Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

Mente e cuore

effetti collaterali

 

 

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Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da VegaLyrae

Venezia ...

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Mi ha sempre messo molta  tristezza e stress il Natale;
quest'obbligo di festa a tutti costi;
quest'ostentazione di gioia e sorrisi e questa corsa agli addobbi e ai regali.
C’è qualcosa di molto stridente nel Natale: è  un paradosso.
Un contrasto tra il calore delle feste e delle luci accese su mille abeti,  ed il freddo della più disperata solitudine dell’anima.
E' un paradosso  il Natale, un po’ come  Venezia.

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Commenti al Post:
lilith_0404
lilith_0404 il 04/12/06 alle 23:02 via WEB
niente di più penoso di dover ridere per forza quando si ha la morte nel cuore...''vesti la giubba, e la faccia infarina... '' ricordi, la celebre aria del Rigoletto? ma la colpa non é della festa, come sempre la causa non é fuori, ma dentro di noi. Ricordo natali in cui sarei voluta sparire, e chiudere il mondo fuori, e non vedere e non sentire nessuno.Ma era perché la persona con cui avrei voluto essere non stava con me. Ora invece mi dispiace solo che mia madre non voglia più invitare tutti i fratelli e le sorelle al pranzo di natale come facevamo fino a un paio d'anni fa, e ci si debba accontentare di vedersi al pomeriggio...
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 04/12/06 alle 23:19 via WEB
Dici che il problema sta dentro di noi? Non so dirti se nel mio caso sia così; so solo che è da quando ho 20 anni che il Natale mi trasmette questo stato d'animo. Da bambina ero contenta, perchè erano giorni di festa, di doni e di grandi mangiate, ma appena sono diventata adulta mi sono resa conto che era solo una forzatura e un bluf, un pò come quando crescendo, scopri che Babbo Natale non esiste. Non so dirti il perchè di questo mio sentire; forse perchè la mia non è mai stata una famiglia numerosa e non si sono mai fatte quelle mega riunioni con tutti i parenti. Ecco dev'essere proprio per questo: forse in cuor mio ho sempre invidiato quelle famiglie in cui si riunivano tutti quanti insieme per il cenone. Invece anche quest'anno saremo solo in t... due.
 
magdalene57
magdalene57 il 05/12/06 alle 07:52 via WEB
noi fratelli c'incontriamo solo per il natale, facciamo vite troppo diverse, che ci portano lontani, in tutti i sensi., ma cerchiano di non sorridere per forza, parliamo e pariamo, di noi di quello che ci succede, di quelloi che non ci sono, e poi, poi abbiamo i figli, adolescenti e bambini, che ci riconducono per mano ad aspettare babbo natale. e noi lo facciamo. con la loro gioia negli occhi. ecco. direi che sono loro, che ci regalano il natale
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 05/12/06 alle 22:57 via WEB
Beh, in questo caso per voi è un'occasione per ritrovarvi e raccontarvi, e non c'è nulla di falso, ma solo il sentimento dello stare nuovamente insieme. Forse se avessi dei fratelli a cui raccontarmi o dei bambini che prendendomi per mano mi conducessero nella notte di Natale, lo vivrei in modo diverso anch'io
 
   
magdalene57
magdalene57 il 08/12/06 alle 10:19 via WEB
se non siete in tanti ti puoi unire a noi, per tradizione ogni vigilia ospitiamo qualcuno estraneo alla famiglia. è una bella tradizione, credimi..:-)))
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 08/12/06 alle 16:11 via WEB
Grazie Margie, sei molto gentile. Apprezzo molto il tuo gesto,davvero. Ma ho anch'io delle responsabilità nei confronti di chi mi è rimasto. Però la notte di natale rivolgerò un pensiero a te e alla tua famiglia. :o)
 
Ruggineblu
Ruggineblu il 05/12/06 alle 08:49 via WEB
uhm.. sai... in un tempo sbandato come il nostro, dove l'immagine conta più del respiro e dove l'illusione ha preso il posto all'intenzione di certezza, una volta all'anno io adoro osservare di traverso il mio bicchiere di JD, quando verso la mezzanotte emmezza, si lascia colorare dal tremante rossoacceso delle luci dell'albero che rintona nell'angolo del salotto.. mentre nell'intorno, volteggiano ancora i miei sorrisi di bambino quelle mattine di Natale che poi, a guardar bene, si mischiano con quelli di mio figlio che ancora oggi sono uguali a miei. E' un mondo intriso di ruggine.. ma io adoro quando ogni tanto la si può far diventare Blu. Niente e nessuno dovrebbe mai sgualcire quello che di Bello si è posato nel fondo del cuore che ricorda. sta serena.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 05/12/06 alle 22:57 via WEB
:o))
 
elettricomonofase
elettricomonofase il 05/12/06 alle 22:10 via WEB
La tristezza sta nell'obbligo. Nel Natale non c'è intimità. Mentre Venezia è una città molto intima
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 05/12/06 alle 22:45 via WEB
Infatti, la tristezza sta proprio nell'obbligo di vivere una gioia anche se non è sentita. E non lo so se Venezia sia una città molto intima: è una città che ostenta gioia e allegria, scherzi e carnevale, perchè è la città più visitata e famosa del mondo, ma è anche una città che sta morendo. Forse era intima quando ancora era popolata e allora sì le sue calli e i campielli erano magici. Adesso resta pur sempre stupenda, ma se ci vai di notte e vedi la maggior parte delle finestre al buio, perchè gli edifici sono disabitati, allora respiri un'atmosfera magica e irreale, ma molto amara e malinconica al tempo stesso. :o)
 
   
elettricomonofase
elettricomonofase il 09/12/06 alle 09:23 via WEB
Io questo lo trovo molto intimo. Sei tu e Venezia
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 09/12/06 alle 10:48 via WEB
E' vero, vista sotto questo aspetto è tutto molto intimo. Ma è anche un momento particolare, in cui Venezia ha tolto la sua maschera di allegria e sfarzo ostentati per i turisti. E' un momento in cui Lei è se stessa, senza ipocrisie; e anche tu sei te stesso, faccia a faccia con la tua anima. Siete solo tu e Venezia.
 
     
elettricomonofase
elettricomonofase il 11/12/06 alle 18:14 via WEB
io e la mia anima
 
antonello_mi
antonello_mi il 06/12/06 alle 09:42 via WEB
E' tutto un commercio...Natale riesco a nascondere l'amarezza ma il colpo al cuore lo ricevo per carnevale, con le doppie faccie e tutto il resto...e guarda caso Venezia e il carnevale vanno a braccetto. Affettuosamente, Anto.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 06/12/06 alle 19:20 via WEB
No, non sono d'accordo. Carnevale è la festa della burla e della finzione per antonomasia, pertanto non ci si aspetta nulla di diverso se non la maschera e l'impersonificazione dell'altro diverso dal sè. Non c'è ipocrisia in quella finzione. E non c'è obbligo di partecipazione: il Carnevale può essere tranquillamente ignorato se non si ha voglia di ridere.
Il Natale invece è la festa dei buoni sentimenti e del vogliamoci bene a tutti i costi. Anche quando questi sentimenti non ci sono. E quindi bisogna fingerli, ed è praticamente obbligatorio festeggiarlo: "Come si fa a non festeggiare il Natale??"
 
cinico_nick
cinico_nick il 06/12/06 alle 10:27 via WEB
Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia la vende ai turisti che cercano in mezzo alla gente l'Europa o l'Oriente, che guardano alzarsi alla sera il fumo o la rabbia di Porto Marghera. Stefania era bella, Stefania non stava mai male, ma è morta di parto gridando in un letto sudato di un grande ospedale. Aveva vent'anni, un marito, e l'anello nel dito; mi han detto confusi i parenti che quasi il respiro inciampava nei denti. Venezia è un albergo, San Marco è senz'altro anche il nome di una pizzeria, la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra. Stefania d'estate giocava con me nelle vuote domeniche d'ozio. Mia madre parlava, sua madre vendeva Venezia in negozio. Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare, però non ti puoi risvegliare con l'acqua alla gola, e un dolore al livello del mare. Il Doge ha cambiato di casa, e per mille finestre c'è solo il vagito di un bimbo che è nato, c'è solo la sirena di Mestre. Stefania affondando, Stefania ha lasciato qualcosa: Novella Duemila e una rosa sul suo comodino, Stefania ha lasciato un bambino. Non so se ai parenti gli ha fatto davvero del male, vederla morire ammazzata, morire da sola in un grande ospedale. Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità, del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega. Stefania è un bambino, comprare o smerciare Venezia sarà il suo destino, può darsi che un giorno saremo contenti di esserne solo lontani parenti.
 
 
odisseando
odisseando il 06/12/06 alle 10:50 via WEB
azzz.. tolte la parole cantate di bocca...
 
   
VegaLyrae
VegaLyrae il 06/12/06 alle 19:21 via WEB
Beh, stiamo diventando già un bel gruppetto, mi pare.... ;-))
 
stellachedanza
stellachedanza il 08/12/06 alle 02:52 via WEB
Anche io la pensavo come te,poi capii che la mia felicita' ed il mio benessere non dovevano dipendere da cose o situazioni esterne,perche' nella vita tutto e' mutevole e impermanente.Mi ritrovavo cosi' con stati d'animo ballerini che influivano su tutti quelli che mi circondavano.Anche a me da fastidio il consumismo,l'ostentazione di sorrisi a dispetto della sofferenza umana,ma ho imparato a fare a e dire agli altri le cose che fanno bene loro,ad essere felici anche senza il natale...magari seduti su un maciapiede dialogando cuore a cuore con un'altro essere umano.Ciao
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 08/12/06 alle 16:16 via WEB
"La vita è mutevole non permanente", hai perfettamente ragione: tutto scorre e tutto cambia; può cambiare in peggio, ma può cambiare anche in meglio, ed è proprio su questo che dobbiamo far leva. Dopo il Natale inizia l'Anno Nuovo e con esso mille nuove esperienze da fare e da condividere con gli altri, in questo splendido e tragico calderone che è la vita. Grazie della tua visita e del tuo contributo. Un sorriso :o))
 
watanabe68
watanabe68 il 08/12/06 alle 17:18 via WEB
..un pò come Venezia nei quadri di Virgilio Guidi..BACIO!
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 08/12/06 alle 17:40 via WEB
Ecco fatto! Grazie del consiglio. Ricambio il BACIO! :o))
 
eganz
eganz il 09/12/06 alle 11:10 via WEB
Bello il tuo blog! Penso che siamo noi a crearcelo il Natale, come lo desideriamo. Personalmente non vedo l'ora che arrivi per entrare in una specie di letargo. Il massimo sforzo che faro' sara' aggiungere legna alla stufa o voltare pagina del libro. Ogni tanto passero' nella rete. Credo siamo fortunati. A presto e buon we!
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 09/12/06 alle 14:10 via WEB
Grazie. Buon week-end e Buon Natale a te, allora. :o)
 
Traiettorie_Mentali
Traiettorie_Mentali il 10/12/06 alle 21:57 via WEB
credo che si l'approssimarsi delle cose a renderci tristi o allegri, partecipi o passivi, non la cosa in sè. Il giorno di natale è un giorno, 24 ore, cos'è dentro ad altri 364? poco, pochissimo...Venezia è una città triste perchè sta morendo non perchè è morta....Un saluto.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 12/12/06 alle 18:04 via WEB
Sì, probabilmente è l'avvicinarsi della festa e le mille aspettative che in essa si ripone, che rendono il tutto più difficile. Ed è il sapere, che per motivi diversi, queste aspettative non potranno realizzarsi. Ma, hai ragione, che cos'è Natale, in fondo? E' solo 1/365 di anno e il cammino della nostra vita, le gioie, i sogni e i cambiamenti si realizzeranno molto più facilmente ed intensamente negli altri 364 giorni. Un saluto e un Buon Natale.. a prescindere.
 
amoildeserto
amoildeserto il 11/12/06 alle 21:53 via WEB
Credo che siano le situazioni che si vivono a rendere felici o malinconici i giorni, Natale compreso ... certo credo che in momenti così luccicanti chi è solo, senta ancor di più il peso della solitudine.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 12/12/06 alle 18:05 via WEB
Sì, è così... :o)
 
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