Varese Città Nuova

NO, VELTRONI CAN'T


Se lo scopo era quello di determinare una atmosfera di suspence intorno alla prossima Costituente del Partito democratico, bisogna riconoscere che Veltroni è riuscito nell’intento. Grazie al discorso di domenica scorsa ne sappiamo di più, circa le intenzioni “democrat”. Già si sapeva che si sono messi in testa di avere le stesse chance di Obama di vincere le elezioni (“Yes, we can”), e dopo Spello si sa anche per che cosa sono convinti di potercela fare. Il programma che propongono agli italiani è di quelli che è impossibile rifiutare: tagliare le tasse, aumentare gli stipendi, e, naturalmente, dare la caccia agli evasori. Programma che calza a pennello sulla ottimistica visione veltroniana di un’Italia felice, scalpitante verso traguardi di benessere sempre più avanzati. In pratica, il Paese di Bengodi. La curiosità di apprendere con quali mezzi il Pd di Veltroni si propone di conseguire traguardi così desiderabili, spiega il clima di attesa della Costituente. Dopo l’affermazione “we can”, e la specificazione dei prodigi  (what) che è possibile fare, non resta che svelare il mistero circa il “come” si intenda realizzare le promesse.  Il “come” è importante, perché il manierismo dell’affresco color di rosa delle condizioni dell’Italia riconsegnata dal governo Prodi, sa di canzonatura. Il risanamento dei conti pubblici è illusorio, con un deficit 2008 al 2,6% (e non al 2,2 preteso da Prodi), il ritorno di fiamma inflazionistico del 2,9%, una Pil che annaspa per dilatare la speranza di crescita dallo 0,6 all’1%. E il macigno dei 767 miliardi di tasse (48% della ricchezza nazionale) che schiaccia la ripresa possibile. Con il rallentamento congiunturale annunciato dalle condizioni dell’economia mondiale, e un oneroso rinnovo del contratto del pubblico impiego in arrivo, Veltroni dovrebbe sforzarsi di essere molto convincente sul “come” per ridurre il sospetto di turlupinatura elettoralistica che circonda il suo inossidabile ottimismo. Intende impegnarsi a tagliare la spesa pubblica? E in quali comparti?  Non basta che il Partito democratico si presenti alle elezioni senza il solito contorno dei cavalieri dalla triste figura della sinistra comunista, per far dimenticare che il suo gruppo dirigente, nelle precedenti incarnazioni partitiche, si è sempre qualificato per la fede nella formula del tassa-e-spendi. E’ una cosa buona che adesso professi un’altra religione e si dica disposto a rovesciare i vecchi altari per  nuovi oggetti di culto. Ma Veltroni non può pretendere di essere creduto sulla parola quando si proclama rinato (born again) a nuova vita. Non se ne abbia male, ma qualche spiegazione dovrà pure essergli richiesta, e dovrà sforzarsi di apparire convincente.