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Post n°38 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da VegaLyrae
Traffico a Roncobilaccio... ...è solo che in certi momenti... ma nonostante ciò, |
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Direi che piuttosto Roncobilaccio è una specie di linea dello spartiacque tra la ragione e il sentimento; il versante della ragione è quello che ti fa scendere con cautela, rispettando il codice della strada. Il versante del sentimento è quello che ti fa volare a rotta di collo con le gambe che tremano, il cuore che batte all'impazzata e l'adrenalina a mille. Diciamo che raramente si trova il coraggio di buttarsi in questa direzione... ma spesso vorremmo che ci fosse. :o)
Comunque io non ho detto che "se c'è la certezza di non star male, non si è sufficientemente coinvolti"; ho detto che "se non si è sufficientemente coinvolti si ha la certezza di non star male": è leggermente diverso. Quanto più si è coinvolti, tanto più si ha paura di perdere l'altro, e tanto più si rischia di soffrire; se non si è coinvolti, anche questa paura sussiste molto meno. Ciò non toglie comunque, che come dici giustamente tu, esistono ostacoli che ragionevolmente vanno evitati per il proprio bene.
Ma per tornare al tema del post: credo che in una società civile la convivenza di molti individui, tutti caratterialmente diversi l'uno dall'altro - alcuni più "tranquilli" e altri più "aggressivi"- richieda necessariamente la creazione di regole per un vivere comune, in cui vengano esplicitati i diritti e i doveri di ognuno. Altrimenti succederebbe ciò che dice Hobbes, ovvero: "Homo homini lupus". E per citare una frase fin troppo inflazionata: "la tua libertà inizia dove finisce la mia". Sono certa che ognuno di noi abbia una sua legge morale, come dice Kant, ma sono anche convinta che tra l'averla e il rispettarla possano correre delle grosse differenze. Che poi la Chiesa Cattolica abbia dato e continui a voler dare una certa impronta un pò forzata e spesso faziosa alla morale, anche qui sono d'accordo con te.
La vita è bella e imprevedibile e andrebbe vissuta con totalità e passione, ma come dici tu c'è il freno a mano, ecco allora perchè oltre al "Lo farei se me lo consentissero" va aggiunto anche il "Lo farei se io io stesso me lo consentissi!.
Considertato che il motivo per cui ti ho mandato un messaggio in privato è stato per chiederti come mai avevi chiuso il tuo blog, dilungati pure quanto vuoi, e se dovessero venirti delle crisi di astinenza da blog, usufruisci pure del mio per argomentare ciò che vuoi. Buona domenica.
Mi ha risposto: "Non ce n'è bisogno che lo apri amore, ne ho almeno un paio già aperti. Basta che mi paghi quelli".
...che poi l'uomo si faccia molte domande esistenziali a cui difficilmente durante il suo cammino di vita trova risposte, è un'altra questione ancora.
Mi hai posto tre spunti di riflessione in sole quattro righe di commento.. ci penserò. Un sorriso :o)
Meglio Nascere riprodursi morire.
Studiare possedere consumare.
Meglio studiare condividere consumare.
Non mi ricordo chi disse che i comunisti si dividono in fascisti ed antifascisti. Mi pare che fu Flajano ma non ci giurerei.
Nascere, scopare, riprodurci e toglierci dalle palle non è altro che la reazione nucleare che rende infinito il processo chiamato "vita".
Senza "riproduzione" e senza "condivisione" la reazione si spegnerebbe.
L’amore? Ce lo siamo inventati solo per rendere meno noioso il processo.