Mente e cuore

Post N° 105


Esami di riparazione...
Oggi in tutta Italia sono scesi in piazza oltre 300 mila studenti delle superiori per protestare contro una serie di mal funzionamenti nel mondo della scuola; primo fra tutti la reintroduzione degli esami di riparazione.I ragazzi contestano che è assurdo rischiare la bocciatura con una sola insufficienza e mi stupisce vedere che questa generazione trovi strano ciò che per noi era assolutamente scontato, ovvero di poter essere promossi alla classe successiva solo dopo aver conseguito la sufficienza in tutte le materie. In fondo, non trattandosi ancora di scuola dell’obbligo, questa dovrebbe essere la conditio sine qua non.  La reintroduzione degli esami di riparazione è - secondo me - l’unica via per porre fine allo scandaloso sistema dei debiti formativi con il quale, pur dovendo riparare una, o molto spesso più insufficienze, c’era già la certezza della promozione. Credo che psicologicamente sia molto diverso studiare con l’incognita del risultato o farlo invece sapendo già che, comunque andranno le cose, si è sicuramente ammessi alla classe successiva.  Mi chiedo quale studente in queste condizioni passi o abbia passato o passerebbe l’estate sui libri. Ed ecco perchè quasi mai i debiti vengono superati ed il 46% degli studenti viene promosso con la persistenza di almeno un debito.  Con l’attuale sistema le insufficienze del biennio risultano assolutamente irrilevanti; il debito del triennio ha invece effettivamente una ripercussione sul voto di maturità, ma evidentemente non basta come deterrente.Ormai sono passati i tempi dei professori schiavisti e venire bocciati o avere dei debiti significa proprio non essersi impegnati per niente. Studiare, ahimè,  costa fatica e a nessuno piace passare le giornate chiuso in casa; per farlo bisogna avere la giusta motivazione che purtroppo, soprattutto in età adolescenziale, non è quasi mai rappresentata dalla passione per gli argomenti o dall’obiettivo del diploma da raggiungere. E’ brutto da dirsi, ma è l’amara verità: l’unico deterrente veramente efficace sembra essere il rischio della bocciatura. Con questo non voglio certo dire che bisogna instaurare un clima di terrore, né che gli insegnanti non debbano fare di tutto per motivare ed appassionare i ragazzi a ciò che viene loro proposto, però…Ed è brutto dirsi, ma è un’altrettanto amara verità che il progressivo degrado a cui sta andando incontro la scuola, dipende in una certa misura anche dal fatto che siamo fin troppo preoccupati dei diritti dei ragazzi e ci dimentichiamo troppo spesso dei loro doveri. Il loro dovere precipuo è quello di studiare.  Penso che qualsiasi Consiglio di classe che si rispetti, anche in caso di non superamento dell’esame di riparazione, prima di bocciare uno studente con una sola insufficienza terrà conto del caso particolare e dell’impegno da lui dimostrato.Probabilmente ai miei tempi si andava a scuola con troppa ansia e stress e i professori erano visti più come dei nemici che come delle guide. Oggi per fortuna le cose sono cambiate e tra docenti e alunni c’è un rapporto molto più vicino e confidenziale; ma purtroppo la giusta via di mezzo è sempre difficile da raggiungere e mantenere, infatti siamo caduti nell’estremo opposto, cioè verso la totale perdita di impegno da parte degli studenti e la mancanza di rispetto verso gli insegnanti, e i recenti episodi di bullismo lo dimostrano. Ecco perché forse a volte un giro di vite risulta necessario.