Mente e cuore

Post N° 35


Il Passaporto del domani.....
Il 6 aprile 2000 la società americana Celera Genomics ha annunciato di avere decodificato i 3 miliardi di "caratteri" che compongono il genoma di ogni essere umano. Una simile conquista scientifica ha aperto la strada  per la messa a punto di nuove cure per malattie molto diffuse come cancro, diabete, affezioni cardiovascolari, ecc.  La rivoluzione è già iniziata con l’avvento dei cosiddetti microarrays o chip a Dna: supporti di silicio grandi come un’unghia grazie a cui è possibile leggere migliaia di geni in pochi minuti.  Con questi strumenti i ricercatori possono oggi confrontare il Dna di moltissimi pazienti alla ricerca delle variazioni che sono statisticamente più frequenti nelle persone malate rispetto a quelle sane; oppure più frequenti in chi risponde in modo anomalo a un certo farmaco. Le potenzialità in campo diagnostico e terapeutico sono enormi e un giorno i medici guarderanno al nostro profilo genetico con la facilità con cui oggi leggono la glicemia o il tasso di colesterolo. Ma le nuove prospettive scatenano anche grandi appetiti.   Con il pretesto di inventare i farmaci del futuro, aumenta la tentazione di brevettare i geni, privatizzarli e controllarne l'uso.Inoltre l'accesso all'informazione genetica relativamente facile crea notevoli preoccupazioni che riguardano l’uso dei test genetici. Si tratta, infatti, di un'informazione che non riguarda solo il singolo individuo,  ma tutti coloro che condividono il suo patrimonio genetico e che ha implicazioni anche per le generazioni future, considerata la trasmissione verticale delle patologie genetiche.Al di là dunque dei vantaggi che queste tecnologie possono portare dal punto di vista medico, vi sono grosse implicazioni anche sotto l’aspetto giuridico e non solo relativamente a problemi di paternità rivendicate.Conoscere i segreti del Dna potrebbe permettere ad esempio agli assicuratori di selezionare, eliminare o penalizzare i loro clienti in funzione dei rischi genetici.  Inoltre anche i datori di lavoro potrebbero volersi servire di questo tipo di diagnosi per conoscere il "profilo genetico” di un candidato ed eliminare coloro che risultassero "inadatti"; oppure le Banche. Quale Banca concederebbe un mutuo ventennale se esiste solo la possibilità che questo non verrà sanato? La medicina predittiva, con i suoi test genetici capaci di svelare il segno di una futura malattia - probabile o ineluttabile, trattabile o meno - ci getta brutalmente nel futuro, con la spaventosa responsabilità che ne deriva per coloro che sanno.   E può inoltre compromettere totalmente qualità della nostra vita; chi di noi vorrebbe sapere con un anticipo di 20 anni che sicuramente si ammalerà di una patologia per cui non esiste  una cura?Da qui nasce l'urgenza di legiferare in modo opportuno anche in questo nuovo settore che sta diventando sempre più una realtà attuale. E permettere da un lato i progressi della medicina e il diritto alla salute e dall’altro garantire a ciascuno di noi la legittima privacy e la possibilità di inserirsi nella società senza discriminazioni.