La voce del silenzio

C'era una volta...


C'era una volta...già...c'era...perchè forse non c'è più, o soltanto quello che c'era è divenuto qualcos'altro, oppure perchè semplicemente non è mai esistito quel che c'era.Osservo il tutto con gli occhi incontaminati del distacco, senza più lenti che filtrano e  fanno vedere ciò che è, diverso da quello che appare. Ci ho creduto con tutta me stessa, come in fondo soltanto io, abile ingenua, potevo crederci. Perchè le tue parole erano soltanto...parole! Nulla di più ovvio e banale. E io, intanto, le caricavo di quella emotività e di quell'impegno che non hanno mai realmente avuto. Ma l'ho capito soltanto ora. Tardi, certo. Perchè di avvisaglie ne ero stata disattenta testimone, ma io ho continuato a volare ugualmente, nonostante quelle nuvole minacciose oscurassero il mio cielo. Quel cielo che ti ho consentito di navigare, lasciandoti cogliere le sfumature più rare di certi tramonti e di certe albe. E tu eri già altrove, ben lontano dal luogo in cui ti avevo custodito, là dove dicevi di stare bene, così bene che...in fondo erano solo parole e ricordarle significherebbe darle un senso che mai hanno avuto. Ed ora, così come penetravano l'anima quando facevano eco con il mio sentire, allo stesso modo, adesso, le compongo in cristalli artficiali che si frantumano sotto a questi miei occhi e chissà, forse un giorno, anche dinanzi la tua coscienza.Io so che il "c'era una volta..." soltitamente culmina con il "...e vissero felici e contenti": evidentemente non è questo il caso. E infatti io continuo ad avere le mie favole e tu la storia tua.