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Post N° 22


Forse esiste ancora qualcuno che immagina che bere latte di mucca non abbia niente a che fare con le sofferenze degli animali e il loro macello. In realtà l’industria casearia è quella che si è più macchiata le mani di sangue.Si deve rendere incinta una mucca ogni anno perché essa produca costantemente il latte; la gravidanza di una mucca dura, come la nostra, nove mesi. Non appena la lattazione diminuisce, malgrado la massiccia somministrazione di mangimi concentrati e ormoni sintetici, la mucca viene abbattuta.“L’approccio ideale è di far figliare la mucca non appena sia possibile e tenere due o tre vitelli… Poi la si abbatte prima che raggiunga le dimensioni mature”, enuncia una pubblicazione specializzata.Il vitello generato ogni anno dalla mucca verrà allattato da questa alcuni giorni al massimo (verso la fine della vita di una mucca da latte le sue mammelle sono talmente allungate che il vitellino non può comunque succhiare nella sua posizione naturale).Poi il vitellino viene allontanato (la mucca seguiterà per giorni e giorni a muggire cercandolo) e la mucca verrà attaccata due volte al giorno a pompe meccaniche per stimolare la sua produzione di latte (ovviamente un vitello succhierebbe più frequentemente di due volte al giorno).Qualsiasi donna comprenderà subito che qui vengono toccati, o meglio brutalizzati, gli spazi fisici ed emotivi più delicati.Incoraggiare la lattazione quando la prole è morta sembra a me il tratto più ripugnante di tutti, che aggiunge l’offesa al dolore.La gente crede che il latte “nasca” in bottiglia, e non pensa al resto. In realtà, ogni litro di latte rappresenta una certa quantità di disagio e sofferenza (quando si accumulano o si gettano via montagne di questo prodotto, esse rappresentano montagne di sofferenza).I vitelli (sottoprodotto lucroso dell’industria casearia) compiono un viaggio spietatamente disagevole dalla fattoria al loro orrendo destino.L’interno del loro stomaco serve per il caglio nella preparazione del formaggio.Chi beve latte non vuol vedere la realtà, e cioè il fatto che la moderna mucca da latte, che arriva al macello prematuramente esaurita, è uno degli animali più intensamente sfruttati e più insensibilmente trattati dei nostri tempi.Kath Clements Per la carissima amica vegetariana Redcat:>>>>>>>>>Esistono molte varietà di latte ottenuti da diversi semi o grani. Prova a vedere alcune ricette con il latte di soia, riso, avena ecc.
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Ricerca Negozi ALIMENTARI VEGANIIl latte di mucca è l'alimento più facile da sostituire: ne esistono ormai numerosissime alternative vegetali, da quello di soia (naturale e nelle sue varianti aromatizzate, ad es. alla vaniglia o al cioccolato), di riso, di avena, di mandorle, di nocciole, d'orzo, di girasole, di cereali, ecc. Generalmente si utilizza quello di soia neutro. Per i dolci è molto indicato anche il latte di riso.Per la panna ugualmente non ci sono problemi perché è reperibile quella vegetale a base di soia, che potete facilmente trovare nei negozi di alimenti naturali e biologici (attenzione alla panna vegetale dei supermercati perché quasi sempre non è vegan ed inoltre contiene grassi vegetali idrogenati).In commercio sono ormai ormai reperibili con facilità diversi tipi di yogurt vegetale, generalmente a base di soia o di riso, in numerosi gusti: al naturale, alla frutta, ai cereali, alla vaniglia, al cioccolato... Se disponete o vi munite di una yogurtiera tradizionale, potete anche farvelo in casa, partendo da un comune vasetto di yogurt vegetale con la semplice aggiunta di latte di soia. Il burro può essere sostituito invece dalla margarina, non tutte però sono al 100% vegetali. Inoltre le margarine in commercio contengono molti grassi idrogenati. Nei negozi di alimentazione naturale e prodotti biologici se ne trovano anche a base di olio di palma non idrogenato, oltre ad essere per l'appunto biologiche. In molte preparazioni al posto del burro potete semplicemente utilizzare l'olio.Anche la maionese ha la sua versione senza uova, che potete fare voi stessi in casa oppure comprare già pronta nei negozi di alimenti naturali: ne esistono diverse marche e tipi, anche alle erbe, davvero deliziose. Naturalmente questo tipo di maionese è molto più leggera e digeribile, e soprattutto non pone problemi di colesterolo a chi la utilizza. Per i più golosi c'è un'altra buona notizia: in commercio ci sono anche paste sfoglie vegan, oppure, se preferite, potete prepararle voi stessi (trovate la relativa ricetta su questo stesso sito: Pasta sfoglia per torte salate o dolci).