Nel vento

67, come l'anno che nacqui. - Penso che ognuno, dopo i 50 anni, si fa questi discorsi e tiri le somme, o la vita tira le somme per lui, e il risultato è il tuo scritto. Quante cose, cosi grandi e inesorabili, ci mettono davanti all'incapacità di comprendere. - Un caro abbraccio a te

La morte fa parte della vita, è un evento naturale, fa paura non tanto per ciò che è, ma per il mistero che la circonda, generalmente tendo a non confrontarmi con il suo pensiero. La morte invece di una persona cara, questa si, è una cosa terribile, lascia un sapore triste amaro e quel sapore rimane in bocca. Chi muore non ha più sogni da sognare..

un "indicibile" che fluttua in costante presenza, di tutte le cose che ci passano davanti, quali scegliamo e custodiamo in tale passaggio sul binario della vita, un viaggio che avrà, alla fine, un capolinea...buona domenica

Fino al capolinea..dove forse l'ultimo bagliore degli occhi carpisce l'anima delle cose... Buona domenica.. :-)

Alle volte mi convinco che si ha un compito nella vita, uno solo oltre a cercare di sopravvivere, ovvero quello di arrivare a dire l'indicibile. Perché l'indicibile ha lo spessore dell'infinito. Ed è l'universo a darcene la misura dell'infinito e dell'indicibile. Certo, ci vorrà il suo tempo. Ma ci arriveremo, se non di certo noi, quelli che verranno dopo ogni dopo, di sicuro arriveranno a forare il foglio buio dello spazio, per scriverci la formula dell'indicibile...son dolorose le perdite quando non si riesce a lasciare andare chi ha da perdersi...

L'indicibile nel dicibile, forse taluni poeti ci sono già riusciti e noi con alcune emozioni, con le parole nel silenzio, la speranza nella sofferenza. Lasciare andare, hai ragione, con la ricchezza nel cuore e la fragilità nella consapevolezza, gioisco e nello stesso tempo "invidio" quelle rose che adesso lo conoscono..