Tacchi a spillo...
[…] Talvolta si dimenticava che col tacco da 10 non doveva mettere il borotalco sotto la pianta del piede perchè poi questo le sarebbe scivolato in avanti facendola riempire di vesciche. Come quel sabato sera. Una passeggiata per le vie del centro l’aveva scarnificata a sangue, ma siccome voleva fare la figa, aveva sofferto in silenzio e lui nemmeno si era accorto delle smorfie sul suo viso o che a tratti rallentava il passo. Mentre cercava di resistere al dolore, rifletteva che gli uomini troppo concentrati su se stessi andrebbero eliminati alla radice, ma purtroppo una donna se ne rende conto sempre troppo tardi e fino all’ultimo non ci vuole credere. E’ straordinario come spesso non siano i problemi veri, ma i dettagli - quelle gocce che fanno traboccare il vaso - a far decidere di troncare con una persona.Fecero colazione insieme al bar, con lui che gustava golosamente i pasticcini e lei alla disperata ricerca della farmacia di turno dove comperare i cerotti, perchè così non riusciva nemmeno a camminare. Volle pagare lei il conto, come a dirgli: "Sei un pezzente!", ma lui probabilmente non prestò nemmeno attenzione alla stizza con cui lei gettò i soldi sul piattino vicino alla cassa. Accompagnarla in farmacia fu un optional. A casa il ricordo di chi fin troppe volte si era preso cura dei suoi piedi, col cuore gonfio d' amore, posizionando ad uno ad uno quei cerotti, le fece scendere due lacrime a rigarle il viso. Poi pensò che in fondo certe esperienze servono da lezione: aiutano finalmente a far apprezzare ciò che si posseva e che ora non si possiede più.E allora, dopo aver cancellato definitivamente il nome di lui dalla rubrica, spense il cellulare e decise che quella domenica pomeriggio sarebbe rimasta a casa […]