Mente e cuore

Post N° 14


  Così parlò Zarathustra….A dispetto della mia formazione scientifica ultimamente mi sorprendo a osservare come certi episodi tendano a  ripetersi; apparentemente e razionalmente sono coincidenze, ma comincio a dubitare che  forse non lo siano.Lo stesso tipo di eventi, diversissimi tra loro e indipendenti l’uno dall’altro, ma nella stessa identica sequenza, si stanno ripetendo nella mia vita a distanza di 24 anni.Corsi e ricorsi storici.Probabilmente è dall’osservazione di situazioni come queste che l’umanità ha dato vita a superstizione e  scaramanzia…o forse esiste davvero un ”eterno ritorno” e il mondo non è regolato solo da leggi meccanicistiche come ho sempre creduto…"Guarda questa porta carraia![…]. Due sentieri convengono qui: nessuno li ha mai percorsi fino alla fine. Questa lunga via fino alla porta e all'indietro dura un'eternità. E quella lunga via fuori della porta e in avanti è un'altra eternità. Si contraddicono a vicenda questi sentieri; sbattono la testa l'un contro l'altro, e qui, a questa porta carraia, essi convergono. In alto sta scritto il nome della porta: "attimo''. Ma,  per qualcuno che ne percorresse uno dei due sempre più avanti e sempre più lontano, credi che questi sentieri si contraddiranno in eterno?". […] Guarda questo attimo! Da questa porta carraia che si chiama attimo, comincia all'indietro una via lunga, eterna: dietro di noi è un'eternità. Ognuna delle cose che possono camminare, non dovrà forse avere già percorso una volta questa via? Non dovrà ognuna delle cose che possono accadere, già essere accaduta, fatta, trascorsa, una volta? E se tutto è già esistito, che pensi di questo attimo? Non deve anche questa porta carraia esserci già stata? E tutte le cose non sono forse annodate saldamente l'una all'altra in modo tale che questo attimo trae dietro di sé tutte le cose a venire? E dunque anche se stesso? Infatti, ognuna delle cose che possono camminare, anche in questa lunga via al di fuori, deve camminare ancora una volta! E questo ragno che indugia strisciando al chiaro di luna e persino questo chiaro di luna e io e tu bisbiglianti a questa porta di cose eterne bisbiglianti - non dobbiamo tutti esserci stati un'altra volta? e ritornare a camminare in quell'altra via al di fuori, davanti a noi, in questa lunga orrida via; non dobbiamo ritornare in eterno?" [...] Le anime sono mortali come i corpi. Ma il nodo di cause nel quale io sono intrecciato, torna di nuovo, esso mi creerà di nuovo! Io stesso appartengo alle cause dell' eterno ritorno. Io torno di nuovo, con questo sole, con questa terra, con quest' aquila, con questo serpente; non a nuova vita o a vita migliore o a una vita simile: io torno eternamente a questa stessa identica vita […] . (“Così parlò Zarathustra”  - F. Nietzsche  - 1881) …ed io attendo, mio malgrado,  il ritorno dello stesso epilogo…