Creato da varese.cittanuova il 27/11/2006

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« LA MONNEZZA DELLA IERVOLINOL'INTOLLERANZA DEGLI IGNORANTI »

DISASTRO...!!!!!

Romano Prodi continua a ostentare un insensato ottimismo di maniera – nonostante gli effetti devastanti della guerra della monnezza e le persistenti, insanabili tensioni nella sua coalizione – e sostiene addirittura di avere raddrizzato le sorti del Paese. Questa affermazione suona particolarmente grottesca e irrisoria per milioni e milioni di italiani che scoprono ogni giorno quanto possa essere gelido e amaro un inverno immiserito da tasse, carovita galoppante e aumenti tariffari. L’accresciuta pressione fiscale ha impoverito, in misura considerevole, oltre al ceto operaio, gran parte del ceto medio e sono tantissime ormai le famiglie italiane che hanno scoperto la “sindrome della quarta settimana”, l’impossibilità, cioè, di arrivare a fine mese senza ricorrere a prestiti o intaccare i risparmi.

La recente rilevazione di un’associazione di consumatori documenta che nel 2007 il tasso d’indebitamento delle famiglie, rispetto all’anno precedente, è praticamente raddoppiato. Scivolano intorno alla soglia di povertà famiglie che il reddito certo da lavoro, in altre stagioni, metteva al sicuro da gravi ristrettezze.

 

Il prelievo sui Bot - Le due finanziarie del governo Prodi hanno falcidiato retribuzioni e pensioni, hanno impoverito il Paese, rendono incerto e difficile il futuro di tanti giovani in cerca di lavoro.

La proteste di tutte le categorie - pubblici dipendenti, forze di polizia, docenti, autonomi, professionisti, commercianti, agricoltori eccetera – unite alle pressioni dei sindacati confederali, hanno costretto il governo ad ammettere che il potere d’acquisto di salari e pensioni è diminuito. Prodi pochi giorni fa ha anche promesso che il fisco sarà più leggero per i lavoratori dipendenti che non abbiano redditi alti, ma nessuno crede ormai alle sue promesse e lo stesso ministro dell’Economia sostiene che allo stato non è possibile individuare un qualche tesoretto da spendere in quella direzione. Fra le ipotesi che circolano, c’è quella di utilizzare, per ridurre le tasse ai dipendenti, il maggior gettito ottenuto con l’aumento delle imposte sulle rendite finanziarie: una classica manovra truffaldina, si darebbe un’elemosina a lavoratori e pensionati e contemporaneamente li si toserebbe aumentando il prelievo sui Bot.

 

Ici - Di recente il governo ha alzato un polverone propagandistico per avere disposto in finanziaria una lieve riduzione dell’Ici. Ma questo sgravio è vanificato, per moltissimi cittadini, dall’aumento della stessa imposta decisa da tanti comuni. Va ricordato che il governo di centrodestra aveva “congelato” il potere degli enti locali di aumentare le imposte locali e le addizionali sull’Irpef e sul consumo dell’energia, ma il governo Prodi ha restituito a regioni, province e comuni la facoltà di ritoccare al rialzo i tributi di loro competenza. Ce n’è abbastanza per vanificare la riduzione dell’Ici, anzi per togliere ai contribuenti più di quanto loro non si conceda. Non è tutto, moltissimi comuni stanno notificando in questi giorni ai propri cittadini l’intimazione a indicare i nuovi, più alti estimi catastali. Questo comporterà un rilevante aumento dell’Ici e la maggiorazione, secondo i comuni che hanno avviato la procedura, dovrebbe essere retroattiva fino al 2002. Ciò potrebbe comportare un maggiore esborso, per appartamenti fino a 100 metri quadri, anche di 1.000 euro. Altro che sgravi.

 

Carovita - Sui bilanci familiari gravano gli aumenti dei prezzi dei generi di prima necessità, dalla pasta al latte, dalla carne ai formaggi, dal pesce agli ortofrutticoli. Per giustificare l’impennata dei prezzi si tirano in ballo i mercati internazionali, le tensioni determinate dall’aumento dei consumi nei Paesi emergenti e la riduzione delle aree destinate alle tradizionali colture dei cereali e dei foraggi.

Ma non bisogna dimenticare che l’attuale governo non ha fatto nulla per difendere e sostenere l’agricoltura nazionale, per rendere il Paese meno esposto alle tensioni esterne. Soprattutto, non bisogna dimenticare che il forte rialzo dei prezzi registrato sin dall’autunno 2007 è stato anche il frutto dell’insensata pressione fiscale su imprese grandi e piccole, industriali, commerciali, di servizi. Non si può pensare di aumentare il prelievo fiscale, di aumentare gabelle e balzelli, bolli vessazioni burocratiche senza che tutto questo si rifletta su costi e prezzi. In autunno, in sostanza, si sono cominciati a contabilizzare gli effetti della finanziaria 2007.

 

Energia e carburanti – Tutte le famiglie italiane si devono misurare con gli aumenti delle bollette di gas e luce. Si paga di più per il rialzo del prezzo del petrolio e del gas, ma pesa su questi rincari anche l’incapacità di un piano energetico serio, capace di ridurre la dipendenza dell’Italia dall’estero e di attenuare gli effetti della fluttuazione dei prezzi. L’utilizzo di rigassificatori, ad esempio, renderebbe più economica e più certa l’importazione di gas, ma la componente ambientalista della coalizione di governo ha bloccato la realizzazione di questi impianti. Così come ha bloccato l’ampliamento dei depositi di stoccaggio del gas, che ridurrebbe l’effetto delle oscillazioni di prezzo sui mercati internazionali. Manca, all’attuale esecutivo, la capacità di guardare al di là del contingente e delle miserevoli polemiche interne che ne rendono così precaria e dannosa la permanenza al potere.

Famiglie e imprese, poi, debbono fare i conti con gli aumenti dei prezzi dei carburanti. Benzina e gasolio hanno toccato record storici. Anche in questo caso si tira in ballo l’aumento del prezzo del greggio, ma si vuole ignorare che circa il 60 per cento del prezzo è dovuto alle imposte. Il fisco, per far crescere la competitività delle imprese e alleviare i disagi delle famiglie dovrebbe limitare le sue pretese, ma questa è una delle cose che non si può ottenere dal governo Prodi.

Se si aggiungono a questi rincari gli aumenti delle tariffe autostradali e dei pedaggi autostradali si ottiene un quadro veramente allarmante. Le associazioni consumatori stimano che, a parità di entrate, la stragrande maggioranza delle famiglie dovrà sborsare, nel 2008, anche oltre 1.000 euro in più rispetto al 2007 per consumi non voluttuari e tariffe.

 

Mutui – Non è tutto, purtroppo. Per migliaia e migliaia di famiglie c’è anche il maggior costo dei mutui casa a tasso variabile, dovuto all’aumento del costo del denaro. C’è un crescente, obiettivo disagio in vasti strati della popolazione, ma il governo non riesce a modificare una vecchia visione della politica economica basata sull’utilizzo predatorio della leva fiscale. Si pensi che nelle pieghe dell’ultima finanziaria è stato inserito un aumento di mezzo punto (dal 2,5 al 3 per cento) degli interessi dovuti da chi ha debiti col fisco.

Le tasse, come gli esami, non finiscono mai.

MA CHE AVRA' DA RIDERE STO' P.......REMIER????????

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