Metamorfosi…
Ultimamente mi soffermo a pensare a come la mia vita sia cambiata negli ultimi tempi.
Mi sembra di non essere più nemmeno la stessa persona di qualche anno fa; è come se tutti i miei principi, le cose importanti, ciò in cui credevo si fossero improvvisamente sovvertiti.
E l’innesco di tutto è avvenuto nel giro di un paio di mesi.
E’ stato come scoperchiare un vaso di Pandora: è bastata una goccia dall’apparenza insignificante e tutti i mali accumulati per anni sono usciti fuori inondando e travolgendo ogni ambito della mia esistenza.
Per molto tempo ho tentato di uscire da certe dinamiche, dalle pastoie che mi incastravano e dai subdoli ricatti che mi paralizzavano.
Per anni ho cercato disperatamente la chiave giusta, un punto di forza che funzionasse da fulcro su cui far leva per liberarmi di quelle catene dorate. Ci sono catene che sono sottili e invisibili come la tela di un ragno, ma che ti immobilizzano non meno delle catene d’acciaio.
Abiti che ti vengono cuciti addosso e che ti opprimono dandoti una veste che non è la tua, e indossarli è una violenza quotidiana che fai a te stessa.
Alibi che hai creato per riempire il tuo tempo e la tua mente; improbabili carriere che hai inseguito…
Hai perfino rinunciato a mettere a fuoco le immagini al di là dei vetri per non vedere che fuori c’era il mondo e la vita, e che il sole sorgeva ogni mattina.
Poi la chiave è saltata fuori quando ormai non la cercavi più, e lo ha fatto sotto mentite spoglie per cui ci hai messo un po’ a riconoscerla. Eppure è sempre stata lì, sotto i tuoi occhi.
E’ bastato un attimo di disattenzione, una svista banale, e ho svoltato, ma subito dopo ho realizzato che il ritorno non era più possibile: non ero più la stessa persona di prima, non ero più io.
O forse ero finalmente e veramente io dopo tanto tempo.
E tuttora mi rendo conto che ormai è una via di sola andata; tornare indietro significherebbe morire.
Per cui lo dico: se mai un giorno lo farò, vorrà dire che sono già morta.
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