelava l’ultimo bluff del governo: il risanamento dei conti pubblici.Il commissario europeo, infatti, rileva che il risanamento dei conti pubblici è “inadeguato”. Tre i motivi alla base del giudizio. Il primo. Nella legge finanziaria vengono previsti sgravi fiscali sui salari non agganciati al contenimento delle spese, ma alla dinamica della crescita. Un rischio per la tenuta dei conti pubblici. Con l’occasione, Bruxelles torna a criticare l’uso disinvolto dei “tesoretti” fiscali, frutto di una sottostima delle entrate ed estremamente agganciati all’andamento del ciclo economico. Il secondo. La Commissione critica come il pareggio di bilancio, non solo venga raggiunto dall’Italia nel 2011 (cioè un anno dopo quanto stabilito a livello europeo), ma anche che le azioni per raggiungerlo sono concentrate dopo il 2008. Per di più, il governo non indica “come” queste azioni di forte correzione dei conti dello Stato vengano seguite da misure concrete. Il terzo. I buoni risultati di riduzione del deficit nel 2007 (sotto il 2% del pil, ha detto Prodi) sono stati raggiunti esclusivamente – dice la Commissione europea – attraverso un forte inasprimento fiscale, e non attraverso una riduzione della spesa. Tra l’altro il buon andamento del gettito è strettamente legato all’andamento dell’economia. Ne consegue che di fronte ad un rallentamento del ciclo, il quadro di finanza pubblica rischia di deteriorarsi rapidamente. Oltretutto perché appesantito da un debito che rischia di risalire a causa sia della dinamica dei tassi d’interesse, sia per il calo del pil.Almunia, quindi, smonta quello che Prodi e Padoa Schioppa consideravano il loro fiore all’occhiello.Meglio tardi che mai!