Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

Mente e cuore

effetti collaterali

 

 

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Post N° 107

Post n°107 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da VegaLyrae
 

Come eravamo.

Era il 22 novembre 1984 quando il destino le piazzò improvvisamente un muro davanti; quel muro contro il quale lei si schiantò a 100 all’ora.  Fu come un fulmine a ciel sereno a cui non era preparata. Proprio quando l’orizzonte della vita avrebbe dovuto aprirle le strade al mondo, il fato le mise davanti una serie di ostacoli e di difficoltà. Ancora oggi, vedendo delle ragazze diciottenni le guarda con tenerezza e ripensa alla mole di problemi che allora l’avevano travolta, togliendole la spensieratezza ed il sorriso tipici di quell’età.

Ci mise un po’ a riprendersi dall’evento, più da un punto di vista psicologico che concreto, e fu per questa difficoltà che decise di prendersi un paio di “anni sabbatici” come ormai li chiamava. Aveva appena finito il liceo e avrebbe dovuto iniziare l’università; invece non fece assolutamente nulla, tranne convivere con i suoi problemi, alzarsi a mezzogiorno, passare il pomeriggio al bar e le sere in discoteca. Andare in discoteca tutte le sere anche durante la settimana era un lusso che pochi potevano permettersi. Ma la musica di quegli anni era così coinvolgente che lei se lo concesse: scatenarsi le serviva per dimenticare e per sentirsi normale; si era anche creata un bel giro di amici, solo che loro la mattina si alzavano per andare a lavorare e lei dormiva.

A dispetto di ogni previsione, quelli furono tra gli anni più belli della sua vita. Chissà perché nella sua vita gli anni più belli erano sempre quelli conseguenti a grandi disgrazie…

Anche lui, magrolino e insignificante se non fosse stato per una chioma di ricci  neri che le ricordavano Troisi,  faceva parte del giro. Inizialmente non lo aveva neppure notato; la prima volta che lo mise a fuoco fu quando, in quello che era ormai diventato il loro ritrovo, inciampò nei suoi occhi che la fissavano in modo strano. Forse avevano bevuto entrambi o forse aveva bevuto solo lui, fattostà che oltre ad inciampare nei suoi occhi, inciampò anche nelle sue mani un po’ troppo invadenti.

Lei lo respinse con decisione e fastidio e da quel giorno cominciò a trattarlo con distacco. Ben presto però si stabilì tra di loro uno strano rapporto fatto di insulti e strafottenza reciproca; non perdevano mai l’occasione di sfidarsi. Un paio di volte sono anche venuti alle mani ma credo fosse più un pretesto per cercare un contatto fisico che non una reale forma di violenza.

Non so dire come fu che a poco a poco quegli sguardi di rancore divennero sorrisi di simpatia e gli insulti parole gentili e braccia sulle spalle. Non so dire come accadde, ma a poco a poco gli occhi iniziarono a cercarsi e a perdersi gli uni negli altri. Fu una cosa del tutto improvvisa e inaspettata perché intanto era già arrivato gennaio dell'86. Ci fu una nevicata storica quell’anno: notti gelide di stelle si alternavano a giorni di piste da sci perfettamente innevate e paesaggi incantati.

Le note di careless whisper fecero da sottofondo al loro primo bacio. Si usava ancora ballare i lenti allora, e l’abbraccio con il corpo di lui spostò la comunicazione su un piano del tutto nuovo e diverso. Non voleva illudersi, né lasciarsi andare ai sentimenti, non avrebbe mai potuto funzionare tra loro: enormi distanze li separavano, e così per mesi lo evitò il più possibile, ma ogni volta che lo vedeva, un misto di paura e desiderio la pervadevano ed una strana emozione la inondava nel basso ventre.  La voglia di un contatto fisico più intenso e di carezze più audaci si fece strada con prepotenza come un’onda subdola ma travolgente. A primavera, alla fine di una scampagnata con gli amici, non so come, se ne andarono tutti e si ritrovarono da soli in quella baita. Quando se ne rese conto, trasalì. Faceva fresco, ma il calore del desiderio che avvertiva e il contatto delle mani di lui che le slacciavano i jeans non glielo fecero sentire. Lei sapeva di volerlo assecondare, ma fu solo quando la lingua di lui cominciò a baciarla in mezzo alle gambe che perse del tutto il contatto con la realtà. Erano emozioni nuove per lei: ansimava strana, ma volle viverle fino in fondo, fino a sentire il corpo di lui farsi strada lentamente dentro di lei. Provò un piacere misto a dolore, ma in quella danza di bacini l’emozione era enorme e la portò in paradiso. Rimasero un po’ così, abbracciati. Forse è per questo che ancora adesso vuole rimanere sempre un po’ abbracciata dopo aver fatto l’amore. 

Il mondo ora le appariva completamente diverso. Aveva scoperto una parte di lei che non conosceva, e nuovi sogni e nuove speranze le si aprivano all’orizzonte. Era il 25 aprile 1986.

Il giorno dopo lui sarebbe partito per il servizio militare e alla TV avrebbero dato la notizia del disastro di Chernobyl.

(Il racconto aderisce all'iniziativa di  Writer "come eravamo". Ogni riferimento a luoghi, persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale)

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Commenti al Post:
magdalene57
magdalene57 il 21/10/07 alle 18:28 via WEB
mmmhhh... anche a me piace stare abbracciata dopo, ma dopo un pochino, non subito..:-)) bell'atmosfera, ragazza.. grazie.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 21/10/07 alle 18:37 via WEB
ehehe grazie a te. :o). A me piace stare abbracciata e addormentarmi in quella posizione. Lo so che è un pò maschile crollare nel sonno, ma a me capita.
 
vi_di
vi_di il 21/10/07 alle 23:12 via WEB
Quando leggo questi racconti istintivamente mi viene da chiedere' E poi, com'è andata a finire? Sono rimasti insieme? Si sono lasciati? Si amano ancora?'...sono un'inguaribile, vecchia romantica! E mi hai fatto ricordare tante cose...bel racconto!
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/10/07 alle 00:03 via WEB
Grazie, vi_di :o). Come è andata a finire? Da quanto ne so, lei trovò la forza necessaria a riprendere in mano le redini della sua vita e a settembre s'iscrisse all'università. Lui tornò dal servizio militare che era una persona completamente diversa e andarono ognuno per la sua strada. Si dice che siano oltre dieci anni che non s'incontrano nemmeno più, ma sembra che l'ultima volta che lei lo vide, lui avesse perso tutti i capelli. Cose che capitano, ahimè...c'est la vie!
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 21/10/07 alle 23:24 via WEB
bel racconto. tre accordi intonati e hai tirato fuori una bella sinfonia - disgrazia, reazione, rinascita. E per finire, sullo sfondo, il disastro nucleare fa da grigia cornice al colore della vita, ma non può spegnerla. brava. gf
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/10/07 alle 00:09 via WEB
Grazie. In realtà non so come mai, ma mi è venuto così, quasi di getto. :o).
In effetti questi disastri dell'umanità ci dovrebbero servire da monito che qualsiasi cosa accade, bisogna avere la forza di andare avanti e guardare al futuro.
 
   
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 25/10/07 alle 02:34 via WEB
ho letto di nuovo il tuo racconto e confermo che mi è piaciuto. Però devo dirti una cosa: il verbo adatto alla lingua non è baciare ma ...leccare. silosochesonounrompipallemachecipossofare? un abbraccio, gf
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 25/10/07 alle 13:24 via WEB
Ehehehe Rido!! Lo so anch'io che il verbo giusto non era baciare, ma leccare. E in effetti ci avevo anche pensato, solo che all'ultimo minuto, rileggendo il post, sono stata presa da una sorta di pudore, immedesimandomi in chi vive certe emozioni per la prima volta. :o)
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/10/07 alle 02:20 via WEB
Questo testo mi ha procurato sensazioni contraddittorie. La storia è ben raccontata e lo stabilirsi del rapporto tra i due protagonisti mi pare narrato in modo convincente. Mi sono piaciuti meno alcuni passaggi che appaiono forse un po' cliché, come questo "Il mondo ora le appariva completamente diverso. Aveva scoperto una parte di lei che non conosceva, e nuovi sogni e nuove speranze le si aprivano all’orizzonte". Pero la storia d'amore tra i due ragazzi è tenera e la si legge con un sorriso. W.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/10/07 alle 09:38 via WEB
Eheheheh... come sai sono alle prime armi: inevitabile per me inciampare in qualche frase fatta. Comunque grazie per l'osservazone, porrò maggiore attenzione a questo aspetto nelle prossime occasioni. :o)
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 22/10/07 alle 11:56 via WEB
Come vi_di, subito dopo aver letto, avrei voluto sapere come era andata a finire tra i due protagonisti. Credo che una cosa del genere sia dovuta alla trama del racconto che ci ha subito coinvolte, senza badare ai fronzoli della forma.
Ho solo un appunto piccolo piccolo da farti... non ho capito quali sono gli ostacoli e le difficoltà che avevano travolto la protagonista. Non credo si tratti di un semplice muro, ma di qualcosa che lasci volutamente vago. A quel punto sarebbe stato meglio non fare nessun accenno.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/10/07 alle 16:47 via WEB
Ovviamente il muro non è un muro reale, ma metaforico e sì, è lasciato volutamente sul vago. L'accenno tuttavia era necessario, altrimenti anche gli stati d'animo della protagonista sarebbero stati più difficili da comprendere. Invece lo svolgersi degli eventi in un certo è stato condizionato anche da quel "muro" di ostacoli e difficoltà che si è trovata a vivere. :o)
 
onice0
onice0 il 22/10/07 alle 12:18 via WEB
Dopo la fatica di leggere sullo sfondo nero, ahimè è anche l'età :( la storia mi riportato agli amori dell'adolescenza, teneri e disarmanti e intorno a loro la vita che si distrugge(vedi Cernobyl), che rigenera, che cambia. Alla fine è inevitabile domandarsi che fine abbiano fatto i protagonisti ma leggo che hai già risposto,forse con nostalgia. Bello. Un sorriso
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/10/07 alle 16:53 via WEB
.. forse con nostalgia o forse anche no.
Ogni fase della vita ha i suoi momenti belli e momenti brutti e volerli rivivere è impossibile. Noi cresciamo e gli amori adolescenziali fanno parte del nostro bagaglio inseparabile, ma è giusto che restino ricordi.
Ricambio il sorriso. :o)
 
charliebrowna
charliebrowna il 22/10/07 alle 16:14 via WEB
Bellino bellino. L'ho letto tutto d'un fiato. Presa da questo vortice crescente di vita e passione! Anche io avrei voluto sapere come sarebbe andata a finire, ma ho letto i commenti e la curiosita' e' gia' sedata! ;)
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 24/10/07 alle 16:43 via WEB
Anche se la tua curiosità è già stata sanata, ti ringrazio comunque del commento e del tuo apprezzamento. :o)
 
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 22/10/07 alle 22:00 via WEB
Idem...caspita siamo curiose noi donne eh?? Gli uomini questa curiosità non l'hanno manifestata! L'ho letto volentieri il tuo testo, e anche io ho trovato molto tenera e ben descritta la storia d'amore. A pensarci bene, in fondo, è come nelle favole...è meglio non sapere come sia andata e lasciare libera l'immaginazione. Un sorriso.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/10/07 alle 22:33 via WEB
beh, il "Vissero felici e contenti" sarebbe stato troppo scontato come finale e nella vita reale non capita quasi mai. Com'è andata lo scritto qualche commento più sopra., ehehe :o)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/10/07 alle 22:00 via WEB
in effetti anche io ho avuto qualche difficoltà nel decifrare l'incipit, forse avrei voluto sapere di più, come lettrice. ma poi, da quello schianto "a 100 all'ora" viene fuori una delicata storia d'amore e la scoperta di sè, fino al finale - anche questo sospeso - anche questo drammatico, con l'ombra di un'altra disgrazia. amore che fa rima con dolore. elliy :)
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/10/07 alle 22:29 via WEB
Amore fa sempre rima con dolore, ahimè! Grazie del commento. :o)
 
santaguero
santaguero il 23/10/07 alle 00:47 via WEB
ah... l'amore che conosce meglio di tutti le strade per affermarsi...un bacio dolce per la stellina tutto pepe
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 24/10/07 alle 16:37 via WEB
Ciao enrico, e bentornato. Ti si vede poco ultimamente da queste parti. L'amore sa e l'amore disfa... forse è uno dei misteri più grandi. :o)
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 23/10/07 alle 02:53 via WEB
Questo messaggio è rivolto a tutti, nessuno escluso! Accogliendo la proposta di Claudio (alias Writer alias falco58dgl) chiediamo il tuo consenso a pubblicare su tuttiscrittori il racconto con cui hai partecipato al gioco letterario "come eravamo". Sul sito saranno pubblicati "tutti" i racconti che manifesteranno tale volontà. Ti chiediamo anche di dirci quali sono stati, secondo te, i tre racconti migliori (escludendo quelli di SantiagoGamboa, Writer, Elliy e Kremuzio). I migliori racconti da "voi" scelti, assieme ad altri scelti da tuttiscrittori, saranno probabilmente letti in una trasmissione radiofonica web (in streaming) a cadenza quindicinale. Di cui daremo notizia al più presto. Per esprimere il consenso ed indicare i tre racconti da te scelti, manda una mail a tuttiscrittori@libero.it indicando nell'oggetto "come eravamo". Abbi cura di indicare il tuo nickname e quello dei tre autori da te preferiti. Un saluto e un abbraccio, Gianfranco (alias Santiago)
 
What_your_soul_sings
What_your_soul_sings il 23/10/07 alle 09:25 via WEB
ciao.. bello il racconto, mi è piaciuto anche se adesso l'ho letto un po' in fretta... ti auguro un felice martedì :-)
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 24/10/07 alle 16:46 via WEB
Grazie e io auguro a te buon mercoledì sera e buon giovedì.
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 23/10/07 alle 14:42 via WEB
Ciao Vega, la vita è come un'altalena: si sale e poi si scende. Nel tuo racconto questa cosa è molto presente... discesa, salita, discesa... ma poi un giorno magari impari a volare ed abbandoni quell'altalena. Giò.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 24/10/07 alle 16:49 via WEB
Ehehehe magari...
Io, alla veneranda età di 41 anni, sto ancora aspettando quel giorno, tanto che comincio a dubitare sulle mie possibilità di imparare a volare. Sarebbe già molto se riuscissi a camminare con passo fermo e deciso, senza vacillare.
 
cinico_nick
cinico_nick il 23/10/07 alle 18:24 via WEB
... scrivi racconti mneglio di me...ed io ci provo da mesi...:)
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 24/10/07 alle 16:58 via WEB
Grazie Nick, è da un pò che non ti si vede.... immagino tu sia impegnato con altre priorità! ;-))
In quanto allo scrivere racconti, oddio, non so nemmeno se i miei si possano definire tali; sono più che altro pensieri e stati d'animo a briglia sciolta! Poi iin realtà non mi sforzo nemmeno, scrivo solo quando qualcosa mi attraversa la mente: sporadicamente e per caso e, per parafrasare Vasco Rossi, "..i miei racconti son come i fiori, nascon da soli son come i sogni, e me non resta che scriverli in fretta perché poi svaniscono e non li ricordo più...". Comunque grazie del complimento. :o))
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 23/10/07 alle 21:28 via WEB
Bella storia, intensa...Brava!
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 24/10/07 alle 17:04 via WEB
Grazie. :o)
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 24/10/07 alle 19:05 via WEB
sembra passato così poco tempo da quando si ascoltavano gli wham... erano giorni giovani quelli, giorni che si aprivano su di un grande mistero e sbrecciavano qualunque compatto muro, erano giorni plastici di un carattere in movimento... ora mi sembra che i muri uno se li porta dentro, e così c'è poco da "ballare".... ti lascio un saluto, cara scrittrice....
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 25/10/07 alle 16:29 via WEB
Ciao Vincanto. Sì, erano giorni giovani in cui ti pareva di avere il mondo ai tuoi piedi e che qualunque cosa ti fosse possibile. Vent'anni: una generazione, eppure un batter d'occhio. E allora ti guardi allo specchio e noti qualche ruga intorno agli occhi e qualche cicatrice nel cuore, le ossa ti fanno male e ti chiedi come mai, nonostante il tuo spirito si senta ancora immortale, tutto oggi ti appare più difficile. :o)
 
svitol5
svitol5 il 25/10/07 alle 15:04 via WEB
Ciao, molto belli questi racconto di ricordi degli anni 80. Venti anni di meno eppure mi sembrano ieri ... Una frase fatta e scontata, che dici? Una buona serata. Vito
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 25/10/07 alle 16:36 via WEB
No, non è una frase fatta. Oppure è una frase fatta proprio perchè è molto vera. A volte mi sembra impossibile che sia passato tanto tempo da quel periodo. Vent'anni: ma cosa ho fatto io in tutto questo tempo? Devo proprio concentrarmi sui vari obiettivi raggiunti per poter realizzare che il percorso è stato lungo; altrimenti, soggettivamente, potrebbe essere passata anche una sola settimana. Un pò come in quei film di fantascienza in cui uno si risveglia dopo essere rimasto in coma secoli e gli manca tutto ciò che è successo in mezzo.
 
fenicenera1968
fenicenera1968 il 27/10/07 alle 16:19 via WEB
un racconto in terza persona.. un ricordo incredibilmente nitido bellissimo e pieno di emozioni..
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 27/10/07 alle 17:25 via WEB
Un sorriso e un grazie. :o)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/10/07 alle 19:16 via WEB
fase ultima... ti aspetto sul nostro blog e su quello di Santiago
 
Raymond3
Raymond3 il 29/10/07 alle 22:53 via WEB
è soprendente che io capiti qui per caso, quasi passeggiando, e mi trovi in parallelo sullo specchio di una micro epoca-epica che ho voluto ricordare due giorni orsono con un anniversario. Poi per il resto non fu maledetta benzina ma fottutissimo metano da caldaia ... era arrivato il primo freddo, anche per il mio cuore egoista. (ed arrivista) --- ben rivista Jo Ann
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 30/10/07 alle 12:39 via WEB
Ciao Ray, che piacere trovarti qui! :o)))
Ho provato ad entrare nel tuo blog per venire a leggere del tuo cuore egoista ed arrivista, ma mi dice che è configurato in "private mode".... ehehe si vede che sono rimastra lontana un pò troppo tempo.. vedi tu se abilitarmi oppure no, ehehe ;-)
Un bacio.
 
   
Raymond3
Raymond3 il 02/11/07 alle 00:10 via WEB
ho eseguito un controllo sui "settaggi" e puoi tranquillamente entrare con l'account VegaLyrae di splinder che avevo riservato a suo tempo (quasi un anno fa). Non ti perdi niente, ma se tu volessi toglierti lo sfizio e riscontrassi dei problemi puoi farmelo sapere. Grazie del bacio - Good night JoAnn :-)
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 02/11/07 alle 00:21 via WEB
Avevo provato ad entrare come JoAnn, ecco perchè eheheh :o)
Grazie Ray.
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 02/11/07 alle 12:36 via WEB
Non potevo non venire a leggere e lasciarti un commento. La musica di quegli anni era davvero fantastica ed ogni volta che mi capita di riascoltare qualcuno di quei brani mi sembra di tornare indietro nel tempo. Anzi, ti dirò di più, in macchina ho memorizzato una stazione radio che si chiama Radio Ottanta, fatta apposta per noi nostalgici ex 20enni, e l'ascolto spesso. Trasmettono proprio la musica dei gruppi che hai citato tu, eheheh.
In quanto agli anniversari, beh... a volte ci si sofferma con languida nostalgia su certi episodi, che non ho ancora ben capito se fanno più bene al cuore, oppure male. Sono però tasselli di vita, che anche se fugaci, ci aiutano a vivere.
Erano anni che non ripensavo più all'episodio raccontato qui, e vederlo scritto nero su bianco e trasformato da semplice ricordo in parole, beh... è stato come ridargli vita e consistenza, e mi ha quasi commossa. Grazie ancora per la tua visita. Sei più fedele di me!! :o)
 
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