Mente e cuore

Post N° 110


Il brivido dell’imprevisto...
 Sono a pranzo in un self-service: riso allo zafferano, una coppetta di fragole, acqua e lo scontrino per un caffè al banco. Mi siedo a un tavolo d’angolo da cui si apprezza la vista di tutta la sala e comincio a mangiare riflettendo sui soldi appena buttati nel mio recente shopping.Un uomo sulla quarantina è seduto al tavolo di fronte; sollevo lo sguardo e i  nostri occhi si incontrano. Mi fissa. Sostengo lo sguardo per un attimo, poi, con indifferenza,  riprendo a mangiare; ma ogni volta che alzo la testa lui è lì che mi squadra. Queste situazioni sono una sfida per me e lo metto alla prova per vedere chi dei due distoglie gli occhi per primo. Non cede.Allora con disprezzo guardo la sua mano sinistra e penso:“ Ma dove credi di andare con quella fede al dito, brutto porco?!” Lui lo capisce e per un po’ smette di scrutarmiRifletto che in fondo è un uomo affascinante; dev’essere senz’altro un bancario: esamino le sue mani mentre sbucciano la frutta, il taglio ordinato dei suoi capelli, l'abbigliamento e quella lieve brizzolatura sulle tempie. Sì, è senz’altro un bancario.Vedendo che lo osservo incuriosita riprende timidamente a guardarmi, ma nel frattempo ho finito di manguare, mi alzo, e mi dirigo al banco a prendere il caffè. Il tempo di ordinare e me lo trovo alle spalle. “Mi scusi….”  fa lui, titubante.“Ah beh, questa poi…!” dico a me stessa e mi giro pronta a fulminarlo.“… ma lei non lavora presso….?”“…??!!??…”Solo allora riconosco dietro una montatura elegante gli occhi verdi e belli di un rappresentante con cui un paio d’anni prima avevo contrattato l’acquisto di uno strumento per la struttura dove lavoravo.….quando si dice non essere fisionomisti!!