Varese Città Nuova
Newsletter attività politiche cittadine
Post n°286 pubblicato il 16 Maggio 2008 da varese.cittanuova
Ieri, 15 maggio 2008, su proposta dell'Ing. Bruno Paolillo, Capo Gruppo di Forza Italia nella Circoscrizione n.3 del Comune di Varese (VA), il Consiglio circoscrizionale ha approvato all'UNANIMITA' l'intitolazione a <>, di un delizioso parco ubicato all'incrocio tra il Viale Padre G.B. Aguggiari e la Via Vannucci. Quest'intitolazione può definirsi vermante "storica" se solo si pensa a come, appena qualche decennio orsono, Varese accolse la squadra di pallacanestro israeleiana del Maccabi Tel Aviv B.C. , che pure è una delle squadre più blasonate e prestigiose d'Europa in quanto dal 1958, anno della sua prima partecipazione ad una competizione europea, ha ottentuto ben 376 vittorie su 602 gare disputate, diventando il secondo club europeo più vincente della storia. In occasione della sua trasferta varesina il Maccabi fu accolto da un'indegna gazzarra inscenata da gruppi neonazisti e squadracce neofasciste che presero d'assalto il palazzetto dello sport di Varese, senza che le Forze dell'Ordine, pur massicciamente presenti, potessero riuscire a garantire il corretto e sereno svolgimento dell'incontro sportivo programmato.... Oggi una Varese ben diversa e motivata, decide d'intitolare un parco a Chi ed a Quanti spesero la propria esistenza insegnando agli altri e/o costituendo esempio per loro di come solo l'Amore e l'abnegazione per il proprio prossimo costituiscano motivi validi per cui effettivamente vivere la Vita, indipendentemente dal colore della pelle, dal Credo religioso o dall'ideologia politica di questo Prossimo.... Quanto è più bella questa Varese dallo Spirito autenticamenticamente libero e libertario.....!!!!!!!!!!!! Ing. Bruno Paolillo |
Post n°285 pubblicato il 16 Maggio 2008 da varese.cittanuova
Riceviamo dagli Amici della fondazione "Giorgio Perlasca" (www.giorgioperlasca.it), e volentieri pubblichiamo: 14 maggio 1948 - 14 maggio 2008 60° anniversario dello Stato d'Israele A 60 anni dalla nascita dello Stato ebraico il 14 maggio 1948 sulla base della risoluzione 181 delle Nazioni Unite, oggi Israele è lunico Stato al mondo la cui legittimità viene messa in discussione dalla maggioranza dei Paesi arabi e musulmani. Questi, pur essendo membri dellOnu e pur avendo il dovere di attenersi alla sua Carta, continuano a negare il diritto allesistenza di uno Stato anchesso membro dellOnu e pienamente legittimato dal diritto e dalla comunità internazionale. Ancor più preoccupante è il fatto che alcuni di questi Paesi, con in testa il regime nazi-islamico iraniano di Khamenei e di Ahmadinejad, perseguono deliberatamente e pubblicamente lobiettivo della distruzione di Israele anche con la minaccia della bomba atomica che mirano ad ottenere in flagrante violazione delle risoluzioni dellOnu. Nonché tramite il sostegno ai gruppi terroristici dellHezbollah, di Hamas e di altre sigle palestinesi, arabe ed islamiche che hanno fatto delleliminazione fisica di Israele la loro stessa ragion dessere ricorrendo allarma disumana e abietta del terrorismo suicida. |
Post n°284 pubblicato il 13 Maggio 2008 da varese.cittanuova
Il Consiglio di Circoscrizione n. 3 si riunisce presso la sede circoscrizionale Scuola Elementare “Canetta”, in via Canetta, 12 (Sant’Ambrogio).
MARTEDI’ 20 MAGGIO 2008 - ORE 21.00
per la trattazione del seguente ORDINE DEL GIORNO:
1. Interventi di apertura.
3. Adozione delle modifiche al Regolamento Comunale per la disciplina degli impianti di comunicazione elettronica. Parere.
4. Concessione patrocinio circoscrizionale alla Festa della Torre di Velate, organizzata dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, delegazione di Varese - per la giornata di domenica 20 luglio 2008.
5. Richiesta di collaborazione e patrocinio per la “Festa della Birra” organizzata dal Circolo Cooperativo di Velate che si svolgerà nei giorni 4 -5 -6 luglio 2008. Comunicazioni del Presidente. |
Post n°283 pubblicato il 12 Maggio 2008 da varese.cittanuova
Il prossimo GIOVEDI 15 MAGGIO alle h. 21,00 presso la scuola Canetta (Via Canetta - Varese) si riunisce il Consiglio di Circoscrizione n.3 per discutere, tra l'altro, dell'intitolazione di un giardino pubblico tipizzato dalla presenza d'alberi di alto fusto a <<PARCO PERLASCA - IL GIARDINO DI GIUSTI>>. Questa iniziativa, di per se già importante, assume particolare rilievo considerando come Varese ed il varesotto in genere rappresentino realtà territoriali in cui è sempre Giorgio Perlasca è stato una persona che, avendo trovato nell'amore e nel sacrificio verso il proprio prossimo l'unico ed autentico motivo per cui vale davvero la pena di spendere l'umana esistenza, costituisce un altissimo e sempre vivo esempio, la cui fulgida memoria è indiscutibilmente degna d'essere tramandata alle futre generazioni. E' per questo importante che tale iniziativa, pur proposta da Forza Italia, non abbia una "targa" politica, ma, proprio in virtù dell'ampio respiro che la porta a travalicare ogni confine religioso, etnico e di credo ideologico, possa essere condivisa da tutti gli Uomini di Buon Senso e di Buona Volontà. Riportiamo di seguito il testo della mozione che sarà discussa in Circoscrizione: MOZIONE
INTITOLAZIONE DEL GIARDINO PUBBLICO UBICATO ALL’INCROCIO TRA LE VIE “ATTO VANNUCCI” E “PADRE G. B. AGUGGIARI” ALLA MEMORIA DI GIORGIO PERLASCA GRANDE ITALIANO E “GIUSTO DELLE NAZIONI”
In questi tristi tempi di odi razziali e violenze, nei quali bestemmiando il nome di Dio si versa sangue innocente… In questi bui periodi nei quali gli anziani ed i deboli troppo spesso vengono considerati non con il debito rispetto, bensì con fastidio ed irrisione… In queste oscure stagioni in cui i bambini e gli stessi infanti sempre più frequentemente vengono fatti oggetto non di tenerezza, ma di bestiale violenza e libidinose perversioni… In tali tempi, insomma, in cui corre con sempre maggior cogenza la necessità di offrire alti esempi e riferimenti certi alle giovani generazioni perché sappiano riconoscere nell’amore e nel sacrificio verso il loro prossimo gli autentici scopi per cui vale la pena di vivere la vita, proponiamo l’intitolazione del nuovo giardino che sorge tra le vie Aguggiari e Vannucci, a Giorgio Perlasca – Il giardino dei Giusti.
Quella di Giorgio Perlasca è la straordinaria vicenda di un uomo che, pressoché da solo, nell’inverno del 1944 spacciandosi per console spagnolo riuscì a salvare migliaia di innocenti da un assurdo sterminio voluto dalla follia nazista.
LA VITA Giorgio Perlasca nacque a Como il 31 gennaio 1910. Negli anni Venti aderì con entusiasmo al fascismo, in particolar modo alla sua versione dannunziana e nazionalista, tanto che per sostenere le idee di D’Annunzio litigò pesantemente con un suo professore che aveva condannato l’impresa di Fiume, e per questo motivo fu espulso per un anno da tutte le scuole del Regno.
Coerentemente con le sue idee, partì come volontario prima per l’Africa Orientale e poi per la Spagna. Tornato in Italia al termine della guerra civile spagnola, entrò in crisi il suo rapporto con il fascismo. Ciò essenzialmente per due motivi: l’alleanza con la Germania nazista, contro cui l’Italia aveva combattuto solo vent’anni prima, e le leggi razziali entrate in vigore nel 1938 che sancivano la discriminazione nei confronti di uomini e donne considerati “inferiori” e sub-umani solo perché appartenenti ad altre razze. Abbandonò allora il partito fascista. L’Armistizio tra l’Italia e gli Alleati (8 settembre 1943) lo colse a Budapest: sentendosi vincolato dal giuramento di fedeltà prestato al Re, Perlasca rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, e venne quindi internato per alcuni mesi in un castello riservato ai diplomatici da cui successivamente riuscì ad evadere quando, usando abilmente carta intestata e timbri autentici, compilò di suo pugno la propria nomina ad Ambasciatore spagnolo, e la presentò al Ministero degli Esteri ungherese, dove le sue credenziali furono accolte senza riserve.
Dicembre 1944 – Gennaio 1945: i 45 giorni di “Jorge Perlasca” Pur avendo tra le mani la possibilità di mettersi in salvo, Perlasca restò a Budapest. Nelle millantate vesti di diplomatico resse pressoché da solo l’Ambasciata spagnola, organizzando l’incredibile “impostura” che lo portò a proteggere, salvare e sfamare giorno dopo giorno migliaia di ungheresi, per lo più (ma non solo) di religione ebraica, disumanamente ammassati in orrende “case protette” lungo il Danubio, tutelandoli dalle incursioni naziste, recandosi quotidianamente alla stazione per cercare di recuperare quanti già pronti per la deportazione nei lager della Germania hitleriana, trattando ogni giorno con il Governo ungherese e le autorità tedesche di occupazione, rilasciando migliaia di salvacondotti a rischio di poter essere smascherato ad ogni istante, così ponendo continuamente a rischio la propria vita, pur di riuscire a salvare quella del proprio prossimo.
Il ritorno a casa Dopo l’entrata in Budapest dell’Armata Rossa, Giorgio Perlasca venne fatto prigioniero. Liberato dopo qualche giorno, e dopo un lungo e avventuroso viaggio attraverso i Balcani e la Turchia riuscì finalmente a rientrare in Italia ove divenne un “uomo qualunque”, conducendo una vita normalissima. Chiuso nella propria riservatezza non raccontò a nessuno, nemmeno in famiglia, la sua storia di coraggio, altruismo e solidarietà.
Solo grazie ad alcune donne ungheresi, ragazzine all’epoca delle persecuzioni, che attraverso un giornale di Budapest ricercarono notizie del diplomatico spagnolo che durante la seconda guerra mondiale le aveva salvate, la vicenda di Giorgio Perlasca è uscita dal silenzio. Le testimonianze dei salvati sono giunte a migliaia, e sotto pressione dei giornali, delle televisioni e dell’opinione pubblica internazionale, lo stesso Perlasca ritenne giusto iniziare a recarsi nelle scuole per raccontare quel che aveva compiuto e, soprattutto, tutto ciò cui aveva assistito. Non certo per protagonismo, ma proprio perché riconobbe che è necessario rivolgersi alle giovani generazioni affinché tali follie non abbiano mai più a ripetersi.
Emersa dopo un silenzio durato quasi mezzo secolo, la storia di questo “eroe per caso”, il cui nome oggi si trova a Gerusalemme tra quello dei “Giusti delle Nazioni”, dimostra che per ogni individuo è sempre possibile assumersi la responsabilità personale per la difesa della vita e dell’umanità.
I Giusti, secondo quanto messo in rilievo dal museo dell’Olocausto di Gerusalemme (lo Yad Vashem), sono quegli uomini che hanno saputo individuare il male, e hanno rischiato la loro vita per salvare delle altre vite minacciate da un progetto totalizzante di tipo politico, sociale o religioso. E ciò indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, o dal credo politico dei perseguitati.
A ciascuno di questi uomini lo Yad Vashem ha dedicato un albero nel “Giardino dei Giusti”: uno di questi porta il nome di Giorgio Perlasca.
Una volta emersa la vicenda, Giorgio Perlasca ha ricevuto numerose onorificenze: Israele gli concede la cittadinanza onoraria; nel 1989 viene proclamato, primo tra gli italiani, “Giusto tra le Nazioni”; l’Italia gli conferisce la Medaglia d’Oro al Valor Civile ed il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica (la più alta onorificenza prevista dal nostro ordinamento); l’Ungheria gli assegna la massima onorificenza nazionale, la Stella al Merito, durante una sessione speciale del Parlamento; la Spagna, gli ha conferito l’onorificenza di Isabella la Cattolica; gli Stati Uniti nel 1990 lo invitano a posare la prima pietra del Museo dell'Olocausto di Washington.
Innumerevoli sono anche i riconoscimenti di associazioni e fondazioni private, così come in moltissime città italiane vi sono vie e piazze che portano il suo nome.
Il 28 e 29 gennaio 2002, in coincidenza del Giorno della Memoria istituito da una recente legge italiana in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, RaiUno in prima serata ha trasmesso il film tv “Perlasca. Un eroe italiano”.
Questo film in due puntate, frutto di una co-produzione tra Rai Fiction e France 2, ha fatto conoscere al vasto pubblico la straordinaria figura di Giorgio Perlasca, insegnando a milioni di persone cosa significhi essere veramente un “Giusto”.
Particolarmente significativa risulta quindi l’intitolazione a Giorgio Perlasca – Il giardino dei Giusti del parco alberato che, sito all’incrocio tra Viale Aguggiari e la Via Atto Vannucci, è posto proprio in fregio alla Chiesa dedicata alla memoria di Padre Massimiliano Kolbe, altra altissima e nobile figura, esempio di altruismo, che sacrificò la propria esistenza per salvare quella altrui dalla barbarie del fanatismo e delle persecuzione nazista.
Varese, lì 11.10.2007 Bruno Paolillo |
Post n°282 pubblicato il 11 Maggio 2008 da varese.cittanuova
Convocazione Consiglio Provinciale |
Inviato da: J.S.Veron81
il 27/11/2009 alle 14:48
Inviato da: nerokolore
il 17/04/2008 alle 11:05
Inviato da: FiorVita
il 12/02/2008 alle 16:06
Inviato da: Aldus_r
il 27/01/2008 alle 20:37
Inviato da: Aldus_r
il 27/01/2008 alle 19:46