Mente e cuore

Post N° 69


Nèmesis..
[...] A volte si chiedeva perché il proprio Io fosse così.Viso dolce e solare, era difficile che se la prendesse per qualcosa o che si incazzasse. La rabbia  era un sentimento che non le apparteneva; lo trovava del tutto irrazionale.  Preferiva invece discutere e cercare di capire.  Ma c'erano alcune cose - poche a dire il vero - ma alcune ce n'erano, che le facevano letteralmente andare il sangue alla testa.E allora diventava rancorosa e vendicativa come un elefante, anche a distanza di anni, quando ormai la persona in questione nemmeno si ricordava più dell’accaduto.  Nel frattempo lei rimaneva assolutamente  gentile nei suoi confronti.Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo, e bastava che l'altro pronunciasse la giusta "parola chiave", che scattava  la sua rivalsa.Gli occhi le si riempivano d’odio e con "due semplici frasi" riferite agli eventi passati, riusciva a raggelare l'interlocutore, del tutto impreparato a quella reazione.  Suo malgrado,  era capace  così di compromettere un rapporto anche in via definitiva.Però fino a quel giorno non le era ancora successo di incorrere in un errore fatale. L’odio offusca la mente e lì per lì non aveva realizzato che quelle  "due semplici frasi" rivolte a qualcuno,  potessero risultare fortemente offensive anche per qualcun altro. Ottenne così  il suo  record personale: era stata in grado, in un colpo solo, di compromettere  ben due rapporti e a poco era valso il porgere le sue scuse.  Anzi,  ironia della sorte, era stata condannata ad una specie di pena del contrappasso che,  per una settimana, l'aveva  resa completamente afona! [...]Why worry?