Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

Mente e cuore

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Post N° 87

Post n°87 pubblicato il 26 Maggio 2007 da VegaLyrae

Il mio Incipitario...

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Raccolgo con piacere l’invito di ossimora a  scrivere gli incipit dei 5 libri che hanno avuto un’importanza esistenziale nella mia vita. Premetto che, come lettrice, non sono certo al suo livello per cui i miei testi  sono molto più terra-terra; e non sono nemmeno sicurissima che i libri di cui riporto gli incipit abbiano segnato la mia esistenza. Ma sono comunque libri che mi sono piaciuti. Ce ne sarebbero stati degli altri che hanno avuto un ruolo importante per me, ma purtroppo adesso non li ho qui disponibili perché li tengo altrove. Uno fra tutti è “Niente e così sia” della Fallaci, libro che ho amato molto e che più che mai rende incomprensibili ai miei occhi le posizioni dei suoi ultimi anni di vita.
Comunque, fra quelli che ho qui con me, mi piace ricordare questi: 

Oggi è caduto il muro di Berlino.
Tutto è cominciato quel 9 novembre 1989, con la caduta del muro. E non possiamo immaginare che cos’altro crollerà con lui. Così parlò quel giorno Violeta Dasinski.
Avrei potuto prevederlo, se solo fossi stata più attenta. Il suo sguardo nella fotografia rivela un senso di abbandono che non avevo mai notato prima. Come se la coscienza le si fosse diluita negli occhi.
(ANTIGUA, VITA MIA – Marcela Serrano)
 

All’inizio Eurinome, Dea  di Tutte le Cose, emerse nuda dal Caos e non trovò nulla di solido per posarvi i piedi: divise allora il mare dal cielo e intrecciò da sola una danza sulle onde. Sempre danzando si diresse verso sud e il vento che turbinava alle sue spalle le parve qualcosa di nuovo e di distinto; pensò dunque di iniziare con lui l’opera della creazione.
(I MITI GRECI –Robert Graves)
 

Il bambino era inchiodato alla porta come un uccello del malaugurio: I suoi occhi plenilunio erano quelli di una civetta. Loro erano sette e salivano le scale quattro a quattro. Naturalmente ignoravano che stavolta gli avevano inchiodato un moccioso sulla porta. Pensavano di aver già visto tutto e quindi correvano verso la sorpresa. Ancora due piani e un piccolo Gesù di sei o sette anni avrebbe sbarrato loro la strada.
(MONSIEUR MALAUSSENE –Daniel Pennac) 


Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche.
(CENT'ANNI DI SOLITUDINE - Gabriel Garcia Marquez)


I bambini vennero presto ad assistere all’impiccagione. Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.
Uno strato di neve fresca copriva il paese come una nuova mano di colore e le loro orme furono le prime ad intaccarne la superficie immacolata. Passarono tra le casupole di legno camminando sul fango ghiacciato delle viuzze e raggiunsero la piazza del mercato dove attendeva la forca.
(I PILASTRI DELLA TERRA – Ken Follett)


Ecco fatto.
Ah già, dimenticavo: dovrei passare la palla ad altri cinque amici; i primi nomi che mi vengono in mente sono JA.Prufrock, santaguero, Writer, amoildeserto, ombra_luminosa, lilith, archetyponlupopezzato e polystirene,  ma per non discriminare nessuno, lancio la palla a chiunque vorrà raccoglierla, nella speranza che non cada miseramente a terra. :o)

 
 
 
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