Vento e Parole

Web e Innovazione negli enti locali


Nei mesi scorsi la rivista Wired ha lanciato un provocazione sul decesso del World Wide Web. La discussione sul tema “Il Web è morto?” ha rimbalzato per la rete, suscitando riflessioni interessanti. Ma la “ragnatela” è morta davvero? E la rete come sta? In molti, infatti, pensano che Web e Internet siano la stessa cosa e negli anni passati l'analogia aveva un valore ancora più forte. Con la diffusione dei primi browser di navigazione e i primi siti, l'attività principale dei navigatori è stata quella di visitare le pagine ed esplorarne i contenuti. I privati, le aziende, e in seguito anche gli enti pubblici, hanno iniziato ad essere presenti con forza sul web, mettendo a disposizione ogni tipo di informazioni per i clienti e i cittadini.Da qualche tempo, però, il modo di vivere la rete sta cambiando. L'avvento dei social network, delle applicazioni per telefoni cellulari, oltre che nuove evoluzioni tecnologiche, hanno modificato la fruizione della rete. Il vecchio “www.” sta lentamente lasciando spazio alle “App”, in cui sono integrati specifici contenuti dedicati a tutte le esigenze. Dalla lettura dei quotidiani alle ricette di cucina, passando per le informazioni meteo, le mappe stradali e la visualizzazione di foto e video: per ogni contenuto nascono nuove applicazioni, di facile utilizzo e integrate nei più moderni sistemi di comunicazione.E' un mondo che cambia e il rischio è quello di arrivare sempre in ritardo sulle trasformazioni della rete. In questi mutamenti molte aziende hanno imparato ad aggiornarsi, creando contenuti al passo con le esigenze. Gli enti locali, invece, faticano a stare al passo e in molti casi sono costretti a rincorrere l'evoluzione tecnologica. Se consideriamo che solo da poco tempo i Comuni hanno imparato ad essere presenti con forza sul web, è facile immaginare come sia complicato fare ulteriori balzi in avanti. A differenza del privato, il pubblico spesso non considera i cittadini come clienti e si evolve solo perchè lo impongono determinate normative. Anche la mancanza di risorse influisce su questo gap, ma nella maggior parte dei casi il problema è di ordine culturale. Non va dimenticata, inoltre, la pessima distribuzione della banda larga in Italia, che rende il tutto più difficile rispetto ad altre realtà europee.E' necessario fare uno sforzo verso le novità perchè l'innovazione tecnologica è la base per un nuovo rapporto verso i cittadini. Gli enti pubblici, a partire dai Comuni, devono strutturarsi per poter seguire l'evoluzione dei moderni mezzi di comunicazione, oltre che per informatizzare in modo adeguato le proprie strutture. Non basta più il semplice “sito” istituzionale per rendere un ente all'avanguardia: vanno seguite le trasformazioni della rete, aggiornando il modo di proporre contenuti ai nuovi strumenti. Social Network, applicazioni per cellulari, canali video e podcast, oltre che un dinamico flusso di dati all'interno della struttura, sono alcuni degli aspetti che vanno considerati per stare al passo con i tempi. Lo sviluppo di una rete Wi-Fi cittadina ad accesso gratuito è un ottimo modo per abbassare il digital devide dei cittadini e fornire connettività anche a chi ne è sprovvisto.Con una struttura adeguata è possibile allargare l'offerta dei servizi, dalla richiesta di documenti on-line alla consultazione di documenti, senza dimenticare forme di consultazione elettronica (e-democracy) per stimolare la partecipazione alla vita pubblica.L'innovazione è la base per il futuro, per un paese moderno e vivibile, a partire dai piccoli Comuni. Il Web forse non è ancora morto ma in ogni caso dovremo essere pronti ad ascoltare le trasformazioni della rete e farne un punto di forza per le comunità locali.Matteo OrlandiAssessore all'Innovazione Tecnologica del Comune di Salsomaggiore Terme