Mente e cuore

Post N° 99


 Violeta Dasinski
 “Cosa stai facendo?”“Contabilità,” mi rispose con ilarità.“Conti fiammiferi?”“No, uomini. Ogni fiammifero rappresenta un uomo con cui ho fatto l’amore. Lasciami concentrare, non voglio lasciarne fuori nessuno”.“Non  ti sembrano già tanti?”Mi guardò:“No, perché? Anzi, ne sono molto orgogliosa”.Per pudore non volli contarli e mi voltai dall’altra parte. Ma in quel momento doveva essere arrivata almeno a venticinque.Più tardi, durante la mia passeggiata quotidiana sulle colline, al di là della considerazione che la concezione del peccato di Violeta era molto lontana dalla mia, ripensai ai suoi amori: nonostante fossero stati numerosi, non mi erano mai sembrati contingenti, bensì vissuti con pienezza, tenerezza, serietà e desiderio. Violeta e la vulnerabilità. Ai suoi occhi, probabilmente, io dovevo vivere con ordinaria  moderazione. Ai miei occhi, lei è vissuta con una sistematica assenza di calcolo. Del resto non c’è da stupirsi, mi sono detta, Violeta non conosce il termine calcolo. (da M. Serrano “Antigua, vita mia” pg 87 – Feltrinelli)